Lo yoga fa bene all’amore. Praticare migliora la vita sessuale a qualsiasi età
Per qualcuno leggere il titolo di questo articolo potrà suscitare qualche perplessità o qualche reazione tipica di quando si affronta un argomento come quello della sessualità. Nella fattispecie se si parla di sesso e yoga. Proviamo ad approfondire.
Lo yoga fa bene all’amore e praticare migliora la vita sessuale perché, fondamentalmente, ci consente di migliorare la relazione con noi stessi.
Troppo spesso adottiamo una reazione giudicante con noi stessi, non ci accettiamo e desideriamo di essere diversi da ciò che siamo. Questo non ci permette di apprezzare la bellezza della nostra unicità e ci allontana dal prendere contatto con la nostra vera essenza.
Tutta la pratica dello yoga nelle diverse tradizioni che conosciamo, fonda uno dei suoi pilastri principali sull’apertura del cuore e quindi sull’accoglienza e sull’amorevolezza a partire da noi. Non può esserci amore verso l’altro senza apertura ed accoglienza verso se stessi.
Shantosa – il contentamento e l’accettazione al meno delle nostre aspettative – e asteya – letteralmente non rubare, ma anche il lasciare andare ciò che non ci appartiene di diritto per fare esperienza della essenzialità della nostra natura divina, sono due pilastri della nostra esistenza. Possono aprirci alla massima espressione dell’amore nella sua accezione più vasta, all’interno della quale anche il rapporto sessuale può trovare la sua espressione più libera e completa.
L’importanza della vita sessuale per l’equilibrio psicofisico
Una persona per stare bene deve muoversi in modo adeguato, mangiare bene e con una corretta modalità, deve ispirarsi a sentimenti di pace e di quiete dove far dimorare la propria mente. Infine, deve avere anche una relazione soddisfacente con l’altro a livello sessuale.
Il benessere psicofisico si basa su un concetto olistico di unicità che guarda ai diversi aspetti della persona, non ultimo il rapporto con la propria sensualità.
La pratica dello yoga infatti, aprendo all’esperienza delle percezioni sottili, esalta il senso di identità profonda e attraverso il miglioramento propriocettivo educa al rapporto con la sensualità, migliorando di conseguenza il rapporto anche con la propria sessualità.
Per dirla con le parole di Eric Baret: “La percezione è senz’altro ciò che vi è di più prossimo al silenzio” e attraverso di essa si scopre che “la vita non può essere pensata ma che è pura sensorialità”
Sesso e yoga possono rappresentare un giusto binomio per completare quel senso di profondo soddisfacimento che contribuisce al vivere una vita piena ed armoniosa sotto tutti gli aspetti: “L’attaccamento limita la consapevolezza piena di noi stessi” y.s. 39
Tutto nella vita può dar luogo ad abitudini e le abitudini a lungo andare spengono l’entusiasmo e la creatività. Quando ci consentiamo di lasciare andare attaccamenti, desideri e proiezioni la mente ritrova il suo stato naturale, dove potersi sentire a proprio agio e restituire così libertà anche a un atto così importante come quello sessuale.
Quando lasciamo andare il superfluo e tutto ciò che limita la consapevolezza di noi stessi, l’essenza viene a galla. La coscienza si allarga senza essere più limitata dal soddisfacimento dei bisogni e ci riappropriamo completamente di noi stessi.
Qui l’unione tra yoga e sesso perde quel senso di bramosia puramente carnale, per indurre il praticante a vivere l’atto di unione con l’altro con una totale presenza e generosità anche di intento.
Osservare il principio “del meglio” anziché del troppo
Brahmacharya – letteralmente la pratica del contenimento o l’astenersi dall’attività sessuale per i monaci. Questo yama non ci invita all’astensione monacale, ma ci insegna a come indirizzare al meglio l’energia sessuale e non solo.
Rappresenta un principio di osservazione molto importante per la nostra vita perché presuppone una rinuncia. Solo allontanandoci dalla mera bramosia, ovvero da quella naturale tendenza che abbiamo di possedere le cose sia materialmente che mentalmente, così come dalla tendenza a restare attaccati ai nostri desideri, possiamo sperimentare il fine ultimo dell’atto sessuale: “l’estasi”.
Allo stesso modo la pratica di yoga e sesso consente di aprirci alla stessa sensazione di estasi, trasformando il modo di approcciarsi alla vita e alla relazione con gli altri in modo più equilibrato e nutriente.
Quando parliamo di yoga e sesso questo rimanda il pensiero comune alla pratica del tantra, ancora per molti erroneamente considerata come una serie di tecniche volte a far meglio l’amore e a migliorare le prestazioni sotto le lenzuola.
In realtà tantra – letteralmente tessere, espandere – è ancora uno strumento per amplificare la propria consapevolezza. Rappresenta un modo di osservazione personale. È il divenire consapevoli dei propri desideri in modo rilassato senza dover creare nessun conflitto con essi. In questo modo anche una migliore prestazione e soddisfazione fisica può diventare un piacevole effetto collaterale.
Yoga e sesso: la giusta relazione con se stessi e gli altri
Il connubio tra sesso e yoga aiuta a percepire il proprio corpo nell’abbraccio comune con l’altro e a sentire il respiro nello spazio di quell’abbraccio: uno spazio molto delicato ed intimo in grado di superare ogni tensione e disagio, dove potersi abbandonare e trascendere ogni corporeità.
La ricerca dell’essere umano è sempre quella di essere e di sentirsi in relazione in modo appropriato con se stessi, con gli altri e con il mondo per tutto il tempo della sua vita. Adottando questo intento potrà migliorare la propria vita sessuale ad ogni età.