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Yoga per dimagrire: esercizi e consigli utili

Scopri come lo yoga può aiutarti a perdere peso con esercizi e consigli pratici.

 

Lo yoga fa dimagrire? Secondo alcuni studi sì. Nonostante non sia un’attività cardio ad alta intensità, se pratica con costanza abbracciando la filosofia di vita può aiutarci nella remise en forme rimodellando la silhouette con cura.

 

Yoga e perdita di peso: mito o realtà?

Negli ultimi anni lo yoga ha guadagnato incredibile apprezzamento come alleato prezioso nel ritrovare benessere fisico e mentale; quando si parla di remise en forme e perdita di peso, però, le persone spingono l’attenzione verso attività aerobiche e cardio più intense.

Si tratta però di un falso mito: molti studi e testimonianze confermano che lo yoga, se praticato con costanza, contribuisce a perdere peso e rimettersi in forma. Quindi sì, lo yoga aiuta a perdere peso. Non tanto per la quantità di calorie bruciate durante la sessione, quanto per l’effetto che ha sul metabolismo, sulla consapevolezza e sul ritrovamento di un equilibrio.

La tipologia di specializzazione può fare la differenza: dinamiche, tra cui il Vinyasa, l’Ashtanga o il Power Yoga hanno un’intensità maggiore; dunque, riescono maggiormente a migliorare la circolazione, stimolare il sistema linfatico e tonificare i muscoli. Persino pratiche più soft e a ritmo lento hanno comunque un buon impatto.

Ma quindi l’ashtanga yoga fa dimagrire? In questo articolo ne parliamo in modo più approfondito.

 

Le migliori posizioni yoga per dimagrire

Sono diverse le posizioni yoga per dimagrire che aiutano nello stimolare il metabolismo e favoriscono la tonificazione muscolare. La prima è il saluto al sole, una sequenza dinamica total body che può essere ripetuta più volte. Le torsioni, come la posizione della sedia in torsione o il triangolo ruotato, risultano preziose nello stimolare la digestione e migliorare il transito intestinale, elementi importanti nella regolazione del peso.

Altre posizioni utili sono quella del guerriero, in tutte le sue varianti, poiché lavora in modo attivo su gambe e glutei o la posizione della barca che interviene sull’equilibrio e soprattutto sull’addome; non mancano le inversioni quali candela e ponte.

L’importante è, qualsiasi sia il proprio allenamento, mantenere la posizione per diversi respiri profondi così da massimizzare i benefici. La regolarità nella pratica è la chiave: anche 20-30 minuti al giorno possono fare una grande differenza nel lungo periodo.

 

Come abbinare lo yoga a uno stile di vita sano

Lo yoga, da solo, non può fare la magia. Chi vuole davvero rimodellare il proprio corpo e ottenere risultati concreti deve seguire uno stile di vita equilibrato. La pratica di questa disciplina già aiuta ma è fondamentale che l’alimentazione sia bilanciata, sana, con verdure e frutta di stagione, riducendo piatti grassi ed elaborati.

Bisogna sapere poi che la qualità del sonno sa fare la differenza: riposando a dovere l’appetito legato al nervosismo e allo stress si attenua e ogni nostra attenzione verso il nostro corpo funzionerà meglio. Chi soffre di insonnia o risvegli notturni con lo yoga riuscirà a lavorare anche su questo aspetto.

Se durante il giorno vengono inseriti momenti di pratica mindfulness e yoga i benefici aumentano, diminuendo così la produzione di cortisolo legata allo stress e ottenendo un migliore benessere generale.

Conclusione: integrare lo yoga per un corpo in forma

Insomma, dimagrire con lo yoga è possibile ma servono impegno, pazienza, costanza e un cambiamento totale nella propria quotidianità per rimettersi in forma e guadagnare beneficio dal punto di vista salutare ed estetico. La disciplina ci insegna a volere bene al nostro corpo non perché deve cambiare, ma proprio perché merita di essere ascoltato, rispettato e nutrito ogni giorno.

Yoga e salute: benefici e consigli per il benessere

Scopri come lo yoga può migliorare la tua salute fisica e mentale con esercizi e consigli pratici.

Il ritmo quotidiano è frenetico, stancante e prendersi cura di sé è diventata una priorità. La disciplina dello yoga è antica ed è praticata ad oggi da milioni di persone in ogni parte del mondo. Il suo approccio olistico aiuta a prevenire i disturbi, gestire lo stress e ottenere uno stile di vita equilibrato.

Vediamo insieme qual è il legame tra yoga e salute, approfondendo quelli che sono i benefici e gli esercizi utili per integrare la disciplina nella routine quotidiana.

 

Il legame tra yoga e salute

Lo yoga è una filosofia antica e una disciplina nata per combinare i movimenti del corpo con la respirazione e la meditazione.

Nata in India, si basa su posture (asana), tecniche di respirazione (pranayama) e momenti di meditazione che, uniti tra loro, producono effetti benefici sull’intero organismo.  Il legame tra yoga e salute si manifesta in diverse modalità, dal rafforzamento del sistema immunitario arrivando ad una qualità del sonno migliorata, per fare un esempio.

Alcuni esperti confermano che la pratica costante di tale disciplina contribuisca a mantenere il corpo giovane, elastico e reattivo, calmando e rendendo la mente maggiormente reattiva.

 

Benefici dello yoga sul corpo

Dal punto di vista fisico, una disciplina millenaria come lo yoga regala non pochi benefici. È adatta a ogni età e condizione, attraverso le asana è possibile stimolare la muscolatura, migliorare la postura e aumentare la flessibilità.

Tra i tanti esempi che si possono fare, spiccano i benefici della posizione del cane sulla salute, utile per coloro che conducono una vita sedentaria o trascorrono molte ore davanti al PC. Le altre posizioni sono oltremodo favorevoli per il corpo, con una capacità del tutto naturale di allineare la colonna vertebrale per alleviare i possibili dolori lombari e cervicali.

La pratica regolare contribuisce al rafforzamento del sistema cardiovascolare, migliorando la circolazione sanguigna e aiutando a mantenere sotto controllo la pressione arteriosa.

L’apparato digerente beneficia anch’esso delle posizioni dello yoga, alcune asana lavorano per stimolare gli organi interni, facilitando il transito intestinale e riducendo problemi come gonfiore o stitichezza.

 

Effetti positivi sulla mente e sulle emozioni

Tra i punti di forza dello yoga spicca l’effetto che ha sulla mente. Attraverso il controllo del respiro e la concentrazione, si raggiunge uno stato di calma interiore che difficilmente si sperimenta nella frenesia della vita quotidiana.

La disciplina agisce da potente antistress naturale, tanto che durante la pratica il livello di cortisolo (l’ormone dello stress) si riduce per dare spazio alla serotonina e al buon umore.

Chi pratica regolarmente sviluppa una maggiore consapevolezza di sé, imparando a gestire le emozioni in modo equilibrato. Un esempio? L’ansia e la stanchezza mentale possono diminuire giorno dopo giorno, aiutando a mantenere la mente focalizzata sul presente e sui pensieri positivi.

Gli esperti suggeriscono di adottare la naturopatia per rimanere in salute secondo natura, raggiungendo più obiettivi benefici per il proprio corpo. È indubbio che il legame tra yoga e salute sia oggi ampiamente riconosciuto e valorizzato.

 

Esercizi di yoga per migliorare la salute

Gli esercizi di yoga a disposizione sono molteplici e si adattano a ogni tipo di esigenza. Sono sufficienti 10 minuti al giorno, integrando alcune semplici posizioni per ritrovare la salute fisica e mentale. Tra le tante, citiamo le seguenti:

  • Tadasana (la posizione della montagna): atta a migliorare la postura e rinforzare gambe e schiena;
  • Bhujangasana (posizione del cobra): stimola la colonna vertebrale e favorisce la respirazione profonda;
  • Balasana (posizione del bambino): ideale per rilassare i muscoli, calmare la mente e ridurre lo stress;
  • Viparita Karani (gambe al muro): favorisce il ritorno venoso e rilassa il sistema nervoso, da adottare altresì in caso di insonnia.

Ogni movimento deve essere eseguito con ascolto e rispetto del proprio corpo: la disciplina non richiede perfezione, bensì costanza e consapevolezza.

 

Conclusione: integrare lo yoga nella vita quotidiana

Il rapporto tra yoga e salute è un cammino che arricchisce e aiuta a vivere meglio, aumentando l’energia, la lucidità e la connessione con se stessi. Uno stile di vita da integrare alla propria quotidianità, prendendosi cura di sé in modo completo, naturale e benefico.

Una disciplina atta a insegnare la pazienza, il respiro consapevole e l’importanza del presente in un contesto moderno sempre di fretta e caotico. È sufficiente ritagliarsi un momento di qualità ogni giorno, per il bene del corpo e della mente.

 

Fonti: https://www.my-personaltrainer.it/allenamento/yoga.html

https://yoganride.com/12-benefici-dello-yoga-sul-corpo-e-sulla-mente/

Saluti al sole yoga: una guida

Impara i saluti al sole yoga con questa guida chiara e dettagliata. Scopriamo insieme le posizioni della sequenza più amata e conosciuta dello yoga.

 

Il saluto al sole o Surya Namaskara è una delle sequenze più praticate e amate dello yoga, nello specifico dell’hatha yoga.

Consiste in una successione di movimenti da fare come meglio si riesce: partendo dunque dalla consapevolezza e dall’accettazione di sé, accogliendo anche i giorni in cui le posizioni non sembrano andare per il verso giusto, passateci l’espressione.

In quanto energizzante, il saluto al sole si presta a essere eseguito soprattutto al mattino, quando permette di partire con una marcia in più sia fisica che mentale.

Alla sera, andrebbe praticato con più attenzione, ma non va di per sé evitato: si rivela infatti utile per preparare altri esercizi e persino per scaricare le tensioni.

Esistono diverse versioni di saluti al sole nello yoga, da apprendere in maniera graduale sia per poter variare la pratica sia per acquisire una maggiore conoscenza di se stessi.

In questo approfondimento vi proponiamo una guida pratica con l’intento che possa essere di stimolo per scoprire qualcosa di più insieme a un insegnante appassionato e qualificato.

 

Le posizioni di base per iniziare

È possibile sperimentare in presenza le posizioni fondamentali del saluto al sole dell’hatha yoga frequentando il nostro corso di yoga basic per iniziare. Parliamo quindi degli asana della cosiddetta versione A, che sono 12:

  1. Tadasana, detta anche la posizione della montagna.
  2. Hasta Uttanasana, un’asana in cui si portano le mani sollevate all’indietro.
  3. Uttanasana, una posizione con un profondo allungamento in avanti.
  4. Ashwa Sanchalanasana, detta la posizione equestre. Si appoggiano le mani su un ginocchio proteso in avanti, mentre l’altra gamba viene allungata all’indietro.
  5. Chaturanga Dandasana, la posizione della tavola, in cui il corpo è posto in orizzontale, sorretto dalle braccia e dai piedi.
  6. Ashtanga Namaskara, ovvero la posizione degli otto punti (oppure degli otto arti), in cui si toccano otto porzioni di spazio, prendendo come bussola il tratto effettuato dal naso.
  7. Bhujangasana, ovvero la posizione del cobra, in cui si solleva il petto con le gambe allungate all’indietro.
  8. Adho Mukha Svanasana, o la posizione del cane a testa in giù, in cui si allungano le gambe e le braccia, portando la testa in basso.
  9. Ashwa Sanchalanasana, si ritorna dunque nella posizione equestre.
  10. Uttanasana, si piegano quindi nuovamente in avanti le gambe.
  11. Hasta Uttanasana, si sollevano una seconda volta le mani all’indietro.
  12. Tadasana, si ritorna dalla posizione della montagna.

La sequenza del saluto al sole si esegue su entrambi i lati del corpo. Generalmente si parte da quello destro, per poi fare il sinistro.

Tra un lato e l’altro, dopo aver assunto la posizione della montagna, si mettono le mani giunte al centro del cuore; qualora se ne sentisse la necessità è possibile fare un paio di respiri, per poi riprendere.

I diversi tipi di saluto al sole

Come abbiamo avuto modo di accennare, esistono diversi tipi di saluti al sole, nello yoga.

La sequenza che abbiamo riportato è quella base, ovvero Surya Namaskara A e viene eseguita, seppur a volte con alcune minime varianti, nei vari stili; è tipica, in particolare, dell’hatha yoga.

C’è poi il saluto al sole B o Surya Namaskara B, che presenta tre posizioni in più. Si aggiunge la posizione della sedia (Utkatasana) subito dopo quella della montagna – prima di piegarsi in Uttanasana – e quella del guerriero I (Virabhadrasana I) dopo il passaggio nel cane a testa in giù. Si ripassa infine a Utkatasana (dopo Uttanasana), prima di ritrovarsi nuovamente nella posizione della montagna.

Questa seconda versione del saluto al sole – ma ce ne sono diverse altre a seconda dello stile e del percorso effettuato dall’insegnante – porta a fare una riflessione. Il saluto al sole, nello yoga, è una sequenza dinamica e che può essere “personalizzata” inserendo alcune varianti specifiche.

L’obiettivo dovrebbe essere sempre quello di sentirsi bene in ciò che si fa, ottimizzando i benefici delle asana a livello fisico, mentale e spirituale.

 

Consigli per una pratica efficace

Se si desidera approfondire, è possibile trovare qualche informazione sul saluto al sole in più in questo articolo del nostro blog. Nell’ottica di stimolare a verso una pratica efficace, aggiungiamo alcuni consigli e considerazioni ulteriori:

  • A fare la differenza, nel saluto al sole così come nello yoga in generale, è la costanza. Il consiglio è quindi quello di svolgere almeno una ripetizione della sequenza al mattino, così da avere degli elementi in più da portare a lezione e ottimizzare i benefici della pratica.
  • Come detto all’inizio, non tutti i giorni sono uguali: può capitare che alcune posizioni riescano meno, anche se si è praticato con continuità. Bisogna accettarlo e non demoralizzarsi.
  • Nel saluto al sole è fondamentale coordinare la respirazione ai movimenti, alternando inspiro ed espiro. Qualcosa che è possibile migliorare con delle lezioni, in presenza e online, e che permette di eseguire meglio gli asana, massimizzandone i benefici.

 

Errori comuni da evitare

Una delle parti più difficili, per molte persone, è quella del ritorno dalla posizione equestre a Uttanasana, per poi risalire in piedi. Occorre avvicinare la gamba che si trova allungata al ginocchio con un movimento frontale (e non laterale).

Se non si raggiunge con un primo slancio il piede, nulla di cui preoccuparsi: basta aiutarsi con l’altra mano e accompagnarla nel punto desiderato.

Anche Uttanasana è una posizione che risulta piuttosto ostica, per molti. L’errore più comune è quello di focalizzarsi sull’allungamento delle gambe (che potrebbe però dare dei fastidi nella zona posteriore), più che sul fatto di appoggiare l’addome sulle cosce: cambiando prospettiva si incentiva la distensione muscolare. Se non si riescono ad allungare perfettamente le gambe – ma verrà col tempo – si possono piegare leggermente le ginocchia.

Un altro errore comune è quello di voler assecondare il ritmo di un’altra persona. Meglio andare piano, soprattutto agli inizi, e prendere confidenza con le asana; la fluidità verrà col tempo.

Un’ultima nota sulla posizione della montagna, che non è statica: è dinamica e molto profonda, pur nella sua semplicità. Consigliamo di sperimentarla ad occhi chiusi.

 

Conclusione e suggerimenti per continuare

Il saluto al sole presenta molteplici benefici per la salute: a livello respiratorio, circolatorio, digestivo, ecc. Influisce positivamente sul sistema nervoso e tonifica i muscoli: non a caso sono diversi gli atleti professionisti di varie discipline che lo praticano in allenamento e prima di una gara, durante il riscaldamento.

Si rivela una sequenza imprescindibile per chiunque desideri approcciarsi allo yoga, diventando un supporto quanto mai valido durante il cambio di stagione.

Una volta che avrete iniziato a prendervi confidenza, verrà naturale proseguire: i risultati sono immediatamente percepibili, a tutti i livelli, e aumentano coltivando la costanza.

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Meditazione sahaja yoga: che cos’è?

Il presente articolo ha un carattere meramente divulgativo e informativo.

 

Attualmente troviamo nomi nuovi affiancati non solo allo yoga ma anche alla pratica meditativa. Questo può confondere o comunque allontanare dalla vera essenza e significato delle pratiche.

Pertanto, è importante sottolineare che al di là delle tecniche, comunque importanti, realmente importante è comprendere che la meditazione é un modo per ricongiungersi a noi stessi. La meditazione è uno stato naturale dove la mente può trovare riposo.

 

Questo è l’intento che muove e anima e che viene ampiamente praticato “senza etichette” presso i nostri corsi a Livorno, dove l’obiettivo finale è esplorare gli attaccamenti dell’IO, i nostri processi mentali, le nostre abitudini trasformandoli – attraverso la conoscenza – in una condizione di interdipendenza e impermanenza verso tutto ciò che esiste.

Scopri la meditazione sahaja yoga, una pratica che punta a risvegliare la forza interiore e a portare equilibrio e pace nella vita quotidiana.

La meditazione sahaja yoga rappresenta una corrente che vede al centro un insieme di pratiche in cui obbiettivo è il risveglio della Kundalini: un’energia vitale che sta alla base delle forza vitale che ogni essere umano ha dentro di sé.

Il sahaja yoga è uno stile di per sé piuttosto recente, questo almeno se confrontato con altre varianti della disciplina, che di per sé presenta un’origine millenaria.

Oggi vi proponiamo una panoramica sulle caratteristiche distintive della meditazione sahaja yoga, soffermandoci sulle differenze che detiene rispetto a quella tradizionale.

 

Cos’è la meditazione sahaja yoga e come nasce

Noto altresì come “yoga facile”, il sahaja yoga, come abbiamo avuto modo di accennare poc’anzi, consiste in un insieme di tecniche che hanno come obiettivo finale il risveglio dell’energia Kundalini.

Ma cos’è, quest’ultima? Il termine Kundalini deriva dal sanscrito e può essere tradotto come “anulare” oppure “circolare”. Viene raffigurato come un serpente le cui spire si trovano attorno alla colonna vertebrale, avvolgendola pur restando passive e inattive.

È situato in corrispondenza di Muladhara, ovvero del primo chakra, associabile all’espressione “io esisto”; è perciò connesso alla relazione che la persona instaura con la terra e quindi con una dimensione vitale.

L’energia Kundalini simboleggia uno stato inconscio di trasformazione e di conoscenza, ma soprattutto una forza vitale e spirituale che non aspetta altro che essere risvegliata attraverso i vari strumenti che mette a disposizione lo yoga.

Le tecniche di sahaja yoga vanno in tale direzione e si focalizzano sulla meditazione, tralasciando altri aspetti dello yoga come gli asana, ad esempio.

Questo stile è stato introdotto negli anni settanta del Novecento da parte di Shri Mataji Nirmala Devi, guru indiana che ha esportato il suo metodo a tutti gli angoli del pianeta, presenziando a diverse conferenze.

Alla morte della fondatrice la sua dottrina non ha smesso di diffondersi, questo grazie all’associazione che si è incaricata di portarla avanti.

 

Differenze tra sahaja yoga meditazione e meditazione tradizionale

La meditazione sahaja yoga è un metodo che presenta diverse differenze con le tecniche di stampo tradizionale, la cui elaborazione ha origini ben più antiche, risalenti a circa 8000 anni fa.

Detto ciò, gli altri aspetti in cui la meditazione sahaja yoga differisce da quella tradizionale sono:

  • Rispetto ai metodi “standard”, permette di entrare in contatto con una consapevolezza spontanea e non basata sul controllo, né fisico né mentale. Ci si focalizza meno sul corpo fisico.
  • La differenza principale risiede quindi nello stato di consapevolezza, o meglio, nel come si raggiunge tale condizione.
  • Non diversamente da altre pratiche dello yoga, gli effetti durano a lungo nel tempo, soprattutto se la pratica viene effettuata regolarmente.
  • Il sahaja yoga incentiva a diventare artefici della propria crescita personale, senza che sussistano gerarchie né livelli conseguiti tramite qualifiche. Gli insegnanti non si definiscono nemmeno tali, a fronte di una condivisione che si basa sul fatto di mettere a disposizione le esperienze maturate nel tempo.
  • Per le pratiche di sahaja yoga generalmente non è previsto il sostenimento di alcun costo.

 

Benefici della meditazione sahaja yoga sulla mente

Nel sahaja yoga l’obiettivo è quello di un cammino spontaneo di unione con il divino. Il termine sahaja significa infatti “spontaneo” oppure “nato con te”, mentre la parola yoga vuol dire “unione”.

Detto ciò, i benefici più rilevanti che è possibile ottenere attraverso una pratica continuativa sono quelli che seguono:

  • Miglioramento a livello mentale, fisico ed emotivo, a fronte di una situazione di nuove equilibrio individuale.
  • Si percepisce una sorta di liberazione dai pensieri, a fronte di un risveglio dell’energia Kundalini.
  • Essendo il sistema centrale più libero (poiché “ripulito”), la persona appare maggiormente resistente alle situazioni di squilibrio.
  • Una persona più equilibrata, riesce a esprimere maggiormente la sua essenza e unicità, orientandosi verso la felicità.

 

Esercizi base di meditazione sahaja yoga

Nel sahaja yoga la meditazione può essere praticata a terra, stando fermi a gambe incrociate e prendendo le piante dei piedi, unendole con le mani. Si può anche procedere da seduti, dondolando sugli ischi per trovare la forma più comoda per sé e poi adottando dei movimenti circolari, da ripetere su ambedue i lati.

Un altro esercizio, specifico per risvegliare la Kundalini, è quello di poggiare le mani sulle ginocchia e restare in silenzio fino a quando non si sente il calore naturalmente emanato su dita e mani.

Qualora si avvertisse una sensazione di disagio, come un formicolio, è segno che il chakra è bloccato. Individuando il punto esatto del blocco sulla mappa dei chakra, si riesce a intervenire in maniera mirata, attraverso dei movimenti che producono delle vibrazioni specifiche.

Infine è prevista la musica per meditazione nel sahaja yoga, per calmare una condizione di ansia o stress. Si tratta di suoni zen, volti alla pace interiore.

 

Tecniche di respirazione

Come sempre nello yoga, alla base di questo stile c’è il connubio tra meditazione e respirazione: un aspetto portato avanti in maniera mirata.

Uno degli esercizi più utilizzati trae origine dal Pranayama e vede al centro la respirazione alternata, chiudendo di volta in volta la narice destra e quella sinistra, conseguendo uno stato di apnea.

Un’altra tecnica utilizzata è quella della respirazione diaframmatica, contraendo e decontraendo questa zona muscolare lentamente. Si rivela particolarmente utile per prendere consapevolezza di come si respira normalmente, prevenendo una condizione di apnea.

 

Chi può praticare la meditazione sahaja yoga

La meditazione sahaja yoga è di per sé adatta a tutti: non presenta controindicazioni né limiti legati a fattori particolari.

Non è necessario aver maturato particolari esperienze precedenti di meditazione tradizionale: si può partire da zero, alla ricerca di una maggiore consapevolezza di se stessi.

 

Conclusione e consigli pratici

In conclusione, le tecniche utilizzate nella meditazione sahaja yoga sono semplici, intuitive e prevedono l’interazione con elementi naturali quali acqua, fuoco, terra e aria.

In base al chakra su cui si va a lavorare si riesce a intervenire in maniera mirata affinché si possa esprimere il proprio benessere personale, liberando i canali energetici.

Prima di iniziare, è consigliabile creare un angolo tranquillo all’interno della propria abitazione; può andare bene anche il giardino. La cosa più difficile – e basilare – è cercare di non avere distrazioni; per farlo, il punto di partenza è quello di trovare una posizione comoda.