Non è vero che “cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia”.
Questo vale per la matematica e neanche per tutte le operazioni.
Nella vita, l’ordine e la priorità che diamo ai nostri pensieri possono cambiare visibilmente la qualità della nostra esistenza.
Provate a cambiare i fattori. Le attitudini con le quali siete soliti relazionarvi con voi stessi e con tutto ciò che attende la vostra realtà a partire da come vi appare o la pensate.
Siate curiosi, siate attenti, critici e coraggiosi. Ne vale veramente la pena: dietro l’angolo c’è la vostra verità che vi aspetta.
Concedersi di fermarsi per potersi osservare è il primo scalino per iniziare un percorso più ampio di auto-guarigione alla portata di tutti e della quale la pratica si rende promotrice;
Perché restare fermi nel “movimentato spettacolo del mondo” – per dirla alla Italo Calvino – un mondo, ad oggi, ancora più teso alla ricerca di un’imperante spettacolarità è atto di coraggio.
È un’inversione di rotta verso la semplicità;
Ecco che le pratiche, se lo vogliamo e perseveriamo, ci aiutano e ci sostengono.
Ricordate che come nello yoga l’asana è il mezzo e non il fine, ancor di più “nella meditazione le tecniche in sé stesse non sono mai la destinazione: sono semplicemente il mezzo per educare la mente a vedere la grandezza e la potenza del mondo attraverso i sensi finalmente purificati” cit. A. Boni.
Il resto è vita.