Come usare i blocchi per yoga per migliorare la tua flessibilità e precisione nelle posizioni. Strumenti utili per tutti i livelli di esperienza.
I blocchi yoga, noti anche come mattoncini yoga, rappresentano degli accessori fondamentali per chi pratica attivamente tale disciplina. Alcuni insegnanti li consigliano maggiormente, altri meno, ma questo prescinde dalla loro efficacia come strumento di supporto: vale per quanti sono agli inizi come per coloro che hanno cominciato da più tempo.
Oggi vi raccontiamo qualcosa di più sui blocchi yoga, analizzando a cosa servono e come scegliere quelli più in linea con le proprie esigenze.
A cosa servono i blocchi yoga
I blocchi yoga rappresentano dei supporti preziosi quando si effettuano delle posizioni in cui, diversamente, si ha più difficoltà a conseguire un perfetto allineamento dal punto di vista anatomico.
Ci sono infatti alcune asana in cui fin dai tempi antichi le persone si avvalevano di soluzioni naturali di supporto, tra cui le radici degli alberi o simili. I blocchi per fare yoga non sono altro che l’evoluzione moderna di questo tipo di strumenti, così come nel caso di coperte, cinghie, tappetini e cuscini.
A cosa servono esattamente? Dipende. Nel caso dei principianti sono utili in quelle posizioni in cui è richiesta un’elasticità maggiore a livello articolare, evitando che la persona possa farsi involontariamente male perché non ancora pronta.
Per quanti invece praticano lo yoga da più tempo e hanno ormai acquisito quello che potremmo definire un livello avanzato, i blocchi aiutano a perfezionare l’esecuzione delle asana.
L’intento primario è quello di assicurare uno strato spesso in più che però risulti stabile: più di quello offerto da un cuscino o da una coperta. Il blocco yoga consente inoltre di allungarsi e arrivare, ad esempio, al pavimento quando non si riesce naturalmente, permettendo di stare più comodi in una certa posizione, cosa che avviene nei piegamenti in avanti o nelle torsioni all’indietro.
Queste sono soltanto alcune delle situazioni in cui l’impiego di un blocco yoga si rivela quanto mai interessante, garantendo maggiore sicurezza alla persona, che ha dunque modo di sentirsi più a suo agio.
Come scegliere i blocchi yoga
I blocchi yoga sono disponibili secondo molteplici materiali. Tra i più apprezzati c’è il sughero, complice la capacità di coniugare sostenibilità, stabilità, gradevolezza tattile, peso contenuto e superficie liscia.
Tra le soluzioni che non sono invece ecocompatibili ma risultano comunque apprezzate nei blocchi per yoga troviamo l’etilene vinil acetato, noto altre sì come EVA-. Si tratta di una materia di origine plastica, in grado di favorire la presa e la stabilità, utilizzata inoltre nella produzione dei pannelli solari.
In sintesi, i blocchi yoga più efficaci hanno in comune il fatto che si usano facilmente e si trasportano con altrettanta stabilità, caratteristiche che contraddistinguono i modelli che abbiamo visto in precedenza.
Conclusioni
Sono davvero tante le posizioni in cui i blocchi yoga si rivelano un supporto quanto mai valido. Tra queste troviamo indubbiamente Uttanasana, in cui, piegando il bacino in avanti, non sempre si ha modo di far arrivare le mani a terra.
C’è poi Bharmanasana, ovvero la posizione della tavola, per sua natura statica e in grado di favorire uno spiccato allineamento della colonna vertebrale. Il blocco yoga, inserito tra le cosce, contribuisce ad armonizzare (e ottimizzare) il posizionamento di cosce e gambe.
Sono soltanto alcuni esempi di come si possono utilizzare i blocchi nello yoga, uno strumento di per sé piuttosto semplice e allo stesso tempo efficace.