Respirazione yoga: scoprire la nostra forza vitale | Yoga Time Livorno

Respirazione yoga: scoprire la nostra forza vitale

Nascendo tutti respiriamo, solamente con lo Yoga possiamo apprendere la corretta respirazione per aumentare la nostra vitalità.

 

La respirazione yoga è uno dei pilastri della disciplina, tanto negli esercizi dinamici quanto in quelli di meditazione.

 

Si tratta di un aspetto attorno al quale la persona si trova a lavorare costantemente e che si apprende nel tempo. Questo perché se è vero che tutti in automatico inspiriamo ed espiriamo fin da quando veniamo al mondo, non significa che lo facciamo correttamente.

 

Con lo yoga la respirazione diventa un amico fidato su cui contare sempre, nei momenti della pratica come in quelli della quotidianità.

 

Uno strumento indispensabile per gestire le situazioni d’ansia e quelle di maggiore difficoltà, in cui mantenere la mente lucida e il corpo rilassato diventa una vera e propria sfida. Che con le giuste tecniche si riesce a vincere, accettandosi e imparando a conoscersi.

Respirazione e yoga

Se c’è un aspetto che fa parte della storia dello yoga fin dalle origini è la respirazione. Già agli albori della disciplina i primi maestri ne avevano scoperto l’utilità, qualcosa che è molto più del semplice atto di prendere aria per poi portarla all’esterno.

 

Grazie alla respirazione avviene uno scambio tra corpo e ambiente esterno. In questo modo i polmoni espellono dal sangue l’anidride carbonica in eccesso, incorporando ossigeno per circa il 21% dell’aria.

 

Nello yoga la respirazione è vita dal momento che insieme all’ossigeno viene incorporata l’energia vitale.

 

Le tecniche per imparare a gestire, applicare e prendere consapevolezza del respiro sono diverse e si trovano nella parte nota come Pranayama.  Ad ogni modo, prima di approcciarsi agli esercizi più complessi del Pranayama, evitando il fai-da te e affidandosi alla guida di un insegnante qualificato, è raccomandabile iniziare da semplici tecniche di respirazione.   Alcune sono comuni a yoga e pilates, sebbene nel pilates il movimento segua essenzialmente una respirazione inversa rispetto allo yoga.

I benefici della respirazione yoga

I benefici dello yoga sono molteplici. Vediamo insieme alcuni tra i più interessanti:

 

  • Riduzione dello stress.
  • Maggiore ossigeno nel sangue, a fronte di un benessere per la condizione cellulare di tutto l’organismo.
  • Se il sangue si trova in una condizione ottimale, stanno meglio tutti gli organi, compreso il cervello: si ottiene quindi un aumento di lucidità e concentrazione.
  • Maggiore vitalità.
  • Mente più calma.
  • I muscoli del corpo, essendo più nutriti dal sangue, diventano più forti. Questo soprattutto quando la respirazione viene praticata all’interno degli asana.
  • I tessuti dei polmoni si mantengono più elastici e giovani.
  • Da ricordare quanto una corretta respirazione concorra ad evitare la acidità tissutale quale possibile porta di ingresso di molte patologie.

Le tipologie base di respirazione yoga

Nello yoga come nel pilates esistono tre tipi di respirazione. Ognuna può essere applicata all’interno di molteplici esercizi, per poi essere adoperata al di fuori della pratica a seconda delle esigenze della persona. Entriamo più nel dettaglio:

 

  • Respirazione addominale. Si utilizza soprattutto la parte inferiore dei polmoni, attivata durante l’inspirazione tramite il diaframma: l’addome diventa gonfio e si abbassa il torace. Nell’espirazione il diaframma scende e i polmoni si svuotano. Il risultato è una respirazione molto profonda che porta una rigenerazione intensa del sangue e degli organi interni.

 

  • Respirazione toracica. Si utilizza la parte mediana e alta dei polmoni, attivata durante l’inspirazione allungando i muscoli intercostali: il torace si allarga e i polmoni sono in espansione. Nell’espirazione i muscoli intercostali effettuano una contrazione e il torace si restringe. L’ossigenazione interna è minore. Si tratta di una respirazione molto utile per molteplici movimenti.

 

  • Respirazione clavicolare. Si utilizza solo la parte più alta dei polmoni, attivata durante l’inspirazione portando in su le clavicole e le spalle, che poi si abbassano espirando. Una respirazione veloce e simile a quella che facciamo automaticamente, indicata per gli esercizi dove la velocità di esecuzione è maggiore. L’ossigenazione è ai minimi livelli. Questo tipo di respirazione esercitando un’azione anche sui muscoli del collo aiuta a liberare e a decontrarre le vertebre della colonna cervicale, spesso così chiusa nelle nostre spalle, restituisce libertà alla gola e, leggerezza e verticalità alla testa.

 

Il lavoro sulla respirazione deve avvenire in modo molto graduale per essere ben compreso ed assimilato. Una volta acquisita la giusta familiarità con queste tre respirazioni yoga sarà possibile introdurre la respirazione yogica completa, fare esperienza del movimento del muscolo diaframmatico e della sua importanza in tutta la dinamica respiratoria.

 

Respirazione e assenza di sforzo

La scienza del respiro che definiamo come Pranayama, al di là dei suoi aspetti fisiologici, non è semplicemente una serie di tecniche, ma è uno strumento importantissimo grazie al quale poter abbandonare le tensioni e riattivare le energie bloccate. È anche lo strumento che ci consente di espandere la nostra consapevolezza, dove ricollegandoci con piena naturalezza al ritmo universale della vita ci riconosciamo in quell’afflato che è alla base della nostra spiritualità.

L’esperienza che si apre poco alla volta è che non occorra alcuno sforzo o genere di controllo per respirare ma che sia il corpo stesso ad aprirsi ad accogliere il respiro per poi lasciarlo andare.

Conclusione

La respirazione è il perno attorno al quale ruota lo yoga e le discipline, come il pilates, che si sono a essa ispirate. Qualcosa che, se appreso correttamente, permette di ottenere molteplici benefici per la salute e il benessere dell’organismo.

Ma principalmente rappresenta il perno intorno al quale ruota tutta la nostra vita, per qualità, durata, profondità, vitalità;  ancor di più rappresenta l’espressione più grande alla quale tendere come esseri umani:  la non dualità.