Categorized as: Yoga

Lo Yoga come rimedio per l’intestino pigro

Lo Yoga permette di risolvere problemi di intestino pigro, gonfiore intestinale ed una cattiva digestione con posture per alleviare la costipazione.

Negli ultimi anni, sempre più persone si sono avvicinate allo yoga come forma di attività fisica e per la gestione dello stress, ma in pochi sanno che questa pratica può anche essere di estremo aiuto per i disturbi intestinali come l’intestino pigro.

Questa condizione è caratterizzata da una ridotta e difficoltosa frequenza di evacuazioni, che nel lungo tempo può portare anche a gonfiore, sensazione di pesantezza, nausea e altri disturbi intestinali che possono influire sulla qualità della vita.

Fortunatamente, lo yoga offre una serie di posture e movimenti che aiutano ad alleviare questi sintomi, grazie a una miglioria della circolazione sanguigna e una maggiore attività del sistema digestivo.

In che modo lo yoga può aiutare contro la stitichezza

Lo yoga offre sicuramente molti benefici sia sulla mente, che sul corpo. Risulta, quindi, essere un rimedio molto efficace anche contro i problemi intestinali, con specifici esercizi yoga per intestino pigro.

Questo è dovuto perché questa pratica è in grado di stimolare diversi meccanismi del nostro corpo, tra cui:

  • Migliora la circolazione sanguigna, attraverso una serie di posture che stimolano i muscoli e i tessuti dell’addome e del bacino. Favorendo la circolazione sanguigna, si promuove una migliore digestione e si combatte efficacemente la stitichezza.
  • Stimola il sistema digestivo, attraverso la compressione e il rilascio degli organi dell’addome. Questo favorisce la peristalsi intestinale e aumenta la produzione di bile.
  • Riduce lo stress, che spesso è una delle cause principali dei problemi intestinali.
  • Aumenta la consapevolezza corporea, così da aiutare a riconoscere i segnali di fame e sazietà, per evitare di mangiare troppo o troppo poco, e prevenire la stitichezza.

Esempi di posizioni yoga per intestino pigro

Lo yoga è in grado di migliorare la salute dell’intestino nella sua pratica, grazie ai benefici che comporta, ma esistono comunque alcune specifiche posizioni yoga per intestino pigro, in grado di concentrare i suoi benefici proprio su quell’aspetto.

Una di queste è la posizione del cobra: distesi a pancia in giù, si solleva il torace e la testa, mantenendo le braccia distese a terra. Questa posizione favorisce la stimolazione dei muscoli dell’addome e del bacino, prevenendo così la costipazione.

Un’altra posizione molto utilizzata è quella del bambino: in ginocchio, si allunga il braccio verso l’alto, piegando il busto in avanti e appoggiando la fronte a terra. Anche in questo caso, si tratta di un esercizio specifico per la stimolazione dell’addome e del bacino.

Una terza posizione yoga per la stitichezza è anche quella della montagna: in piedi, si allineano i piedi all’altezza dei fianchi, si allunga la colonna vertebrale e si sollevano le braccia sopra la testa. Questa posizione, nello specifico, aiuta la circolazione e stimola, perciò, la buona digestione.

Infine, tutte le posizioni invertite come ad esempio sarvangasana permettono di migliorare non solo la circolazione ma anche di stimolare il fuoco gastrico favorendo l’eliminazione delle tossine e dei ristagni della zona addominale.

In conclusione

Lo yoga è una pratica utile per moltissimi bisogni sia fisici che psicologici, e tra questi risulta essere un buon rimedio anche per l’intestino pigro, la stitichezza e il gonfiore intestinale.

È in grado infatti di migliorare la circolazione sanguigna, eliminare lo stress (spesso causa della stitichezza), di aumentare la consapevolezza del proprio corpo, migliorare la produzione di bile e le capacità digestive in generale.

considerato che molti disturbi sono di origine psicosomatica e che notoriamente il nostro intestino viene definito il nostro secondo cervello, la pratica dello yoga insieme ad una alimentazione adeguata può davvero considerarsi la chiave di volta per aiutarci nella risoluzione di molti problemi derivanti da sindromi intestinali.

Esistono, inoltre, posizioni specifiche che possono stimolare i muscoli dell’intestino e migliorare la digestione. In caso, quindi, si soffra di questi problemi, potrebbe essere un ottimo rimedio includere questa pratica nella propria routine quotidiana, per ritrovare un proprio equilibrio e il benessere nella sua completezza.

Meditazione e vita – La dimenticanza

Meditazione e vita – La dimenticanza

Desidero condividere con voi un’esperienza, forse apparentemente curiosa, ma al tempo stesso molto stimolante e di grande riflessione: ultimamente, mi è capitato di incontrare una signora di oltre novant’anni, una signora bella ed elegante, dalla mente lucida e molto vivace. Parlando ha condiviso con me il motivo della sua longevità: la dimenticanza.

La sua dimenticanza non era legata alla smemoratezza o a qualche malattia senile, bensì alla capacità che lei racconta di aver adottato in tutta la sua vita di non attaccarsi alle cose, ma di lasciarle andare. Ho pensato che in qualche modo la signora avesse praticato yoga o meditazione, ma così non era: lei ha scelto di vivere la sua vita con la maggiore leggerezza possibile.

Sebbene il trascorrere del tempo segnasse inevitabilmente la sua persona, ciò che nell’immediato colpiva la mia attenzione era la piacevolezza dei tratti morbidi del suo viso e di quell’incedere di chi porta con sé il bagaglio della propria esistenza, senza però soccombervi. Alla fine emanava una certa luminosità da tutta la sua persona.

Le sue parole mi hanno colpita molto e per tutto il resto della giornata e anche a seguire, hanno risuonato al mio interno come un mantra, come una risvegliata consapevolezza e in qualche modo mi sono trovata a sperimentare il profumo di una maggiore leggerezza.

Il valore della dimenticanza

Del resto, ogni volta che ci permettiamo di lasciare andare qualcosa, creiamo un vuoto, una vacanza al nostro interno: uno spazio disponibile ad essere riempito dalla nostra libertà di pensiero, dalla nostra creatività, per colmare quella distanza che spesso ci separa da noi stessi e sperimentare una gioia semplicemente sopita.

Coltiviamo spesso la convinzione che per sperimentare una certa condizione sia necessario acquisire qualcosa che ancora non possediamo, che per fare spazio alla gioia sia necessario scacciare la tristezza quando l’una esiste solo in relazione all’altra e viceversa. Non esiste dualità: il giorno esiste perchè esiste la notte. È solo la modalità di guardare alle cose che fa la differenza.

Fare vuoto per ascoltare

Nella nostra esistenza è fondamentale un tempo di vacanza. Vacanza come tempo di separazione dalle attività lavorative così indispensabile per rigenerare il corpo e la mente. Ma esiste una vacanza ancora più importante, anche se meno immediata: prendere vacanza da se stessi, prendere vacanza dai pensieri ricorrenti per tornare ad ascoltarci e poter ascoltare l’altro.

Ascoltare è una qualità che possiamo generare solo facendo un vuoto al nostro interno : non siamo più solo noi al centro del mondo, ma la nostra visione diventa espansiva verso tutto ciò che c’è e verso tutto ciò che non è visibile nell’immediato ai nostri occhi.

Nel momento in cui la mente dimentica abbracciamo tutto ciò che esiste. La dimenticanza è una capacità che può essere allenata, nutrita, attraverso il silenzio, grazie alla meditazione, ma anche attraverso piccoli gesti quotidiani di totale presenza.

La dimenticanza ci rende liberi, liberi da ogni paura prima fra tutti quella di esistere.

Yoga acrobatico disciplina che si pratica in coppia

Yoga acrobatico disciplina che si pratica in coppia

Lo yoga acrobatico è una disciplina che unisce la coppia affidandosi all’altro sperimentando se stessi ed il partner.

Lo yoga acrobatico è una disciplina che sta diventando sempre più popolare tra coloro che amano sperimentare nuove forme di yoga in coppia. Questa pratica, infatti, combina gli elementi di quello tradizionale con l’equilibrio e l’acrobazia, creando una sinergia unica tra i due partner.

Lo yoga acrobatico, chiamato anche acroyoga, non solo aiuta a sviluppare forza, flessibilità ed equilibrio, ma offre anche un’opportunità di riscoprire la coppia, approfondire la relazione, imparando a fidarsi l’uno dell’altro, a comunicare e creando una connessione profonda.

Cos’è lo yoga acrobatico e come si svolge

Le posizioni di yoga acrobatico vengono svolte in coppia, all’interno della quale uno dei due partner ha la funzione di “base” e l’altro di “volatore”. Il partner base ha il compito di stabilire una posizione solida e stabile, sopra il quale il volatore ha possibilità di effettuare altre posizioni più acrobatiche.

È una pratica che richiede perciò una grandissima fiducia e capacità di comunicazione tra i due, per questo rientra tra le attività che ultimamente più piacciono alle coppie, in grado di aumentare la sinergia e l’intimità.

Per sapere come fare yoga acrobatico è possibile rivolgersi a un maestro che sia in grado di preparare la coppia e illustrare quali sono i movimenti e le posizioni necessarie.

Principalmente, questo si compone di tre fasi:

  • Preparazione, dove i due partner fanno riscaldamento e stretching insieme.
  • Esecuzione, in cui i due partner si alternano tra la funzione di base e volatore, nell’esecuzione delle varie posizioni.
  • Raffreddamento, dove i due partner si rilassano insieme ed eseguono alcuni esercizi di respirazione per rilassare il corpo e ridurre le eventuali tensioni accumulate.

Non è necessario essere esperti, ma è sufficiente avere una buona guida e sarà possibile svolgere dello yoga acrobatico per principianti.

Quali sono i benefici dell’acroyoga

Lo yoga acrobatico abbiamo visto fino a questo momento può essere di estremo aiuto nella coppia per aumentare la fiducia reciproca e l’intimità, ma non ha solo questi benefici.

Come per quello tradizionale, anche in questo caso lo yoga può avere benefici fisici, aiutando a sviluppare forza, flessibilità ed equilibrio. Per questo l’acroyoga è particolarmente indicato per migliorare la postura e per il benessere fisico.

A livello psicologico, questa attività aiuta invece ad aumentare la fiducia in se stessi e negli altri, stimolando così le capacità interpersonali. Inoltre, riduce lo stress e l’ansia, migliora la salute mentale e il benessere in generale.

Conclusioni

Lo yoga acrobatico è perciò una disciplina che unisce gli elementi di quello tradizionale con l’equilibrio e le acrobazie, risultando perciò divertente e stimolante, oltre che offrire numerosi benefici sia a mente che corpo.

Migliora il benessere generale, sia fisico che psicologico, ma è soprattutto di grande aiuto nelle relazioni interpersonali.

È richiesto infatti che questa attività venga svolta in compagnia di un partner, non essendo previsto uno yoga acrobatico individuale, e questo costringe a migliorare la comunicazione e la fiducia in se stessi e negli altri.

Naturopatia: come ripristinare e mantenere la salute secondo natura

Imparare a ripristinare e mantenere la salute secondo natura è alla base della naturopatia, considerando l’essere umano composto da diversi livelli di energia.

La naturopatia è una disciplina che si concentra sulla guarigione naturale del corpo. La filosofia alla base della naturopatia, infatti, sostiene che il corpo abbia la capacità di guarire se stesso e che è nella nostra natura trovare il modo di aiutare questo processo.

Come lo yoga, la naturopatia ha l’obiettivo di aiutare le persone ad abbracciare uno stile di vita che sostiene la salute e il benessere a lungo termine. Entrambe le discipline, infatti, incoraggiano un approccio olistico, che coinvolge l’equilibrio del corpo, della mente e dello spirito.

Le due discipline non sono però da confondere: per quanto possano avere grandi somiglianze, vi sono anche delle differenze tra le due.

Cos’è la naturopatia e che importanza ha nella cura del sé

In molti possono chiedersi, nel dettaglio, ma la naturopatia cos’è? Questo perché può esserci della confusione in merito. Come abbiamo già accennato, questa è una disciplina che si occupa della cura del sé tramite i rimedi naturali come ad esempio erbe, oli essenziali, nutrienti e tecniche di rilassamento come lo yoga e la meditazione.

La filosofia che c’è alla base è quella che sostiene che il corpo sia in grado di curarsi da solo e che abbia solo bisogno di una corretta alimentazione e uno stile di vita sano, per riuscire a farlo.

Molte malattie che ci colpiscono oggi, infatti, sono causate da uno stile di vita scorretto, una dieta malsana, dallo stress e dall’inquinamento ambientale e soprattutto dalla scarsa attenzione ai messaggi che il corpo ci invia attraverso vari sintomi e disturbi, prima ancora che la malattia vera e propria si manifesti e si cronicizzi.

La naturopatia ci insegna come prevenire queste malattie attraverso una dieta sana, l’esercizio fisico regolare, tecniche di rilassamento e altre pratiche naturali.

Darsi la possibilità di ascoltare e interpretare il sintomo come linguaggio di aiuto del corpo, può evitare di medicalizzare verso qualcosa che può essere spesso risolto semplicemente modificando delle abitudini scorrette.

Yoga e naturopatia: alleati o sinonimi?

Per chi non sa bene la naturopatia cos’è e conosce poco anche il mondo dello yoga, può succedere di fare confusione tra le due discipline, ritenendole più o meno la stessa cosa.

In realtà tra le due ci sono sostanziali differenze, che però possono essere integrate tra loro per raggiungere un maggior benessere psicofisico.

Lo yoga, infatti, si basa più sull’armonia tra mente e corpo e ha come obiettivo quello di migliorare la salute attraverso degli esercizi fisici, atti a migliorare la resistenza, la flessibilità e l’equilibrio.

La naturopatia, invece, come abbiamo visto, è una filosofia olistica che si basa sulla capacità di autoguarigione del nostro organismo e che valorizza l’uso di rimedi naturali per prevenire e curare le malattie.

Le due, quindi, hanno una base essenzialmente diversa, ma possono integrarsi perfettamente tra loro per ottenere risultati migliori. Molti insegnanti di yoga possono, infatti, decidere di aggiungere ai loro corsi la consapevolezza alimentare, l’utilizzo di oli essenziali o l’uso di erbe medicinali.

Allo stesso modo, nella naturopatia spesso si fa riferimento a tecniche di rilassamento, quali lo yoga e la meditazione, per ridurre lo stress e prevenire molte malattie della mente e del corpo.

Si può affermare che l’attitudine che più avvicina queste due discipline è la capacità di osservazione e di ascolto attraverso l’interpretazione dei sintomi del corpo da un lato ma anche attraverso i segnali della nostra mente dall’altro con sensazioni di disagio quali l’ansia, la tristezza e così via.

Conclusioni

In molti si chiedono la naturopatia cos’è, in quanto si tratta di una disciplina poco conosciuta e spesso confusa con altre. Questa è all’atto pratico uno stile di vita basato sulla filosofia di cura naturale del corpo.

Vi sono delle differenze tra questa e lo yoga, ma le due discipline possono poi in realtà compensarsi e lavorare insieme.

Nei corsi di yoga a Livorno che teniamo noi di Yogatime possiamo talvolta proporre soluzioni naturopate per integrare l’effetto delle nostre lezioni, suggerendo rimedi naturali o uno stile di vita sano atto a migliorare il totale benessere della persona.

Maestro Yoga, imparare a meditare

Maestro Yoga, imparare a meditare

Un percorso interiore così da mantenere le giuste posture, fisiche e mentali: per praticare lo yoga correttamente c’è bisogno di un insegnante attento allo stato e al livello dell’allievo.

Quando si inizia a praticare yoga per molte persone scatta, subito o dopo un tempo soggettivo, una sorta di passione, un fuoco potremmo dire, che porta ad aver voglia di approfondire e condividere quanto si apprende.

Il percorso per acquisire le competenze per diventare maestro di yoga è molto complesso e nasce da qualcosa che è prima di tutto il confronto con sé stessi, a tu per tu con il tappetino e la disciplina, che non è solo fisica ma anche mentale e spirituale.

Una strada fatta di salite e discese, ostacoli da superare, montagne, mari, pianure, a seconda del periodo che ci si trova a vivere. Lo yoga porta a entrare in maniera profonda a contatto con la propria identità, grazie alla costante interazione di corpo e mente, con una spiccata attenzione alla spiritualità.

Parlare di spiritualità non è né semplice né banale.

Per questo un bravo insegnante di yoga o un maestro degno di questo nome deve essere prima di tutto un buon meditante. La pratica della meditazione quotidiana è il presupposto fondante affinché la trasmissione possa emergere come qualità esperita attraverso il proprio silenzio personale.

Per conseguire l’abilitazione a maestro yoga esistono diversi corsi, a seconda dello stile (o gli stili) su cui si intende specializzarsi: alcuni hanno una durata di breve tempo, altri sono più lunghi, anche se un vero insegnante non smette mai di formarsi. A tal proposito è comunque consigliabile alle persone interessate a diventare insegnanti di scegliere una scuola di formazione e in Italia ne abbiamo diverse, che preveda un programma almeno quadriennale.

L’insegnamento infatti non può essere limitato solo alla conoscenza dei soli asana ma deve insegnare una serie di principi fondamentali della postura sotto l’aspetto articolare, muscolare e degli assi fino all’allineamento tra il corpo, la mente e lo spirito. Tutto questo unitamente allo studio della fisiologia respiratoria con le varie tecniche di respiro e, non ultimo, lo studio della filosofia e dei testi antichi e la loro applicazione alla pratica stessa.

La figura è a oggi riconosciuta dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale) e prevede il conseguimento di esami nonché certificazioni. La cosa interessante è che risulta sempre più richiesta nel mondo del lavoro, complici i diversi sbocchi che si stanno aprendo in molteplici ambiti. Anche se il riconoscimento da parte del CONI ha consentito una maggiore diffusione dello yoga assimilandolo alla ginnastica è importante ricordare, in particolare a coloro che aspirano all’insegnamento, che lo yoga non è una ginnastica ma è una disciplina che ha origini antichissime e che si rivolge al benessere dell’uomo nella sua totalità.

Quale corso scegliere per diventare maestro di yoga

L’offerta per conseguire la formazione come insegnanti di yoga è davvero molto variegata. Le scuole sono tante e si può scegliere di frequentarle non necessariamente in Italia ma anche all’estero.

I corsi possono durare persino pochi mesi ma, come già detto, una formazione realmente valida ha un tempo minimo di 3-4 anni, se ci si vuole davvero specializzare e avere un titolo fruibile in ambito lavorativo.

Gli aspetti comuni ai percorsi formativi sono:

  • Asana.
  • Pranayama, Dharana, Dhyana e Pratyahara.
  • Filosofia dello yoga.
  • Pedagogia, didattica, psicologia.
  • Meditazione.
  • Alimentazione.

Ogni stile ha le sue particolarità e specificità, motivo per cui l’ideale sarebbe sperimentare, prima di cominciare una formazione vera e propria.

Pertanto, non mancano le linee guida attendibili per capire meglio come funziona il percorso che porta a diventare maestro yoga, come quelle fornite dalla Federazione Italiana Yoga e dallo Y.A.N.I. (Yoga Associazione Nazionale Insegnanti), ma anche dalla Scuola di Formazione Sadhana del Maestro Carlos Fiel , e dalla Scuola di Formazione del Maestro Antonio Nuzzo.

Altre cose da sapere

Il maestro di yoga è diventato negli ultimi anni una figura di riferimento a livello sociale, questo a causa dell’ampio bagaglio che si trova ad acquisire durante il suo percorso che è prima di tutto una strada di vita: non si nasce insegnanti di yoga, lo si diventa tramite una ricerca e una crescita costante e molto personale.

Il background di ognuno, la sua stessa storia è diversa e si presta a essere integrata in maniera ogni volta differente grazie all’apertura mentale, fisica e spirituale dello yoga.

Tra le specializzazioni più apprezzate ci sono ayurveda, agopuntura, meditazione, tecniche di rilassamento e respirazione. È possibile insegnare sia presso centri yoga e palestre, sia come liberi professionisti, in collaborazione con persone, aziende e organizzazioni.

Conclusioni

Abbiamo visto quanto la figura del maestro di yoga risulti complessa. Il raggiungimento di tale “condizione” andrebbe visto sempre come un punto di partenza e mai di arrivo, essendo un percorso che prima di tutto si fa per sé stessi e con sé stessi, condividendolo con gli altri nell’ottica di una ricerca del benessere e della felicità.

La cosa straordinaria è quella di porsi sempre e comunque come allievi e non come maestri: restando curiosi e appassionati restiamo aperti e accoglienti di fronte al mare di tutte le possibilità che la vita ci offre.