La pratica dello yoga cambia la nostra modalità di entrare in relazione con lo spazio interno e conseguentemente con lo spazio esterno a noi.
Uno spazio inizialmente pensato “ordinariamente” come vuoto che si trasforma in uno spazio percepito “sottilmente” come unione, come un luogo di integrazione dove le risposte che cerchiamo emergono spontaneamente e silenziosamente.
Da questo spazio ritrovato finiamo per muoverci verso l’esterno in modo completamente diverso.
In questo senso tutte le dinamiche, le disarmonie definite come “posturali” si riconducono principalmente alla modalità che solitamente abbiamo di interagire con quello lo spazio.
La riconosciamo e ripartiamo da li: quella che era la sola attenzione al corpo lascia il passo al movimento cosciente del respiro trasformando tutto il resto.