Come orientarsi nello yoga. Imparare a sviluppare una buona Sadhana quotidiana | Yoga Time Livorno

Come orientarsi nello yoga. Imparare a sviluppare una buona Sadhana quotidiana

Come orientarsi nello yoga. Imparare a sviluppare una buona Sadhana quotidiana

Yoga sadhana sta ad indicare qualcosa in più della semplice pratica di Asana che viene svolta sul tappetino una o due volte la settimana in un centro di yoga.

Spesso si dà per scontato che basti praticare un corso per due volte la settimana per un certo periodo di tempo per raggiungere dei risultati concreti e non si riconosce, invece, la necessità di sviluppare una buona Sadhana quotidiana.

La nostra società, il nostro mondo così come oggi lo vediamo ha un gran bisogno di ritrovare il senso della spiritualità e una buona sadhana quotidiana, vista come l’insieme di tutte le pratiche, i rituali e delle austerità cui attingere con regolarità e concentrazione è la strada per ottenere moksha – la liberazione.

Sadhana: intento, continuità, finalità

Ogni giorno lo yoga ma anche le varie fasi della nostra vita richiedono una buona sadhana personale. Nell’ambito dello studio, del lavoro, della famiglia, qualsiasi obiettivo vogliamo raggiungere necessità di un allenamento, di un intento chiaro, costante e finalizzato al raggiungimento dello scopo prefisso.

Oggi si fa un gran parlare di yoga e si tessono intorno a questa parola spesso accessori allettanti quanto superflui per la crescita personale e per coloro che da semplici praticanti si prefiggono appunto di diventare dei sadhaka, ovvero degli aspiranti spirituali.

Sui social troviamo una quantità di video e di immagini raffiguranti le posizioni più complesse ed atletiche e l’importanza che viene data all’esercizio fisico prende spesso il sopravvento su tutto il resto.

Stare bene con il nostro corpo è molto importante, e allenarlo sapientemente restituisce una capacità di contatto e di intimità personale necessarie alla nostra esistenza. Anche nello yoga l’esercizio fisico può regalarci un senso di grande benessere se inserito all’interno di una buona sadhana che, in modo costante e progressivo lo renda trasformativo e di beneficio in modo più duraturo per il corpo, per la mente, per la vita.

Ad ogni personalità il suo tipo di yoga

Adotteremo il tipo di yoga o di pratica lasciandoci guidare dalla nostra sensibilità, dalle nostre naturali inclinazioni: potremmo aver bisogno di orientare il nostro impegno verso una pratica più meditativa oppure ritualistica, come potremo sentire la necessità di un lavoro in grado di rendere il corpo meno spigoloso e la mente più aperta, ma anche di adottare una alimentazione più idonea, e infine tutte queste cose insieme a sostegno della nostra crescita.

Durante un corso di yoga, in realtà prendiamo consapevolezza di chi siamo e acquisiamo i mezzi che servono per sviluppare quella conoscenza di sé che chiamiamo atman – anima – per poi far partire da lì anche le azioni e i comportamenti della nostra quotidianità.

Importante infatti è non dimenticare che lo yoga non è avulso dalla vita e quello che siamo e incontriamo sul nostro tappetino, con pregi e difetti, lo portiamo anche nel mondo così com’è. Sviluppare una buona sadhana personale offre la possibilità di incontrare le emozioni disturbanti di trasformarle e rendere così più felici noi stessi e le persone intorno a noi.

Una buona sadhana personale alla fine è un obiettivo da perseguire da chiunque, a prescindere dall’essere o meno praticanti o insegnanti di yoga. Un obiettivo che per essere efficace presuppone però impegno e dedizione.

Anche la preghiera, alla stregua della recitazione di un mantra, per una persona credente rappresenta una buona sadhana, un sostegno cui fare riferimento per la vita, ma solo se praticata con continuità e convinzione.

L’importanza della pace

Il risultato cui mirare per il nostro bene e per il bene degli altri attraverso la sadhana personale? Generare sentimenti di pace.

La pace non è qualcosa che accade ma va conquistata e durante la sadhana il lavoro sulle polarità è fondamentale: incontrare la nostra rabbia, la nostra paura il nostro scontento e indirizzare i nostri pensieri verso le polarità opposte è un allenamento intenso, sicuramente difficile ma importantissimo.

Un piccolo grande seme che possiamo piantare per la pace nostra e del mondo.

Quindi? Incontriamoci sul tappetino!