Lo yoga è ormai una pratica molto diffusa in tutto il mondo. La disciplina orientale che ha origine in India, abbraccia aspetti fisici e mentali con un solo, preciso obiettivo: unire corpo, mente e spirito. Ed è proprio “unire” la parola chiave. Ancora meglio Ri-unire ciò che la nostra mente ordinaria ha separato.
Spesso si identifica lo yoga come un mero allenamento fisico, in realtà è importante sapere che include numerosi altri elementi come pratiche, studi teorici e attività di respirazione. Ci sono anche precisi concetti strettamente legati a questa disciplina. Quali sono? Samsara, karma, chakra e altri, ma ce n’è uno che davvero racconta molto dello yoga; stiamo parlando della meditazione.
Meditazione e yoga, infatti, spesso vengono considerati una cosa sola, ma tra loro ci sono alcune sostanziali differenze. Vediamo insieme quali sono considerando anche i benefici in comune e di cosa si parla quando definiamo lo yoga meditativo.
Come si chiama lo yoga meditativo
Lo yoga meditativo è una pratica capace di cambiare profondamente chi la pratica. È una tecnica che porta a una maggiore consapevolezza di sé stessi e del mondo circostante.
Uno dei suoi punti di forza è la capacità di integrare corpo e mente attraverso posizioni fisiche, tecniche di respirazione, meditazione e mantra, offrendo un percorso verso il benessere olistico e l’autorealizzazione.
Secondo i libri sacri, il tipo di yoga più vicino alla meditazione è il raja yoga, cioè quello classico in cui la meditazione è una parte fondamentale perché aiuta a placare i pensieri e rilassare la mente per raggiungere l’obiettivo finale.
In ogni caso, ci sono numerosi tipi di meditazione, molto spesso collegata a religioni come induismo e buddismo che fanno parte di tutti i tipi di yoga.
Differenze tra yoga e meditazione
Spesso yoga e meditazione vengono considerati come due attività distinte e separate, ma non è così, o almeno non del tutto.
Non possiamo dimenticare che anche per Patanjali yoga e meditazione sono due attività omologabili: l’una non sussiste senza l’altra e viceversa.
Tutta l’opera di questo grande Maestro ha come unica finalità quella di purificare corpo e mente per riuscire poi sedersi sul proprio cuscino senza alcun disturbo e in uno stato contemplativo.
Semplificando ci sono comunque almeno due differenze rilevanti tra loro, eccole spiegate:
- yoga: è una disciplina fisica che permette di raggiungere il giusto equilibrio tra corpo e mente; poiché il corpo è lo strumento per poter arrivare alla mente e non possiamo dimenticarlo.
- meditazione: possiamo parlare di stato o di mente meditativa. Presuppone un percorso di avvicinamento graduale che utilizza metodiche di osservazione, concentrazione mantenuta ed infine di contemplazione. Aiuta a gestire le proprie emozioni e i propri sentimenti e ad assumere un atteggiamento privo di giudizio.
Yoga e meditazione. Ecco i benefici comuni
Pur non essendo la stessa disciplina yoga e meditazione vanno quindi di pari passo e spesso senza l’una non si può realizzare neanche l’altra. Motivo per cui hanno anche benefici comuni.
Tra i vantaggi in comune si possono elencare i seguenti:
- maggiore concentrazione: grazie alla capacità di focalizzare la propria attenzione su qualcosa di preciso è possibile essere più concentrati e consapevoli:
- riduzione dello stress: e conseguentemente dei livelli di ansia;
- aumento della produzione di serotonina: questo dettaglio è capace di migliorare l’umore;
- miglioramento della comunicazione: se si ha una mente rilassata è possibile essere più comunicativi;
- aumento della creatività: andando oltre la nostra zone di comfort aumenta l’energia creativa e si risveglia il genio.
Consigli per principianti
La meditazione yoga può avvenire in diversi modi, ma la posizione più adatta ai principianti è quella da seduti. La posizione più comoda è quella con la schiena dritta in modo che questa inizia a rafforzare la sua struttura. Allo scopo si consiglia l’utilizzo di un panchetto da meditazione oppure di una sedia.
Da questo momento, avendo trovando la posizione più comoda, è possibile iniziare il percorso di meditazione con la posizione di base: la sukhasana. Definita posizione facile sia per il suo significato sia perché è molto comoda, la sukhasana, se eseguita con consapevolezza e con l’aiuto della respirazione recettiva permette non soltanto ai fianchi di riaprirsi gradualmente, al pavimento pelvico di radicarsi al suolo, ma anche di agevolare l’introspezione.