FRA ORIENTE E OCCIDENTE
Storia e Spiritualità
Attraverso l’arte, il silenzio, la meditazione
LA CERIMONIA DEL TÈ
La cerimonia del tè, non rappresenta una semplice degustazione di tè, ma un rito che, da tempi molto antichi, abbraccia i principi di armonia, rispetto e contemplazione.
Ogni gesto, dalla preparazione fino alla degustazione finale, si arricchisce di significato e ci trasporta fuori dalla casualità e dall’ordinario.
RITUALE E MEDITAZIONE
Si tratta di un rituale culturale, estetico, meditativo. È un’Arte perché oltre ad insegnare il rispetto per l’altro e per le cose, pone l’accento sulla percezione di quella “Bellezza” che siamo in grado di cogliere solo quando la mente è calma e concentrata. Lo stesso obbiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere grazie allo yoga e alla meditazione : uno stato in cui il livello della nostra attenzione si eleva, l’esperienza della realtà sensoriale si interrompe, la nostra osservazione si rivolge all’interno e diventiamo in grado di riconoscere quella pulsione vitale che avvolge il nostro interno e permea allo stesso tempo tutto lo spazio intorno a noi.
Per questo potremo definire questa cerimonia come una pratica di Pratyahara. Uno strumento per affinare la qualità della nostra concentrazione, indispensabile per aprirsi all’esperienza successiva dello stato meditativo profondo.
Viene considerato anche un rituale di solitudine, perché in questa esperienza possiamo imparare a non sentirci più soli, ristretti nella nostra sola realtà individuale, e sperimentare tutta la pienezza della nostra essenza lasciandoci attraversare da un campo pranico più grande e più ampio che ci nutre e ci sostiene : come un piccolo fiume che fluisce nel grande mare e dove l’acqua del fiume è la stessa dell’acqua del mare.
QUALCHE CENNO STORICO
La Cerimonia del tè ha origini antichissime. Nasce nella Cina meridionale nei monasteri buddisti, qui veniva utilizzato dai monaci come sostegno nelle lunghe ore di meditazione e nella ricerca interiore del sé.
Solo successivamente, all’incirca 400 anni fa, il rituale fu diffuso dagli stessi monaci anche in Giappone, dove i samurai lo usavano come strategia per mantenere la loro mente stabile e calma durante i combattimenti.
“…..beviamo nel frattempo un sorso di tè. Lo splendore del meriggio illumina il bambù, le sorgenti gorgogliano lietamente, e nella teiera risuona il mormorio dei pini. Abbandoniamoci al sogno dell’effimero…”
Da “Lo zen e la cerimonia del tè” Kakuzo Okakura