Anche gli uomini possono fare yoga. Sfatiamo il mito che sia adatto solo alle donne | Yoga Time Livorno

Anche gli uomini possono fare yoga. Sfatiamo il mito che sia adatto solo alle donne

Anche gli uomini possono fare yoga. Sfatiamo il mito che sia adatto solo alle donne

Spesso si sente dire, senza alcun fondamento, che yoga e uomo non stiano bene insieme. Si dovrebbe dar loro qualche valido motivo per convincerli a iniziare? Questo è proprio ciò che proveremo a fare, cominciando col ricordare che lo yoga è una disciplina praticata da notissimi personaggi di sesso maschile (fra i tanti, anche Richard Gere, Mick Jagger e Sting), che si dicono entusiasti dei benefici che lo yoga apporta al loro fisico e al loro equilibrio spirituale e mentale.

A parte queste considerazioni di incoraggiamento ma, in gran parte legate, come già sottolineato nei precedenti articoli, ad una ricerca di marketing costruita intorno al cosiddetto  “fenomeno yoga”, la cosa paradossale e che forse molti ancora non conoscono è che questa antichissima disciplina era nata per e ad uso esclusivo del “sesso forte”: la pratica degli asana nell’Hatha Yoga aveva più un aspetto marziale e di forza  e serviva a  forgiare il corpo e ad aggiogare e potenziare la mente predisponendola al raggiungimento dell’obbiettivo previsto.

 

Le ragioni nella trasformazione e nella diversità culturale

Nel tempo, dietro l’influenza dei maestri più contemporanei e nel succedersi delle diverse culture e correnti di pensiero,  ma anche e soprattutto per il passaggio e l’inevitabile processo di adattamento dall’Oriente al nostro Occidente, la pratica e il modo di interpretarla ha subito non poche trasformazioni: la connotazione fisica, sempre importante viene integrata, da altri aspetti che rendono lo yoga una via di integrazione non più rivolta alla sola fisicità ma anche alla sfera mentale ed energetica e ad aspetti più sottili quali la spiritualità. Questo processo di trasformazione insieme alla maggiore valenza introspettiva acquisita ha sicuramente contribuito a spostare il polo di interesse per lo yoga verso il mondo femminile.

Infatti, la maggior parte degli uomini, per lo più per condizionamenti di tipo culturale, incontrano ancora una grande difficoltà a riconoscere e a prendere contatto, con la loro parte femminile.

Ampliando lo sguardo, ritengo che uno dei punti di forza dello yoga sia proprio la sua valenza sociale in grado di portare avanti, partendo dal singolo individuo, un processo culturale e etico veramente trasformativo, mirato a sviluppare la versione migliore della persona e della società a prescindere dal sesso, dal colore o da qualsiasi altra connotazione di genere.

In questo senso un ritrovato binomio yoga e uomo potrebbe rappresentare una grande risorsa di trasformazione anche nella relazione di coppia in virtù del riconoscimento dell’interdipendenza dei ruoli e di un ritrovato rispetto reciproco.

 

Lo yoga e l’uomo, in bilico tra mito e verità

La colpa non è solo della mentalità degli uomini: per anni, a causa di una precisa e mirata strategia di marketing, yoga e uomo non sono stati associati, visto che questa disciplina viene collegata piuttosto al benessere fisico e alla bellezza femminile. E forse proprio per questo, il suo gradimento e la sua diffusione si sono concentrati sull’altra metà del cielo, rimanendo ai margini dell’universo maschile.

A tal proposito desidero ricordare quanto sottolineato, anche un po’ ironicamente, dal prof. Federico Squarcini, studioso e docente del Master in Yoga Studies presso l’Università Cà Foscari di Venezia: Squarcini ritiene che il collegamento dello yoga al femminile sia da interpretare più come una strategia vincente per il business piuttosto che per lo yoga in se; strategia sancita a partire dall’immagine di una super modella apparsa nel 2001 sul Time e il cui “messaggio “tra le righe” è quello che lo yoga serva essenzialmente ad acquisire un corpo snello, flessibile e sinuoso”.

In effetti, penso sia difficile incontrare sulla copertina di un giornale di yoga l’immagine rappresentativa di un uomo ben fasciato in una tutina aderente e colorata.

Probabilmente, oltre al fatto che gli uomini farebbero bene ad avvicinarsi alla pratica dello yoga, anche lo yoga può fare qualche passo per andare incontro alle loro inclinazioni. In questo  modo, dopo essersi avvicinati alla parte più “fisica” della disciplina, riusciranno con più probabilità ad apprezzare anche quella meditativa.

Oggi, ad esempio, sono abbastanza diffusi (perché particolarmente richiesti), i corsi dedicati agli sportivi, strutturati in modo da assecondare proprio questa esigenza di bilanciamento.

Fare sport, infatti, impegna molto i muscoli e li sollecita a movimenti intensi: lo yoga può compensare lo sforzo compiuto, ma può anche preparare efficacemente ad affrontarlo, se praticato prima della performance sportiva.

 

Un passo in avanti e uno di lato

Esistono diversi compromessi validissimi in sessioni di yoga, che uniscono le posizioni classiche ad energizzanti esercizi di carattere più “strong” ma, che per essere yogicamente efficaci devono necessariamente essere intessuti di un giusto atteggiamento meditativo e di concentrazione costante sul respiro. Contribuendo a migliorare lo stato fisico e mentale nella sua globalità, lo yoga risana e incrementa le potenzialità umane e la consapevolezza. E questo vale per gli uomini, come per le donne.

Non c’è bisogno di ricordare quanto lo yoga oltre a migliorare l’elasticità e il giusto tono muscolare, abbia come finalità quella di educare la mente a concentrarsi e a dimorare nel “qui e ora”; abituando gradualmente a gestire lo stress e i pensieri ricorrenti, e invertendo la tendenza al cercare soluzioni immediate ai problemi quotidiani con un atteggiamento diverso e più consapevole e non più contraddistinto dall’impazienza e dallo sforzo tipico del maschile.

Lo yoga al maschile: benefici, conquiste e sfide

Forse può essere utile agli uomini (come alle donne) sapere che lo yoga, proprio perché aumenta la consapevolezza del corpo e delle capacità mentali, è in grado di migliorare la loro vita sessuale, la loro produttività sul posto di lavoro e la loro attitudine al problem solving, e che, da un punto di vista squisitamente fisico, aiuta a prevenire le lesioni, aumentando la flessibilità delle articolazioni e rafforzando il tessuto connettivo e muscolare.

Inoltre, è utile sapere che lo yoga è in grado di stimolare e soddisfare il naturale spirito agonistico, perché anche la necessità di padroneggiare una nuova asana impone una sfida da affrontare, coinvolgendo necessariamente corpo e mente come un’unità.

Infine, la mia esperienza da insegnante  di yoga che negli ultimi anni ha assistito, ad un incremento delle presenze maschili, induce a sperare in un’inversione di tendenza.

Qualunque sia la spinta di avvicinamento iniziale, magari dettata dal cercare sollievo al mal di schiena o dall’esigenza di controbilanciare lo stress di un’attività fisica o lavorativa pressante, l’aspettativa migliore è che la profondità della pratica  agendo sul progressivo abbandono di  ritrosie e preconcetti possa accompagnare l’universo maschile nel riconoscimento che qualità come la gentilezza e la dolcezza non sono segni di debolezza bensì punti di forza, che la spiritualità non è qualcosa di misterioso ma un invito ad essere più veri ed autentici, che l’amore non è solo passione fisica ma un sentimento che permea noi e tutto l’universo rendendoci più accoglienti nella  relazione con se stessi, col il mondo e per divenire quindi un punto di partenza per l’evoluzione di una società più civile e pacifica.