Attraverso queste poche righe, vorrei esprimere un sentimento di profonda gratitudine nei confronti di Mauro Bergonzi.
Un caro amico che, forse più di tutti, ha contribuito a farmi guardare nella giusta direzione, dove la realtà, la vita non possono essere il risultato di una ricerca, di un percorso, perché sono già qui, adesso.
Solitamente, anche nei momenti più “belli” quando sembra che tutto “fili liscio”, può far capolino un sentimento di insoddisfazione, la sensazione che manchi “qualcosa”. Da qui, può nascere il bisogno della ricerca, il volgersi verso uno e/o più innumerevoli percorsi presentati da altrettante discipline spirituali dell’oriente, come dell’occidente.
Può accadere che dopo aver cercato, anche per lungo tempo, quel “qualcosa”, l’unità, l’essenza, la verità, la liberazione, l’illuminazione, dio, ti accorgi che la ricerca contiene in sé un’illusione, ovvero che possa esistere un “io” individuale, un corpo-mente separato da tutto, dalla vita, capace di seguire un percorso per migliorarsi, purificarsi, concentrarsi, meditare ed ottenere così ciò che manca.
Ma, com’è possibile la presenza di un “io” qui e della vita là ?
La vita è già qui, è una. Allora niente manca. Non ci sono “io” e la vita, c’è la vita.
Allora, ciò che cercavo non è “la fuori”, ma qui, nel punto esatto dove nascono tutte le domande.
Semplicemente, non me ne ero accorto o me ne ero dimenticato.
Grazie Mauro di venire qui di tanto in tanto a ricordarcelo.
Claudio