Ashtanga Yoga: passo dopo passo verso le 6 serie | Yoga Time Livorno

Ashtanga Yoga: passo dopo passo verso le 6 serie

Ashtanga Yoga: le posizioni, perché ci sono 6 serie, quali sono le caratteristiche e dove si pratica.

 

L’Ashtanga Yoga rappresenta uno degli stili tradizionali più diffusi e apprezzati su scala planetaria.

 

Si caratterizza per un’esecuzione degli asana intensa, dinamica e vigorosa. Al di là del suo aspetto “ginnico” il ritmo del respiro scandendo il passaggio da una posizione all’altra, rende il legame tra mente e corpo costante: motivo per il quale viene considerato una forma di “meditazione in movimento”.

Cos’è l’Ashtanga Yoga

Per capire meglio cos’è l’Ashtanga Yoga l’ideale è partire dal significato della parola “ashtanga”, introdotta per la prima volta dal Maestro Patanjali. Essa si riferisce agli otto passi che lo yogi deve compiere per raggiungere la liberazione e trovare davvero sé stesso. Vediamoli nel dettaglio:

 

  • Le azioni sociali che si fanno verso gli altri.
  • Le azioni che l’individuo compie verso sé stesso.
  • Posizioni posturali.
  • Ciò che riguarda la respirazione.
  • Digiuno dei sensi.
  • Concentrazione profonda.
  • Meditazione profonda.
  • L’assorbimento completo o Liberazione finale.

 

Il raggiungimento della condizione ultima dell’Ashtanga Yoga avviene tramite una sequenza di asana strutturata secondo 6 serie e particolari regole.

 

Al riguardo è bene ricordare che in Patanjali la pratica degli asana e la meditazione sono perfettamente omologabili e che tutto il suo insegnamento racchiuso negli Yoga Sutra è volto al raggiungimento del Samadhi quale totale liberazione da tutti i processi mentali al fine di ottenere la Liberazione. Pertanto, anche nell’Ashtanga Yoga le posizioni sono da interpretare e vivere non finalizzate a sé stesse, ma nel raggiungimento di quello scopo.

Origini dell’Ashtanga Yoga

L’Ashtanga Yoga si è sviluppato a partire dal XX secolo, grazie all’opera del Maestro Sri K. Pattabhi Jois, allievo di uno dei massimi guru dello yoga: T. Krishnamacharya.

 

Da lui ha imparato a memoria le nozioni del testo Yoga Korunta di Vamana Rishi, del quale non sono pervenute edizioni scritte.

 

La diffusione degli insegnamenti di Pattabhi Jois è stata portata avanti dal nipote Sharat Jois. Il punto di riferimento è quanto riportato nello Yoga Korunta, il quale rimanda in diversi passaggi allo Yoga Sutra di Patanjali.

 

L’intento è, quindi, quello di portare avanti un cammino di evoluzione e ricerca spirituale attraverso il rafforzamento del corpo fisico, per poi ottenere un controllo ottimale del respiro e della mente.

Ashtanga Yoga: le 6 serie

L’Ashtanga Yoga è strutturato in sei serie, ognuna delle quali presenta delle sequenze fisse. Esse hanno dei tratti in comune, ovvero:

 

  • Due tipi di saluto al sole, da eseguire da 3 a 5 volte.
  • Sequenza di posizioni fondamentali da fare in piedi: asana di equilibrio ed energetici.
  • Sequenza di chiusura. Si raggiunge un apice energetico per poi alleggerire la pratica.

 

Le serie sono pensate secondo un livello crescente di difficoltà. La prima serie è nota come Yoga Chikitsa ed è quella iniziale dell’Ashtanga Yoga. Il fine è purificare, disintossicare, rafforzare il corpo e renderlo flessibile. È quella maggiormente praticata.

 

Le sequenze successive sono concepite secondo un livello crescente di difficoltà e intensità. L’ultima serie porta al raggiungimento della liberazione finale. Il percorso richiede umiltà, costanza e ascolto di sé.

I benefici dell’Ashtanga Yoga

L’Ashtanga Yoga permette di scaricare lo stress e piace molto a quanti sono alla ricerca di una pratica dinamica. Agisce inoltre sui disturbi articolari e il mal di schiena, a meno di non presentare particolari problemi strutturali, migliorando lo stato di apparati quali cardiovascolare, respiratorio e digestivo.

 

È efficace per riequilibrare situazioni di ansia e depressione, poiché va ad aumentare la concentrazione e l’energia vitale.

 

Ci sono delle controindicazioni? Potrebbero esserci per quanti presentano dolori alla colonna vertebrale, alle articolazioni o hanno delle parti infiammate. Per chi è alla ricerca di uno stile più lento e rilassante risulta agli antipodi.

Conclusioni: dove fare Ashtanga Yoga

Dove è possibile fare Ashtanga Yoga? Si può fare ovunque, anche a casa. L’ideale è farsi seguire da insegnanti preparati e che hanno conseguito un percorso apposito, in maniera tale da assimilarne i corretti principi e tutte le indicazioni necessarie per rispettarsi, accettare le difficoltà iniziali e ottenere così i massimi benefici.

 

DA RICORDARE :

Quando ci mettiamo in piedi o seduti sul tappetino per praticare o meditare, qualsiasi sia la forma o il livello di yoga, il senso dovrebbe essere sempre quello di uscire dalla dimensione del nostro piccolo ego per offrire la nostra pratica a qualcosa di più grande.