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Meditazione per ridurre ansia e stress: Tecniche pratiche ed efficaci

Riduci l’ansia con tecniche di meditazione efficaci. Tecniche di meditazione e respirazione per gestire lo stress e ritrovare equilibrio emotivo.

 

Lo yoga, se praticato con costanza, offre un valido supporto per gestire ansia e stress, dando modo alla persona di acquisire degli strumenti utili per prevenire l’insorgenza di tali condizioni e/o contenerle. Oggi ci soffermiamo in particolare sulle tecniche di meditazione che risultano più efficaci, per la mente e persino per il corpo fisico.

 

Come liberare la mente dall’ansia

La meditazione per ansia è uno degli strumenti principe per liberare la mente da questo stato. Permette, infatti, di allenare il cervello alla consapevolezza e al contempo agisce a livello di rilassamento: due aspetti che dovrebbero andare di pari passo.

Per aumentarne l’efficacia bisognerebbe approntare una pratica costante, non soltanto insieme a un insegnante qualificato, quindi, ma anche a casa nella quotidianità; il tempo minimo giornaliero è di 20-30 minuti.

La meditazione contro l’ansia può essere fatta all’aperto: è noto, infatti, che trascorrere dei momenti all’aria aperta è fondamentale per la salute e il benessere della persona. Altri aspetti a cui è cruciale prestare attenzione sono l’alimentazione e la vita sociale, essenziali inoltre per stimolare un buon ritmo circadiano e, di conseguenza, un ciclo ottimale sonno-veglia.

 

Meditazione per ansia: 3 tecniche efficaci

Esistono diversi tipi di meditazione che si possono praticare contro l’ansia ed efficaci a vari livelli: fisico, mentale e spirituale. Ne abbiamo selezionati tre che sono validi anche contro lo stress.

 

Meditazione camminata

Fare una camminata meditativa presenta tantissimi benefici per la salute e si rivela particolarmente utile per prevenire e contrastare lo stress.

Come sottintende la denominazione, questa tecnica si svolge camminando: una condizione che favorisce il contatto con il momento che si sta vivendo, incentivando una vision basata sul “qui e ora”. Non a caso viene proposta anche all’interno dei gruppi di trekking.

 

Meditazione Merkaba

Una delle tecniche di meditazione più antiche e al contempo complesse. Originaria dell’Egitto, è specifica per alleviare stress e ansia, a fronte di una gestione più lucida e proficua delle emozioni.

Come si pratica? Alla base c’è una gestione particolare del respiro, che stimola una visualizzazione del corpo all’interno di figure geometriche, per la precisione in un doppio tetraedro.

 

Meditazione Kundalini

La Meditazione Kundalini fa parte del Kundalini Yoga, che contiene a sua volta un insieme di pratiche il cui obiettivo è quello di indirizzare il corpo e la mente verso una maggiore consapevolezza, verso il risveglio dell’energia.

I benefici per quanti vivono situazioni di ansia e stress sono importanti in quanto la persona si risintonizza con un sé più profondo e più in generale con l’universo.

Considerata la particolarità di questa meditazione che deve sempre essere guidata da un insegnante esperto. E’ comunque consigliabile iniziare con  delle pratiche semplici come ad esempio nadi shodhana pranayama  – respirazione a narici alternate e sama vritti pranayama altrimenti detta respirazione quadrata.

Queste tecniche svolgono  un forte effetto di purificazione e di armonizzazione dello stato mentale, e una volta apprese, se svolte  autonomamente e con regolarità nel proprio quotidiano possono restituire calma  ed equilibrio psicofisico.

 

Conclusioni su meditazione e ansia

Le tecniche di meditazione per l’ansia offrono benefici concreti nella quotidianità, dando modo alla persona di vivere un’esistenza più appagante e soddisfacente. Oltre a coinvolgere attivamente il cervello, stimolano altre parti del corpo in maniera spiccata e sono utili per ridurre anche condizioni come emicrania e ulcera, sovente legate allo stress.

L’ansia può risultare del resto particolarmente debilitante, ecco perché soprassedere alle prime avvisaglie è controproducente. Lo yoga permette di affrontarla con un punto di vista positivo e funzionale, persino risolutivo perché riesce ad arrivare in profondità.

 

Come si respira durante il Pilates

Come la respirazione corretta nel Pilates può migliorare la tua postura e prestazione fisica. Impara come la respirazione può potenziare i tuoi esercizi.

 

Uno degli aspetti più importanti per chi pratica Pilates è la respirazione, la quale presenta dinamiche precise e distintive in questa disciplina, ideata da Joseph Hubertus Pilates nel 1883 a Monchengladbach, in Germania, e frutto del lavoro di una vita intera.

Non diversamente da quanto accade nello yoga, la gestione delle fasi di inspiro ed espiro appare decisiva a più livelli, influenzando positivamente i benefici della pratica. Scopriamo, dunque, come respirare nel Pilates.

 

Come si respira durante il Pilates

Una cosa è respirare – un atto che l’organismo compie in maniera autonoma e naturale – e una cosa è respirare bene. Ciò vale ancora di più quando si parla di respirazione e Pilates, dove questa funzione viene associata al conseguimento di movimenti ben precisi.

Nella fattispecie, sarebbe opportuno adottare una dinamica di respirazione profonda, la quale coinvolge muscoli quali il trasverso e gli obliqui dell’addome nonché l’area del pavimento pelvico, che va a rafforzare.

Anche il torace viene particolarmente sollecitato, a fronte di una respirazione di matrice tridimensionale che interessa lo spazio compreso tra le costole, senza che sussistano carichi né per la schiena né per le spalle né tantomeno per altre parti dell’organismo.

Vuol dire, sostanzialmente, che la cassa toracica, negli esercizi di respirazione del Pilates, si gonfia sia a livello laterale che posteriore. Il tutto mantenendo l’addome attivo, garantendo così la stabilità della colonna vertebrale e quella di spalle e collo, ambedue rilassati.

Il Pilates – e questo è un tratto che ha in comune con lo yoga – propende a utilizzare solo i muscoli che servono durante l’esecuzione di una determinata serie di esercizi, lasciando a riposo le aree che in quel momento non vengono chiamate in causa direttamente.

 

Esercizi di respirazione nel Pilates: alcuni esempi

Vediamo, quindi,  in maniera pratica come respirare nel pilates, attraverso una sequenza – e con più varianti – di esercizi:

  • Per prima cosa bisogna mettersi in una posizione che risulti comoda: può essere a gambe incrociate oppure seduti sopra una sedia.
  • L’importante è fare in modo che gli ischi siano il più possibile a contatto con la superficie.
  • È necessario, inoltre, percepire l’allungamento della colonna verticale, focalizzandosi su questo aspetto.
  • Occorre, dunque, attivare il pavimento pelvico. Come? Si “tira” in dentro l’addome e si trattiene l’area intorno alla vescica.
  • A questo punto si attiva la fase di inspiro, tramite il naso: si dovrebbe sentire un rigonfiamento della cassa toracica.
  • Si procede poi all’espiro, con l’aria che esce questa volta dalla bocca. La colonna vertebrale dovrebbe allungarsi, il petto invece dovrebbe allargarsi.

Conclusioni su Pilates e respirazione

Come si può vedere, nel Pilates la respirazione presenta dinamiche affini e allo stesso tempo diverse da quelle tipiche dello Yoga. L’ideale è sperimentarle con un insegnante qualificato ed esperto in presenza, così da prendere confidenza con questo aspetto fin dalle prime lezioni.

Ne vale la pena? La risposta non può che essere affermativa, dal momento che i benefici interessano tanto il corpo fisico che la mente, a fronte di un’esecuzione ancora più performante, benefica e soddisfacente.

Seminario esperienziale sulla BHAGAVAD-GĪTĀ “Lo Yoga dell’azione” – parte prima

DOMENICA 2 FEBBRAIO (10.00/16.00)

PER INFO E PRENOTAZIONI

Elisabetta 347.5767573 – info@yogatime.it


Con Elisabetta Fedeli
– insegnante di yoga e meditazione
e Enrico “Ekadev” Ghelardi
– studioso di filosofia indiana e musicista

 

Seminario esperienziale sulla BHAGAVAD-GĪTĀ

Lo Yoga dell’azione

Parte prima

Uno spazio dedicato interamente allo studio e alla pratica esperienziale sia meditativa che di asana di uno dei testi più importanti della filosofia indiana.

Un testo che si interfaccia direttamente e con forza con la nostra vita, dove il dialogo tra i due personaggi protagonisti non è altro che una ricerca a lasciare emergere grazie ad una ritrovata “saggezza” le giuste risposte ai più importanti  quesiti che la nostra esistenza ci pone e dove il campo di battaglia rappresenta, altresì, un intrecciarsi di sentimenti, fra bellicosità,  dubbi, disorientamento, e quella spinta psico – emotiva spesso tanto condizionante nel nostro porsi nei confronti di noi stessi e della vita.

In un momento come quello che stiamo attraversando, in cui l’umanità – nel significato più alto di questo termine – appare aver perso terreno, e connotazione, la lettura della BHAGAVAD-GĪTĀ offre lo spunto per ritrovarsi e riscoprire il proprio ruolo nel mondo. Offre la possibilità di riscoprire dentro ognuno di noi quella luce ma anche quella motivazione e quello spirito di solidarietà che insieme possono fare la differenza.

Il fuoco appare spento, ma la brace è ancora li, in attesa di riprendere vigore. E questa è la nostra responsabilità.   

Questi incontri, ce ne saranno altri, a completare lo studio di tutto il poema della gita, hanno lo scopo di far riscoprire agli interessati la presenza e la potenza delle proprie risorse interne e quanto e come potersene avvalere a partire dalla ripresa di un dialogo con il proprio mondo interiore.

Durante la pratica di asana Enrico ci accompagnerà con il suono di uno dei suoi strumenti in modo da dare maggiore profondità all’ascolto e rendere più agevole il lasciare andare.

L’incontro verrà svolto con una tempistica rilassata, con due pause, delle quali una più lunga per il pranzo.  

LA PRATICA DEI CINQUE RITI TIBETANI

1^ sessione  SABATO 15 FEBBRAIO (16.30/19.00)
2^ sessione DOMENICA 16 FEBBRAIO (10.00/12.30)

YOGA TIME MARILIA P.zza 185° Reggimento Artiglieria Folgore, 1

 

Per informazioni e prenotazioni:

info@yogatime.it – 347 5767573

Con la Venerabile ANI CIAMPA TASHI

 

La Cura del Corpo e della Mente

LA PRATICA DEI CINQUE RITI TIBETANI

 

Prenotazione OBBLIGATORIA 

 

Per ragioni di spazio il seminario verrà svolto in DUE SESSIONI per consentire la partecipazione a tutti coloro che desiderano ricevere le istruzioni necessarie allo svolgimento della pratica  ed anche per consentire l’eventuale  perfezionamento di quanto appreso nella sessione precedente:

1^ sessione SABATO 15 FEBBRAIO ore 16.30/19.00 fino ad esaurimento dei posti disponibili.

2^ sessione DOMENICA 16 FEBBRAIO ore 9.30/12.00 la seguente vale come apprendimento ma anche come ulteriore perfezionamento.

Il contributo richiesto a titolo rimborso spese è di € 20.00 per la singola sessione e di € 30.00 per entrambe le sessioni.

La pratica dei Cinque Riti Tibetani proviene da una tradizione antica che fonda le sue radici nell’arte dello Yoga e del Pranayama, forse ritrovato in Tibet, ma delle sue origini non si conosce molto.

Lo scopo di questa pratica è quella di mantenere il corpo nella condizione migliore per avere ottima salute e buona energia, essa consiste nel fare cinque esercizi che sono collegati ad una respirazione particolare, comunque molto semplice, al massimo del regime di tutti e cinque i riti tibetani compiuti o ognuno per 21 volte non potrà prendere più di 15/20 minuti della nostra giornata, ma affinché possano essere di beneficio devono essere praticati quotidianamente.

In questo incontro verranno fornite tutte le istruzioni per poter compiere a casa propria questa attività, verrà chiarito ciò che va fatto, ciò che non va fatto e quali sono i benefici che se ne potranno trarre.

Non ci sono controindicazioni particolari, comunque non è adatta a coloro che hanno un problema di ernia al disco o di cervicale.

La monaca Ciampa Tashi non è una insegnante di yoga, anche se la pratica quotidianamente, ha però esperienza ventennale di questi esercizi che le sono stati tramandati da grandi maestri.

Venire con abiti comodi il proprio tappetino da yoga e la voglia di imparare una pratica meravigliosa che porterà grande beneficio alla nostra salute e alla nostra energia.

 

NOTIZIE TECNICHE

L’insegnamento durerà due ore e trenta, sabato dalle 16,30 alle 19,00, la prima parte è destinata alle spiegazioni e ai chiarimenti, dopo una pausa di 15 minuti, verrà fatta la pratica vera e propria in modo che si potrà già produrre a casa propria il mattino seguente, verrà fornita una breve dispensa con le istruzioni.

È accettato un massimo di 25 partecipanti, nel caso in cui le iscrizioni al corso del sabato superassero questo limite, nel caso in cui ci siano più di 7 richieste, il corso verrà eccezionalmente ripetuto la domenica mattina (16 Febbraio) dalle 10,00 alle 12,30.