COSA SONO VERAMENTE LE TECNICHE DI RESPIRAZIONE PRANAYAMA
ESEMPI DI ESERCIZI RESPIRATORI PROPEDEUTICI LA MEDITAZIONE
Scienza e yoga sono ormai concordi nel ritenere che per vivere con pienezza e in salute la nostra vita sia necessario tendere, prima di tutto, ad uno stato di equilibrio interno e interiore. Per lo yoga, in particolare, l’auspicato stato di quiete e di pace può essere indotto attraverso la padronanza del respiro.
Di questa evidenza erano già ben consapevoli tradizioni millenarie, basta pensare agli Yogasutra di Patanjali (II, 49). Lì l’obiettivo del Pranayama è, in primo luogo, l’eliminazione delle impurità dalla mente a
l fine di renderla più lucida e concentrata. Oppure pensiamo ai versi di Swatmarana Yoginidra (XIX sec.) con i quali nella sua opera Hathayogapradipika troviamo illustrate diverse tecniche di Pranayama.
Tutti i principali testi classici dello yoga trattano di questo tema fondamentale e dimostrano come attraverso l’azione respiratoria sia possibile regolare molte funzioni vitali e, al contempo, accedere ad esperienze così sottili e profonde tali da aiutarci a scivolare naturalmente nella meditazione.
RESPIRAZIONE PRANAYAMA PER CONTROLLARE IL RESPIRO
Del resto se allo yoga togliamo il respiro, e l’azione energetica del respiro, cosa resta? Quel che resta della nostra pratica altro non è che un gesto ripetitivo e meccanico, un’azione che attiva i nostri processi mentali e dove finiamo per perdere “il senso” di ciò che stiamo facendo. In questo modo la ricerca che dovrebbe sostenere un buon praticante di yoga viene meno e con essa si spegne l’interesse e l’entusiasmo.
Al pranayama viene dato, comunemente il significato di controllo del respiro, ma nella sua accezione più ampia va considerato come “soffio vitale”. Non ci soffermiamo mai abbastanza a considerare l’importanza dell’azione energetica del respiro. Infatti parlare di respiro è lo stesso che parlare di energia, ovvero di quel flusso ritmico e continuo che ha come porta di ingresso le narici per poi circolare al interno distribuendo nutrimento a tutte le parti e i sistemi del corpo.
Una buona respirazione è quindi responsabile della corretta distribuzione del prana ed è anche responsabile della qualità e dell’efficienza delle funzioni vitali dell’organismo: il disarmonico flusso del prana genera squilibrio, malessere anche mentale e, a lungo andare, può dar luogo a patologie metaboliche importanti.
ENERGIA VITALE E RESPIRAZIONE
L’energia vitale assunta attraverso la respirazione è la forma di nutrimento, esistente in natura, più preziosa : possiamo restare un certo numero di giorni senza mangiare, un po meno senza bere, ma senza respirare – manomayakosha– il nostro corpo fatto di materia cessa ogni sua funzione vitale all’incirca dopo solo 7 minuti.
Acquisire una respirazione ampia e nello stesso tempo sottile e silenziosa grazie alle tecniche di respirazione pranayama equivale a nutrire e corroborare il nostro sistema psicofisico in modo da renderci lucidi, attivi e vitali e perché no, anche più felici.
Gli insegnanti di yoga devono poter educare gli allievi a comprendere l’importanza di allenare il respiro, per orientare, modellare l’energia e con essa la coscienza. Il Pranayama, infatti per gli antichi yogi, viene associato da sempre alla ricerca spirituale, ma sappiamo anche che non può esserci spiritualità senza equilibrio. Un equilibrio che può essere raggiunto e mantenuto proprio grazie alla respirazione yoga.
Il lavoro con il respiro è un lavoro complesso e graduale, deve essere affrontato sempre in assenza di sforzo, rispondere ai principi di sthira sukha e guidato da un insegnante esperto.
TECNICHE DI PRANAYAMA: CONOSCERE L’AZIONE DELLA RESPIRAZIONE È FONDAMENTALE
Solo dopo aver compreso, grazie agli esercizi di respirazione yoga, l’azione meccanica e muscolare del movimento respiratorio nelle tre fasi – addominale- toracica-clavicolare, e dopo aver esperito la potenza dell’azione diaframmatica che fa da protagonista in tutto il processo della respirazione completa, possiamo rivolgere la nostra attenzione alle tecniche più sofisticate di pranayama per farci toccare dall’esperienza più sottile e più vitale del prana.
È facile chiedersi come mai, spesso, non viene data al respiro tutta l’attenzione che merita.
Comprendere quanto l’ossigeno introdotto con ogni inalazione, sebbene assunto in modo diverso da altri nutrienti, rappresenti il carburante più importante e di pronto utilizzo per tutto l’organismo, può fare la sua differenza: il massaggio esoterico prodotto dal nostro respiro all’interno del corpo può allargare e trasformare la nostra coscienza rendendoci in grado di modificare anche le nostre abitudini.
Questa è un esperienza che possiamo fare grazie alle tecniche proposte dalla respirazione yoga e del pranayama.
PERCHÉ È NECESSARIO TRASFORMARE IL NOSTRO RESPIRO IN UN ATTO CONSAPEVOLE?
Molte persone non si accorgono di respirare in modo insufficiente e superficiale e si precludono la possibilità di trarre tutto il vantaggio possibile dalla corrispondente azione energetica respiratoria.
La respirazione è l’unica funzione vegetativa autonoma che può essere modificata grazie alla nostra volontà e quindi gestita attraverso le tecniche specifiche di respirazione yoga. Migliorare la qualità dell’azione respiratoria, da un punto di vista fisiologico, significa migliorare l’affluenza dell’ossigeno verso i polmoni migliorando così l’elasticità degli alveoli polmonari, stabilizzare la pressione arteriosa, equilibrare il sistema nervoso ed endocrino, oltre che a purificare il corpo dalle tossine di scarto e rafforzare così la risposta immunitaria restituendo all’organismo la propria capacità di auto guarigione.
Non dobbiamo dimenticare l’influenza del respiro sullo stato mentale e sul corpo emozionale. Il respiro parla di noi, della nostra storia, dei nostri stati d’animo, traduce e, a volte, tradisce le nostre emozioni, e visto lo stretto legame fra respiro e emozioni, si può legittimamente affermare che, consapevoli o no, le nostre emozioni possono creare un’infinità di ritmi respiratori che a loro volta andranno ad esprimersi somaticamente attraverso il corpo.
TECNICHE DI PRANAYAMA PER LA MENTE
L’uso consapevole del respiro attraverso le tecniche di pranayama purifica profondamente la nostra mente e cambia il nostro modo di essere: liberandoci dalla reattività e dallo stress, può sostenerci nel trasformare stati emotivi disturbanti o condizioni fisiche spiacevoli, per ancorarci ad uno stato di maggior serenità, di equilibrio e di forza nei confronti delle difficoltà della vita.
Per attraversare tutti gli impulsi e le sollecitazioni in cui quotidianamente siamo immersi abbiamo necessità di coltivare una mente calma, stabile, concentrata e in grado di discernimento, in una parola una mente meditativa.
Conosciamo fin troppo bene quanto lo yoga attribuisca principalmente all’esercizio delle pratiche respiratorie e del pranayama il fine di intervenire sullo stato mentale per predisporla alla meditazione.
SCIENZA E YOGA
Vediamo oggi come la scienza stia sostenendo quello che già secoli fa veniva divulgato da antiche discipline yogiche: è sufficiente digitare le parole di respiration – brain – meditation su Pub Med – uno dei motori di ricerca scientifica più accreditati al mondo- per comprendere quanto il mondo delle neuroscienze abbia ampiamente dimostrato il collegamento tra respiro e attività cerebrale corticale e quindi riconosciuto la necessità di perseverare in esercizi respiratori propedeutici alla meditazione atti a mantenere un equilibrio psicofisiologico ottimale.
Inoltre, l’interesse che la scienza ma anche la medicina più integrata sta rivolgendo al respiro ha portato alla creazione di strumenti diagnostici basati sull’attività respiratoria, in grado di poter valutare lo stato di salute della persona. In qualità di insegnante di yoga ma anche di biologa nutrizionista il ricorso ad uno strumento prezioso come la pletismografia unitamente al bioimpedenziometro mi consente di effettuare un check up molto più approfondito che tiene conto della funzionalità del sistema nervoso autonomo, come delle eventuali patologie a carattere infiammatorio cronico legate anche allo stress e di ritagliare così un piano di riequilibrio nutrizionale ed energetico ad hoc su ogni singola persona.
ESEMPI DI CICLI RESPIRATORI PROPEDEUTICI LA MEDITAZIONE
Prima di affrontare le tecniche di pranayama vere e proprie è necessario acquisire bene la respirazione completa o respirazione yogica.
Tutti gli esercizi di respirazione yoga devono essere praticati in posizione seduta agevole e con la colonna vertebrale eretta in modo da consentire lo sviluppo armonico e senza interruzioni del respiro. Per fare esperienza della respirazione yoga completa, inizialmente, è utile invitare la persona ad appoggiare le mani alternativamente sull’addome, poi sulla parte toracica ed infine sulla zona clavicolare in modo che possa riconoscere l’azione respiratoria sulle diverse pareti del corpo, per poi imparare a gestire il movimento in un unico processo armonico.
La scienza del respiro che definiamo come pranayama, al di là dei suoi aspetti fisiologici, rappresenta uno strumento che ci permette l’abbandono delle tensioni e di espandere la consapevolezza, ma è anche una porta aperta all’immobilità e alla calma mentale.
NADI SHODHANA
Nadi shodhana – respirazione a narici alternate – nella sua versione più semplice, ovvero senza ritenzione di respiro rappresenta uno fra i numerosi esempi di cicli respiratori propedeutici la meditazione più efficaci.
Nadi shodhana pranayama rappresenta infatti una sorta di purificazione psichica importante e quindi una tecnica da tenere sempre presente per allontanare lo stress, ridurre gli stati ansiogeni e contrastare i disturbi del sonno, tutti sintomi sempre più ricorrenti nella società odierna.
Articolo di Cinzia Buti Castellini – Biologa, erborista, nutrizionista, insegnante di yoga presso il Centro Yoga Time – Spazio per la cura del sé di Livorno.