I momenti migliori per fare yoga – a che ora praticare e quante volte a settimana fare yoga
Se è vero che praticare yoga serve essenzialmente a perseguire uno stato di benessere psicofisico nella persona non dovrebbero esserci limiti o preclusioni nell’esercizio della pratica. In realtà’ esistono comunque delle indicazioni che è bene rispettare in modo da ottimizzare i benefici della pratica yoga. È bene ricordare che lo yoga è una disciplina, poiché serve a disciplinare il nostro corpo e la nostra mente attraverso il riconoscimento e l’opportuna correzione di certe abitudini e consuetudini allo scopo di trasformarle in qualcosa di più utile e proficuo per la nostra esistenza e, conseguentemente per quella degli altri. Per questo è sempre utile rispettare alcune indicazioni che possono fare la differenza e grazie alle quali possiamo ottenere il maggior beneficio possibile dal nostro momento yoga.
Infatti, a prescindere dalla scelta individuale riguardo il momento migliore della giornata per fare yoga una fra le norme di base da osservare, è quella di praticare la mattina a digiuno e comunque lontano dai pasti principali: da un punto di vista fisiologico, durante il processo di assimilazione e di digestione l’energia del corpo è richiamata dall’elaborazione del cibo introdotto e questo non consente di poter destinare quanto necessiti al sostegno muscolare per lo svolgimento delle asana.
Inoltre, se è vero che lo yoga presuppone un nutrimento per la nostra anima è bene mantenere vuoto e il più possibile pulito il contenitore che la ospita.
Quante volte praticare yoga
In base alla mia personale esperienza credo che la pratica di yoga si nutra della pratica stessa. Quindi la mia risposta è: il più possibile.
Teniamo presente che la maggior parte dello yoga dovrebbe essere praticato fuori dal nostro tappetino: durante il nostro momento yoga più applichiamo svadhyaya – lo studio di sé e dei testi sacri, più pratichiamo con una modalità – abyasa– in grado di nutrire il nostro intento e la nostra crescita, più svilupperemo l’audacia necessaria per imparare a sperimentarci e a metterci in gioco per come siamo e ancor di più ci educheremo a mantenere quello stesso atteggiamento di osservatore attento e neutrale anche nel nostro quotidiano.
Iniziare seguendo un corso in un centro di yoga potrà rappresentare un momento di grande benessere ma anche un bel trampolino di lancio per arrivare ad introdurre il momento yoga quale attività naturale e indispensabile del nostro quotidiano al pari del nutrirsi e del dormire.
Quindi disciplinarsi per mantenere un appuntamento quotidiano con un lo yoga, potrà realmente fare la differenza per la nostra vita aiutandoci ad assumere una maggiore elasticità non solo fisica ma anche una visione più ampia e accogliente rispetto alle problematiche che possono presentarsi.
È necessario praticare il più possibile in modo da generare una sorta di dipendenza benefica. Solo il nostro intento e la nostra costanza potranno rendere il momento yoga trasformativo per la nostra esistenza.
Preparare il momento yoga
Al di là della scelta del momento migliore per fare yoga, è fondamentale praticare con un giusto atteggiamento mentale, e questo vale qualsiasi sia il momento della giornata che intendiamo dedicare alla nostra pratica.
Il momento yoga che scegliamo di dedicare alla nostra giornata, è infatti un momento che va innanzitutto preparato: qualora decidiamo di praticare a conclusione di una giornata lavorativa solitamente piena di impegni, non appare così scontato ed immediato passare dallo stato di una mente ordinaria e ancora distratta a quello di una mente più calma, concentrativa e quindi in grado di rilassarsi sulle sensazioni che possono emergere nel corso della pratica.
Al di là dei momenti migliori per fare yoga la prima cosa di cui dovremmo preoccuparci è quella di riportare la mente nel corpo. Diversamente dalla ginnastica posturale la corretta postura nello yoga si inserisce nella più attenta ricerca dello stato di una postura interiore fatta di calma, di quiete e di stabilità psicofisica, di una mente in grado di andare oltre la mente stessa e quindi di manifestarsi nella percezione somatosensoriale di una struttura corporea riequilibrata perché non più condizionata da tensioni e contrazioni.
Non a caso Patanjali parla di asana come di posizione seduta: questa posizione, presa solo per qualche momento all’inizio della pratica ci aiuterà a dirigere l’attenzione all’interno ottimizzando il successivo lavoro sulle asana. Mentre, a conclusione del momento di yoga dedicato alle asana, questa stessa posizione ci consentirà di prendere consapevolezza dei cambiamenti prodotti dalla lezione sul piano fisico respiratorio e mentale.
L’orario migliore per praticare
Relativamente all’orario migliore per fare yoga, l’ora del mattino è considerata da sempre la migliore. appena alzati infatti, la mente non ancora così coinvolta dal movimento dei pensieri renderà più nutriente il nostro momento yoga. Praticare al risveglio con costanza, consentirà alla mente di mantenere agevolmente uno stato di presenza calmo e rilassato anche durante le ore successive e renderà il nostro stato d’animo e la nostra giornata sicuramente più serena.
È vero che lo yoga deve adattarsi alla persona e non viceversa, ma è anche vero che il momento migliore della giornata per fare yoga yoga deve tenere il più possibile in considerazione non solo la costituzionalità della persona, ma anche l’orario della pratica e la stagionalità.
Pertanto, solo a titolo di esempio, poiché il corpo al risveglio è tendenzialmente più rigido, per la pratica mattutina privilegeremo, un tipo di yoga più dinamico e comunque mirato allo scioglimento articolare, rispetto ad una pratica serale costruita con più posizioni mantenute e tese ad ottenere uno stato di maggiore rilassamento quale preparazione ad un buon riposo notturno.
In ogni caso: mai dimenticarsi di respirare!