In una società dove è richiesto di andare veloci, rallentare è percepito come fermarsi (e chi si ferma, dice un luogo comune, è perduto). Significa, in realtà, permettersi di respirare davvero.
È questa l’essenza più autentica del Restorative Yoga: una pratica dolce e profonda che unisce attenzione, silenzio e sostegno fisico grazie all’uso di supporti come cuscini, coperte e mattoncini.
Si tratta di una forma di yoga adatta a tutti, pensata per ritrovare il proprio equilibrio personale e calmare il sistema nervoso, dove non c’è sforzo né tensione, ma presenza e ascolto.
Cos’è il Restorative Yoga (e perché funziona): principi, passività attiva, azione sul sistema nervoso
Vediamo, dunque, a proposito del Restorative Yoga, cos’è esattamente. Parliamo di uno stile introdotto negli anni ‘70 da uno dei Maestri più significativi del XX secolo: S.B.K. Iyengar.
Il termine “restorative” può essere tradotto come “riparatore”: lo yoga, nella visione di Iyengar, vede al centro l’idea che il corpo possa rigenerarsi quando trova un sostegno adeguato.
Parliamo infatti di pratiche con pochissime posizioni, ideate inizialmente per quanti sono affetti da infortuni, patologie oppure dolori di varia natura: per questo sono più soft e al contempo mirate.
Il risultato è il raggiungimento di una condizione di rilassamento profondo e riposo, con un effetto calmante che rende sia il corpo sia la mente più flessibile.
La chiave è la passività attiva: il corpo è completamente sorretto da supporti quali blocchi, coperte, cuscini, cintura e tappetino, naturalmente. La mente resta vigile e consapevole, favorendo l’autoguarigione e il riequilibrio naturale dell’organismo.
Restorative vs Yin: quando scegliere l’uno o l’altro, obiettivi, tempi di tenuta e sensazioni attese
Il Restorative non va confuso con lo yin yoga: uno stile sviluppato da Paul Zink e Sara Powers dove la pratica degli asana va di pari passo con lo studio dei meridiani così come sono esplicitati nella medicina cinese.
Il Restorative Yoga è una sorta di “fratello calmo” dello Yin Yoga. Entrambi prevedono posizioni mantenute a lungo, ma con finalità diverse.
Quando ci si chiede, a proposito dello Yin Yoga cos’è, da un punto di vista concreto, occorre comprendere che questo stile lavora in profondità sui tessuti connettivi e sulle fasce. L’intensità è bilanciata e controllata in maniera tale da stimolare il corpo a implementare la propria flessibilità.
La pratica, inoltre, aiuta a uscire dalla propria zona di comfort ed è perfetta per bilanciare sessioni più dinamiche e ad alta intensità. Le posizioni vengono tenute ciascuna per un tempo compreso tra i 5 e i 10 minuti; la pratica dura almeno un’ora.
Il Restorative, al contrario, punta sulla semplicità e sul rilassamento. Le sedute hanno una durata di massima di 90 minuti, a fronte di un numero di posizioni che varia da 3 a 5, tenute per un tempo minimo di 5 minuti fino a un massimo di 30 minuti.
Può essere abbinato allo Yin Yoga: hanno scopi e intenti diversi. Entrambi denotano benefici considerevoli sia per il corpo che per la mente e sono di per sé piuttosto sicuri, risultando adatti alla maggior parte delle persone.
Benefici reali: stress, sonno, dolore muscolare, ansia; cosa aspettarsi nelle prime settimane
I benefici del Restorative Yoga sono diversi e si manifestano spesso già nelle prime settimane di pratica costante. Ecco quelli di maggiore rilevanza:
- Riduzione dello stress e dell’ansia. Grazie a una respirazione lenta e profonda si assiste a una stimolazione del nervo vago, che a sua volta regola la risposta allo stress.
- Miglioramento del sonno. La pratica serale aiuta a gestire l’insonnia e le difficoltà di addormentamento.
- Sollievo dai dolori muscolari e articolari. Le posizioni sono più dolci e supportate, alleviando le tensioni croniche e favorendo il rilascio miofasciale leggero.
- Aumento dell’energia vitale. Pur essendo una pratica “lenta”, ristora profondamente il corpo e la mente, donando lucidità e calma nel medio-lungo periodo.
- Maggiore consapevolezza di sé. Restare immobili e presenti nel silenzio insegna a percepire il corpo in modo più sottile e autentico.
Da non sottovalutare il Restorative Hatha Yoga: una pratica contemporanea che combina i benefici di entrambi gli stili, a fronte di un rilassamento profondo a cui si aggiunge uno scioglimento ulteriore delle rigidità.
Il risultato è uno yoga lento, vario e dinamico, dove la matrice classica della disciplina si integra pienamente con quella più moderna, a testimonianza dell’attualità tanto dello stile Restorative quanto dell’Hatha.