Le posture statiche yoga. Posizioni del corpo che migliorano equilibrio ed elasticità | Yoga Time Livorno

Le posture statiche yoga. Posizioni del corpo che migliorano equilibrio ed elasticità

 

Le posture statiche yoga. Posizioni del corpo che migliorano equilibrio ed elasticità

Parlare delle posture statiche yoga vuol dire porre l’accento sulla  capacità, per niente scontata, di poter mantenere una posizione nell’immobilità e in una condizione di completo agio durante la pratica.

Nello yoga della tradizione ciò che trasforma una posizione in un Asana è dovuta  proprio dalla capacità di restare in ascolto nell’immobilità. 

Prima di spiegare cosa sono gli asana e il significato della parola asana, proviamo a fare una piccola e schematica introduzione per capire da cosa nasce questo termine.

In india lo yoga è uno dei sei darshana, insieme al samkhya, al nyaya, al vaisesika, al mimamsa e al vedanta, ovvero dei sistemi o punti di vista che affondano le loro radici nelle antiche scritture vediche, che indagano su come risolvere il mistero del rapporto umano con la realtà.

Patanjali è l’esponente del sistema filosofico yoga, attraverso gli yoga sutra espone l’ashtanga yoga o i cosiddetti 8 passi attraverso i quali il praticante cerca di mettere ordine nella sua sfera fisica, mentale, intellettuale e spirituale tramite un impegno costante e cosciente, ispirandosi al contenuto di questi scritti per renderlo un vero e proprio pellegrinaggio verso la comprensione di sé.

Ecco appunto che Patanjali menziona gli asana nella seconda parte della sezione seconda della sua opera e dove tratta delle prime 5 pratiche della tecnica yoga, chiamate bahiranga – esteriori- insieme a yama (astinenze) – niyama (osservanze) –  pranayama (respiro) –  pratyahara  (ritiro dei sensi).

Significato di asana

Asana letteralmente significa “posizione seduta” dalla radice as, sedersi o stare seduti.

Successivamente, il termine ha assunto un significato più ampio andando ad indicare una postura del corpo in grado di migliorare l’equilibrio e l’elasticità e di contribuire alla stabilità fisica e mentale generando un senso di benessere.

Questo era valido per gli uomini di buona volontà di molto più di 3000 anni fa come lo è adesso per l’uomo moderno.

Anzi, lo yoga come viene detto dal taimni  nel suo commento  agli yoga sutra di patanjali, è una vera e propria scienza i cui effetti, benefici e risultati sono perseguibili e sperimentabili in prima persona.

La comprensione piena di cosa sono gli asana passa necessariamente nella messa in gioco di qualità come la pazienza, la perseveranza, e il desiderio di scoprirsi. qualità importanti per seguire questo percorso che continua a sopravvivere anche alle insidie dei tempi moderni così intrisi di tecnologia, di automatismi, e così lontani dal concetto di ascolto di sé.

Tutti gli asana dello yoga sono strumenti che useremo nella nostra pratica, non per una ricerca estetica, per esprimere un’emozione o un pensiero, né tanto meno per fare soltanto attività fisica. il nostro corpo ha bisogno di essere ascoltato, ammorbidito, lavorato, plasmato, accettato, amato, perché è l’unico mezzo che abbiamo a nostra disposizione per fare un’esperienza di vita su questo pianeta, momento dopo momento, e la pratica degli asana ci da questa importante opportunità.

Cosa sono gli asana? La risposta è quindi complessa

 La risposta è complessa perché si rende interprete di una tradizione antichissima. Le asana dello yoga sono posizioni che indubbiamente migliorano l’equilibrio e l’elasticità fisica, ma servono principalmente a modellare il corpo e anche la mente.

 Il fine cui ci accompagna lo yoga è quello di dare sempre e comunque la versione migliore di chi siamo. e, in questo senso, tutti gli asana dello yoga e in particolare quelle statiche ci danno l’opportunità per poterci trasformare. 

Il corpo è un laboratorio alchemico di esperienze, tanto meraviglioso quanto delicato nei suoi meccanismi, si nutre di un equilibrio non fine a se stesso ma che proviene da una saggezza antica. Una saggezza che ha necessità di essere ascoltata e svelata con la stessa curiosità di un bambino intento a conoscere il mondo e il suo linguaggio.

Il corpo è anche il riflesso dei contenuti della nostra mente, dei nostri pensieri come delle nostre emozioni; se noi utilizziamo tutti gli asana dello yoga per pacificare e praticare una continua e amorevole pratica di “igiene del corpo e della mente “ lasceremo spazio alla consapevolezza,  alla compassione, fino anche alla comprensione del mistero stesso della vita. O almeno ci possiamo provare!

Asana yoga e posizioni ginniche

Ma cosa ha di differente un asana da un’altra attività fisica dato che molte posizioni si praticano anche nella danza, nello stretching o nella ginnastica ?

La risposta a questo punto dovrebbe apparire piuttosto immediata: ciò che stabilisce la differenza è l’atteggiamento mentale.

Un asana come detto negli yoga sutra di Patanjali (ii,46-48) è definita  stira sukha, ovvero “stabile e confortevole”, come non lo è normalmente un esercizio fisico dove può prevalere la stanchezza dovuta ad uno sforzo muscolare a volte eccessivo e non consapevole.

In asana ci sarà una iniziale preparazione in cui alla iniziale tensione si andrà a sostituire un rilassamento muscolare completo con la progressiva riduzione delle tensioni e contrazioni non funzionali al mantenimento della posizione statica.  Di seguito, la profondità e la regolarità respiratoria insieme alla piena attenzione di una mente concentrata, calma e immedesimata nell’infinito renderanno il praticante un tutt’uno con la posizione stessa.

Un insegnante di yoga non ve ne farà un rimprovero se non riuscirete da subito nell’intento, non spingerà mai oltre i vostri limiti, ma cercherà di sostenervi ed accompagnarvi lungo il vostro percorso individuale di crescita.

Infatti diversamente da altre pratiche lo yoga è una disciplina non competitiva dove ognuno è libero di realizzare la proprie posizioni yoga senza dover cercare la perfezione.

Attraverso tutti gli asana dello yoga acquisiamo l’abilità di indagare il nostro mondo interno con benevolenza verso i nostri limiti e le nostre difficoltà.

Allo stato attuale non esiste altra disciplina che consenta all’individuo la possibilità di poter accedere a stati profondi di coscienza, di potersi conoscere e trasformare.

Governare la mente nelle posture statiche yoga

Imparare, progressivamente a governare questo cavallo imbizzarrito  che è  la nostra mente, ci consentirà di mantenere la postura in modo statico e confortevole, per potersi alleggerire fino a poter volare in alto verso la comprensione più profonda – il samadhi- il pensiero non è consentito in asana.

Al contrario è consigliato durante il mantenimento della postura statica, mantenere la consapevolezza sul movimento del respiro, in modo da evitare le interferenze dovute ad un’attività mentale spesso vivace.

Poiché anche le emozioni influenzano il grado di tensione muscolare :  concentrando la mente sull’infinito,  dove la qualità di ascolto del corpo assume  uno stato meditativo, consapevole ed accogliente si permette di attivare tutta una serie di meccanismi riflessi e di autoregolazione muscolare assai diversi da quelli volontari con i quali impostiamo solitamente le nostre posizioni. saranno proprio questi meccanismi di assestamento e di micro aggiustamento interno,  che  permetteranno  di mantenere le posizioni statiche con  crescente  agio e stabilità. Ed è per questo che le gli asana vengono mantenuti per un certo periodo di tempo : il corpo ha bisogno del tempo necessario, solo  dopo aver sciolto le tensioni più grossolane potrà, scendendo più in profondità, arrivare a sciogliere anche quelle più sottili.

Ma questo si impara un po’ alla volta e i benefici incontrati di volta in volta, ci daranno lo stimolo per proseguire lungo questo cammino con entusiasmo e convinzione. gli asana sono soltanto una delle opportunità indicate da Patanjali, ma sono una premessa favolosa che ci introduce  su questa via dove il visibile e l’invisibile non sono più così separati fra loro ma confluiscono l’uno nell’altro  come dentro uno spazio sacro.

Praticando gli asana dello yoga  noi possiamo acquisire tutti gli strumenti necessari  che serviranno da anticamera per proseguire il percorso verso la meditazione. Di seguito potete visionare come su un poster le principali asana dell’hatha yoga.

(Articolo scritto da Manola Bastoni – insegnante di yoga presso Yoga Time-Spazio per la cura del sé asd)