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Posizione della rana nello yoga: benefici, esecuzione e varianti

Scopri la posizione della rana nello yoga, i suoi benefici e come eseguirla correttamente per migliorare flessibilità e mobilità

Ovviamente, si tratta per la maggior parte di indicazioni tecniche comunque utili ad assumere una posizione, ma non bisogna mai dimenticare che lo yoga non è ginnastica e che non entriamo mai forzatamente in una posizione. Gli asana si assumono dall’interno e il radicamento, l’equilibrio, gli allineamenti sono prima di tutto una qualità di ascolto.   

La posizione della rana nello yoga è una delle più popolari: volendo provare a descrivere l’immagine, osserviamo una persona che cerca di replicare la posizione di una rana, rilassata e pacifica, accovacciata su una ninfea.

Vuoi provare la Mandukasana, il vero nome della posizione rana yoga? Vediamo subito cosa significa, come eseguirla e gli errori da evitare.

 

Cos’è la posizione della rana nello yoga?

La prima cosa da sapere è che è una flessione che facciamo in avanti mentre siamo in posizione seduta: è tra le migliori per contrastare le tensioni alla schiena e per ritrovare il proprio equilibrio.

Il termine Mandukasana non è casuale: questa parola sanscrita si forma da “manduka”, ovvero “rana”, e “asana”, posizione. Ecco perché la conosciamo come posizione della rana.

 

Come eseguire correttamente la posizione della rana

Per eseguire correttamente la Mandukasana, dobbiamo prima di tutto srotolare il tappetino e appoggiare le mani davanti a noi. Dopodiché verifichiamo la distanza di mani e piedi: le ginocchia devono essere in linea con le anche mentre i polsi con le spalle.

Dobbiamo altresì mantenere la schiena dritta e il collo allineato alla colonna vertebrale. Dopodiché iniziamo a distanziare le gambe e i piedi in modo graduale senza forzare troppo le ginocchia.

A questo punto portiamo bacino e busto un po’ in avanti rimanendo con le mani ancorate al pavimento. Sentiamo il respiro scorrere meglio e iniziamo a rilassare soprattutto le spalle e il collo.

Prendiamoci il nostro tempo per eseguire la posizione della rana nello yoga, perché adesso arriva un altro step: dobbiamo piegare le braccia e portare i gomiti e gli avambracci sul pavimento.

Ora dobbiamo avvicinare sia l’ombelico quanto il petto verso il pavimento. Cerchiamo di rilassare l’addome e di continuare a respirare: infine, torniamo gradualmente alla posizione iniziale.

Guida passo passo per entrare nella posizione

Serve seguire alcuni consigli per entrare nella posizione senza difficoltà. La prima cosa da sapere è che dobbiamo muoverci lentamente: in questo modo eviteremo qualsiasi lesione o strappo muscolare.

È importante non avere fretta: raggiungeremo la posizione al momento giusto, con i nostri tempi e seguendo i bisogni del nostro corpo.

È inoltre essenziale evitare di praticare questa posizione dello yoga se non si è in forma: quindi per chi ha subito un intervento o magari presenta una lesione o uno strappo alle ginocchia o all’anca, meglio attendere una completa guarigione prima di mettersi alla prova.

Errori comuni da evitare

Non dobbiamo forzare troppo le ginocchia nella fase iniziale: anche se vogliamo entrare subito nella posizione profonda, rischiamo solo di irrigidire i muscoli e compromettere la finalità desiderata.

Un altro errore che possiamo commettere è dimenticare l’allineamento: spalle, polsi, anche e ginocchia devono sempre rispettare una linea che non crei tensione innaturale.

Evitiamo anche di trattenere il respiro: la respirazione deve essere continua, naturale, fluida. E infine, non dobbiamo avere fretta di arrivare alla posizione completa: nella Mandukasana è più importante sentire il corpo aprirsi poco alla volta che spingerci oltre i nostri limiti.

 

Benefici della posizione della rana

Diversi sono i benefici della posizione rana yoga: bisogna praticarla con regolarità e costanza per ottenerli tutti, come un maggiore benessere mentale, una migliore gestione dello stress e riesce persino a normalizzare la pressione sanguigna.

È utile per chi desidera combattere le tensioni che si accumulano sulla schiena, stimolare la digestione e per chi vuole ritagliarsi un momento tutto per sé alla scoperta interiore.

Vuoi scoprire altre posizioni yoga per tonificare le braccia? O magari saperne di più? allora vieni a provare lo yoga con noi: ti aspettiamo.

GURU PURNIMA – Giovedi 10 LUGLIO 2025

 

GURU e colui che solleva il velo dell’ ignoranza e lascia filtrare la luce necessaria a rischiarare la nostra via.

GURU PURNIMA è la celebrazione di tutti i nostri maestri presenti, assenti, visibili ed invisibili tutti coloro che hanno dispensato generosamente la loro saggezza dando direzione alla nostra vita.

Nel GURU possiamo riconoscere un genitore, un amico, un insegnante perfino uno stato interno che dalle tenebre ha fatto risalire una nuova consapevolezza.

Perché il GURU è “il dispensatore di luce” è colui che non lega, non giudica, ma permette lo svelamento di quel maestro che è già in noi. È pura risonanza.

Celebrare GURU PURNIMA, per me, è come rinnovare degli antichi voti, è continuare  a percorrere la strada con maggiore gratitudine e una sempre più ispirata consapevolezza.

 

Felice  GURU PURNIMA a tutti voi !!!

Estate Yoga Time

 

Carissimi amici, soci e futuri amici,

I nostri corsi proseguono, in misura ridotta, anche in questo ultra assolato mese di Luglio.

Agosto sarà invece uno spazio di riposo per tutti noi.

Con l’occasione vogliamo ricordarvi quanto l’interruzione sia solo temporale, perché’ il cammino di consapevolezza intrapreso non si interrompe mai, una volta fuori dal vostro tappetino.

Noi, amiamo proporre, da sempre, anche nello svolgimento degli asana, un percorso intriso di attenzione e di ascolto meditativo affinché’ la pratica possa essere davvero quella guida luminosa che svela e sostiene il potenziale che è già presente in ciascuno di noi.

Questo è il cammino vero dello yoga: è “la gioia del riconoscimento”  che illumina e sostiene la nostra esistenza. Sempre!

Buona estate e buona pratica

Dal 1 settembre si riparte tutti insieme!

Posizioni yoga per 3 persone: esercizi per migliorare equilibrio e connessione

 

Praticare in tre almeno inizialmente può essere un’abile strategia per imparare a muoversi insieme, coordinando i movimenti, respirare all’unisono e creare un equilibrio da squadra. Non è solo una questione puramente tecnica ma un’esperienza che stimola un rapporto più completo con sicurezza, stima, confidenza e soprattutto crea un sostegno silenzioso ma reciproco.

Non a caso nei testi dello yoga classico e nel buddismo si parla dell’importanza di creare un sangha, una comunità, ma soprattutto una rete animica e silenziosa in grado di sostenere energeticamente ogni singolo partecipante al gruppo di pratica.

 

I benefici dello yoga di gruppo

Lo yoga di gruppo aiuta ad uscire dai propri schemi mentali e fisici, si configura come un’attività sportiva potente per la mente che richiede presenza, apertura e spirito di collaborazione.

Condividere lo spazio e le posizioni con altre persone rende l’attività molto più ricca e stimolante. Oltre al miglioramento fisico in termini di forza, flessibilità ed equilibrio, si acquisiscono skill emotive tra cui empatia, pazienza e fiducia.

Ma c’è di più: aumentano la motivazione e la costanza. Essendoci un appuntamento da rispettare con persone che condividono il percorso non si saltano appuntamenti se non per situazioni che meritano attenzione.

Chi desidera iniziare in due dovrebbe valutare la lettura di questo articolo in cui parliamo di posizioni yoga di coppia: sono un ottimo trampolino per poi passare alla pratica di gruppo.

 

Migliorare equilibrio e coordinazione con il lavoro di squadra

Le posizioni yoga 3 persone mettono alla prova il senso dell’equilibrio in modo unico. In questi esercizi, ogni movimento influisce sugli altri, e questo richiede precisione e consapevolezza.

A livello fisico, si sviluppa una maggiore stabilità, un miglior controllo del corpo e una coordinazione raffinata. La mente impara a gestire il movimento in relazione agli altri, migliorando la concentrazione e la capacità di adattamento.

Molte posizioni prevedono contrappesi e supporti incrociati, creando dinamiche che sfidano i muscoli posturali e rinforzano tutto il corpo.

 

Rafforzare la connessione e la fiducia tra i praticanti

Nello yoga in tre, ci si affida, letteralmente, agli altri. E lo stesso fanno loro nei nostri riguardi. Alcune posizioni richiedono di sostenere il peso del compagno, o di lasciarsi sollevare: la tipologia di interazione crea un senso profondo di fiducia reciproca.

Viene anche ritenuta una pratica ideale per chi vuole rafforzare legami, sia personali che professionali. Perfetta per amici, coppie, famiglie o gruppi di lavoro che vogliono costruire un rapporto più solido attraverso il movimento consapevole.

Per maggiori approfondimenti potete scoprire come ridurre lo stress con lo yoga per trovare un nuovo equilibrio interiore.

 

Le migliori posizioni yoga per 3 persone

Sono tante le posizioni yoga per 3 persone che possono essere messe in pratica ma tra le migliori troviamo il plank presso dove un soggetto resta in plank mentre gli altri due forniscono supporto e pressione controllata per lavorare su forza e stabilità, oppure la posizione del signore della danza in cui si lavora su equilibrio e allungamento con un praticante che esegue la posa mentre gli altri contribuiscono a mantenere la posizione.

Terza opzione è la posizione della balena con assistente dove due persone collaborano mentre una terza agisce regalando un’apertura profonda del petto e un allungamento della colonna in sicurezza.

 

Concludendo

Se è vero che la pratica yoga allena alla vita, la ricerca di un’energia di gruppo solidale, è sicuramento uno degli aspetti più importanti da privilegiare anche da parte dell’insegnante che guida la pratica.

Imparare a lasciare andare i propri schemi personali per convogliare la propria energia con quella degli altri può essere un grande insegnamento.

Infine, la pratica yoga con tre persone o comunque con piccoli gruppi offrirà il vantaggio all’insegnante di poter seguire al meglio i suoi allievi e di poter suggerire le eventuali e necessarie varianti.

Yoga nel primo trimestre di gravidanza: benefici, posizioni e consigli

Scopri come praticare yoga nel primo trimestre di gravidanza con posizioni sicure e consigli per il benessere di mamma e bambino

 

Quando si scopre di essere in dolce attesa molte donne vivono un momento di grande emozione: da una parte la felicità, l’entusiasmo e dall’altra dubbi accompagnati da numerosi cambiamenti. Tra le prime domande che molte si fanno c’è quella relativa alla possibilità di continuare a fare attività fisica.

La risposta? Sì, con eccezione solo per gravidanze a rischio in cui si devono evitare sforzi fisici.

Praticare lo yoga nel primo trimestre di gravidanza, scegliendo posizioni sicure e con consigli utili, è di grande supporto e noi desideriamo svelarvi qualche consiglio in merito.

 

Le posizioni yoga più adatte nel primo trimestre

Nei primi tre mesi, il corpo inizia un lavoro straordinario: creare una nuova vita. Sebbene i cambiamenti esteriori possano sembrare minimi, internamente tutto si trasforma. L’importante è scegliere posizioni di yoga in gravidanza adatte al primo trimestre, quindi dolci, sicure e in linea con questa fase. Chi vuole avvicinarsi alla disciplina praticare yoga in gravidanza potrà trovare un approfondimento utile qui.

 

Posizioni per rilassare il corpo e ridurre lo stress

L’affaticamento, la sensibilità e la sensazione di essere diverse accomuna molte donne durante le prime settimane; dopotutto il sistema ormonale sta lavorando a pieno ritmo.

La buona notizia? Esistono alcune posizioni yoga aiutano a gestire lo stress, a calmare la mente e a rilassare profondamente il corpo:

  • Savasana laterale. Sdraiamoci sul fianco sinistro con un cuscino tra le ginocchia. Questa variante della posizione del cadavere è perfetta per rilassare schiena e fianchi.
  • Balasana (posizione del bambino modificata). Apriamo leggermente le ginocchia per lasciare spazio al ventre e appoggiamo la fronte a terra o su un supporto. Ottima per il rilassamento profondo.
  • Viparita Karani (gambe al muro). Ci sdraiamo a terra con le gambe sollevate e appoggiate contro il muro. Questa posizione favorisce il ritorno venoso e regala un senso di calma.

 

Posizioni per migliorare la circolazione e alleviare la tensione

Man mano che il corpo cambia è utile stimolare la circolazione e sciogliere le tensioni muscolari, specialmente in schiena e bacino.

Alcune posizioni di yoga gravidanza primo trimestre sono ideali per questo:

  • Marjariasana e Bitilasana (gatto e mucca). In quadrupedia, alterniamo l’inarcamento e l’estensione della colonna. Questo movimento fluido aiuta a mantenere la schiena flessibile e allevia la tensione lombare;
  • Tadasana (posizione della montagna). Anche in piedi possiamo lavorare sul radicamento e sull’equilibrio, migliorando la postura e la circolazione;
  • Baddha Konasana (posizione del ciabattino). Sedute con le piante dei piedi unite, lasciamo cadere le ginocchia verso l’esterno. Questa posizione è utile per aprire il bacino e stimolare l’afflusso di sangue verso la zona pelvica.

Provare lo yoga prenatale aiuta a tenere a bada indolenzimenti fisici e disequilibri a livello psicologico supportando nella ricerca di un equilibrio in un momento speciale ma anche impegnativo per il corpo femminile.

Non bisogna dimenticare che lo yoga prenatale rivolge particolare attenzione al rafforzamento e all’elasticità della muscolatura  pelvica :  un lavoro indispensabile che produrrà i migliori risultati al momento del parto.  

 

Posizioni da evitare nei primi tre mesi

Nonostante lo yoga sia un’attività dolce, ci sono alcune posizioni che è meglio evitare nel primo trimestre di gravidanza, soprattutto per ridurre qualsiasi rischio e proteggere il feto nelle sue prime fasi di sviluppo:

  • Torsioni profonde che possono comprimere l’addome e vanno evitate. Preferiamo torsioni dolci e aperte;
  • Asana da supine prolungate poiché stare a lungo sdraiate sulla schiena può ostacolare la circolazione del sangue;
  • Posizioni in equilibrio su un solo piede perché con l’aumento del progesterone, l’equilibrio può essere compromesso. Se vogliamo eseguire queste posizioni, facciamolo vicino a un muro o con supporti;
  • Salti o transizioni dinamiche in quanto durante questa fase delicata, preferiamo movimenti lenti e controllati.

Praticare yoga durante la gravidanza e nel primo trimestre è un’ottima idea ma bisogna sicuramente avere qualche accorgimento, provare a seguire corsi specifici e magari chiedere il supporto di un’insegnante per suggerimenti ad hoc.

Abbiamo proposto alcune posizioni sicure e suggerimenti di quelle da evitare così da garantire una dolce attesa all’insegna del benessere. Un consulto con il proprio medico o ginecologo per poter proseguire l’attività sportiva è comunque una buona idea seppur questa disciplina risulti assolutamente sicura.