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Incontriamo Gabriella Cella, la pioniera italiana dello yoga

Dall’alto dei suoi 50 anni e oltre di pratica e di insegnamento della disciplina dello yoga, la M. Gabriella Cella necessita di poche presentazioni.

Tuttavia, per coloro che non hanno avuto ancora l’opportunità di incontrarla personalmente o di conoscerla ed apprezzarla grazie alla sua numerosa bibliografia, riportiamo di seguito solo poche righe del suo C.V., ben consapevoli di quanto questo sia ben poca cosa rispetto ad un percorso ben più ampio, particolareggiato ed innovativo dove l’Amore e la Passione per la disciplina dello yoga e del suo Yoga Ratna, si può riscontrare perfettamente allineato al suo percorso di vita.

 

GABRIELLA CELLA vive e insegna nel suo Ashram sulle colline piacentine. Fondatrice della scuola Yoga Ratna, è maestra di yoga della Vedanta Forest Academy Himalayas, in India, dove ha seguito le scuole dei più prestigiosi maestri viventi. Nel 1997 le è stato conferito il titolo onorifico di Yoga Chudamani (Preziosa Gemma delloYoga) dalla Vivekananda Yogasana Kendra di Kalady nel Kerala. È autrice di numerosi libri sullo yoga, attraverso i quali si è sempre confermata la più importante divulgatrice in materia.

Rilassamento profondo o Yoga Nidra

Lo Yoga Nidra è utile per allentare la tensione eccessiva dovuta a pensieri troppo intensi: una tecnica di rilassamento guidato con i benefici della meditazione.

In un mondo frenetico e che va veloce, trovare il modo di rallentare è qualcosa che si rivela essenziale e persino necessario. Il rilassamento, con lo Yoga Nidra, riesce a raggiungere livelli fuori dal comune, portando per la persona concreti benefici di tipo psico-fisico.

Una pratica costante appare quanto mai proficua in presenza di stati quali ipertensione, emicrania, asma, ulcera, malattie psicosomatiche, disturbi del sonno e molto altro ancora. Lo Yoga Nidra va ad agire sulle tensioni, aiutando l’individuo a controllarle e a gestirle.

Yoga Nidra: la tecnica del rilassamento guidato

Ma cos’è esattamente lo Yoga Nidra? Si tratta di uno degli aspetti che convergono all’interno dei diversi stili della disciplina, non diversamente da quanto accade per gli asana, gli insegnamenti del Pranayama e quelli della meditazione.

Noto anche come Sonno Yogico, rappresenta una tecnica di rilassamento guidato e profondo il cui scopo è quello di portare il praticante a una condizione simile a quella di un sonno cosciente.

I suoi insegnamenti sono antichissimi e appartengono al nucleo originario dello yoga: vengono infatti menzionati all’interno delle Upanishad.

A darvi risalto è stato però un maestro di importanza cruciale quale Swami Satyananda, dopo averne sperimentato gli importanti benefici come discepolo di un altro guru: Swami Sivananda.

Quanto esplicitato da Satyananda viene anche adottato nella Mindfulness. Negli Stati Uniti lo Yoga Nidra è stato inserito come supporto per i soldati dell’esercito affetti da situazioni di stress post-traumatico.

 

Pertanto, grazie al rilassamento profondo che permette di ottenere, è indicato per quelle persone che presentano disturbi impulsivo-compulsivi o sono affette da dipendenze come ad esempio quella dal fumo. Si rivela efficace, inoltre, per recuperare le energie durante un periodo di stress.

I suoi vantaggi sono considerati analoghi a quelli di un sonno intenso di minimo quattro ore. Parliamo quindi di una pratica davvero valida per chi vive momenti di stress o vuole imparare a gestire meglio situazioni cariche di tensione o di emotività.

Rilassamento: come funziona nello Yoga Nidra

Capita spesso che il sonno venga disturbato da pensieri o preoccupazioni: l’equilibrio, nella società attuale, è una condizione che viene di frequente messa a dura prova, dalle notizie che passano nei media e dagli eventi personali.

Il problema è che le tensioni si accumulano e al risveglio la sensazione è più quella di aver conseguito uno sforzo, piuttosto che di maggiore sollievo.

È in un simile contesto che interviene lo Yoga Nidra, grazie non necessariamente a una pratica in presenza, la quale può essere coadiuvata a livello individuale con un audio del rilassamento cosciente specifico nello Yoga Nidra. Basta mettersi in Savasana: la posizione per eccellenza del rilassamento.

La distensione interessa gli stati muscolari, andando ad agire sul sistema nervoso e su quello endocrino, e al contempo quelli emozionali: quest’ultimi emergono per poi essere riportati in armonia.

Non solo, si riesce a scandagliare un eccesso i pensieri, sgravando la psiche dal carico accumulato durante la giornata.

Conclusioni

Lo Yoga Nidra è una fase della pratica che non può mancare in qualsiasi lezione di yoga e si presta a essere praticato sempre, anche da soli e in autonomia: basta stendersi sul tappetino e lasciarsi trasportare dai suoni di un audio. Permette di ottenere una condizione di profondo rilassamento, riportando verso uno stato di armonia fisica, mentale e spirituale.

Lo Yoga per ridurre gli attacchi di panico

Lo Yoga può essere molto utile anche per ridurre gli attacchi di panico, combattere la mancanza di respiro, battiti cardiaci accelerati, sudori freddi.

Una pratica costante dello yoga per attacchi di panico permette di ridurre i sintomi che questa problematica così complessa da gestire, presenta.

Si tratta di uno stato d’ansia difficile da descrivere e che vede alla base una paura che risulta, in quel preciso momento, spesso difficile se non impossibile da controllare.

La sintomatologia legata all’attacco di panico è spesso legata ad uno stato emotivo inconsapevole che pervade tutto il nostro sistema psico-fisico.  Ecco perché blocca e sembra irrisolvibile, portando la persona a sentirsi senza fiato, con il battito del cuore iper-accelerato: una sensazione, quest’ultima, simile a quella di un attacco cardiaco, a sudare freddo e a un senso di soffocamento.

Questi sono i principali sintomi che è possibile avvertire quando si manifesta un attacco di panico, anche se ogni caso è diverso. A soffrirne in Italia sono circa sei milioni di individui.

La prima cosa, ed è la più difficile, è riuscire a riconoscere che si tratta proprio di un attacco di panico: esistono dei meccanismi difensivi che portano a non ammetterlo e a non riconoscerlo in quanto tale, per via di un confronto diretto (e invalidante) con la propria autostima.

Infatti l’attacco di panico si presenta all’improvviso, senza preavviso in modo pervasivo sviluppando una sensazione di impotenza. Comprendere invece che questo disturbo così come è apparso altrettanto velocemente può scomparire, restituisce alla persona che ne soffre la fiducia nelle proprie potenzialità, rafforzandone gradualmente anche l’autostima.

Il fatto che rappresenti una patologia così comune dovrebbe essere invece già di conforto.

La buona notizia è in realtà un’altra: esistono diversi esercizi di yoga per combattere ansia e paura. Sono semplici, efficaci, assicurano risultati concreti e duraturi.

Gli esercizi Yoga per ansia e paura

In che modo va ad agire lo yoga per attacchi di panico? Una pratica costante porta la persona verso una maggiore consapevolezza. Lo fa attraverso una chiave che permette di controllare questo stato emotivo così complesso: il respiro.

Il punto di partenza sono gli insegnamenti del Pranayama, i quali aiutano a sbloccarsi da una situazione di irrigidimento, fisica ed emotiva. Il respiro viene abbinato a dei movimenti che si rivelano utili per calmare la mente e ridimensionare la paura, spostando l’attenzione.

Vediamo insieme 3 esercizi yoga per combattere ansia e paura:

Quando la persona è preda di un attacco di panico, la sua energia va in alto. Tra queste le posizioni che rafforzano la propriocezione soprattutto a livello dei piedi sono utilissime per restituire stabilità e centratura anche a livello mentale, ristabilendo anche un equilibrio emotivo.

  • Posizione dell’albero (Vrksasana). Un asana di equilibrio, che può essere eseguito ovunque, senza per forza aver bisogno del tappetino. Aumenta la concentrazione e porta a distogliere l’attenzione da ciò che preoccupa. Va praticato in maniera analoga su ambo i lati.
  • Posizione del pesce (Matsyasana). Un esercizio che richiede una preparazione più approfondita del precedente: necessita di una maggiore condizione di flessibilità. Serve per ammorbidire i muscoli di schiena, collo, bacino: le zone dove maggiormente si accumula lo stress. Aiuta anche a regolare il ritmo sonno-veglia e a tollerare meglio il mal di testa.
  • Posizione del bambino (Balasana). Una posizione yoga per attacchi di panico che potremmo definire tanto basilare quanto elementare nell’esecuzione. Va a massaggiare gli organi interni, a regolare la sudorazione, a rilassare nel profondo.

Conclusioni: i benefici dello Yoga per gli attacchi di panico

I benefici dello yoga per chi soffre di attacchi di panico e stati d’ansia sono a più livelli. Si riesce infatti ad agire contemporaneamente su piani diversi: fisico, psichico e mentale. Il tutto favorendo la consapevolezza di sé e il rilassamento.

Il respiro aiuta a prendere contatto con le proprie potenzialità (ma anche i propri limiti), andando a confrontarsi in maniera più equilibrata e positiva con le proprie emozioni.

Il risultato è una sorta di scudo protettivo che porta a mettere via quello che provoca paura e tensione, a fronte di una migliore qualità della vita nel suo complesso. Lo yoga va inteso più che come un mezzo per raggiungere un traguardo, come un percorso alla scoperta del sé e della relazione con l’altro.

 

Migliorare il nuoto con lo Yoga

Usa lo Yoga per migliorare la pratica del nuoto, rafforzando i muscoli, raggiungendo flessibilità e riuscendo a ottenere maggiori livelli di concentrazione.

Yoga e nuoto: due discipline agli antipodi o che possono essere portate avanti di pari passo, in maniera sinergica e ottimizzando i benefici di entrambe?

La risposta a questa domanda non può che essere affermativa, visti i concreti vantaggi che uno sport come il nuoto, non diversamente dallo yoga, permette di ottenere a livello di forma fisica ma anche di concentrazione, gratificazione, benessere psichico.

Se adottato in maniera esclusiva all’interno dello stile vita e senza un’adeguata preparazione muscolare, può dare problemi quali disallineamento, tonicità, contrazioni sia agli arti che alla schiena.

Un vero peccato dal momento che, con una pratica costante e degli specifici esercizi yoga da fare fuori dal tappetino e persino in acqua, si riesce a ovviare a simili situazioni.

Nuoto e yoga sono un’accoppiata semplicemente vincente, capace di donare armonia, forza, flessibilità, resistenza, a fronte di una maggiore sicurezza, serenità e persino gioia nella vita di tutti i giorni.

Nuoto e yoga: i benefici

Quali sono i benefici che lo yoga è in grado di offrire a uno sport come il nuoto? Vediamo insieme quelli che appaiono più interessanti:

  • Maggiore flessibilità delle articolazioni: si vanno ad allungare i muscoli posteriori, frontali e quelli laterali.
  • Viene ottimizzata la resistenza fisica e quella mentale.
  • Estensione dei movimenti, a fronte di una capacità più elevata nella bracciata.
  • La persona implementa il fiato, complice la ritmicità e armonia dei movimenti in tutto il corpo, da coordinare con la respirazione.
  • Equilibrio aerodinamico superiore, in virtù di un miglioramento della postura e con un conseguente aumento della velocità.

In acqua, lo yoga riesce a intervenire sia sulla fluidità dei movimenti, a fronte di un lavoro fatto sia in fase preparatoria che durante quella successiva.

Particolarmente efficaci gli esercizi sia di Pranayama, che permettono di concentrarsi sull’atto stesso del respirare, e quelli del Vinyasa Yoga, i quali aiutano invece a coordinare i movimenti ponendoli in relazione all’entrata/uscita dell’aria.

La respirazione in acqua è uno degli aspetti più delicati, complessi, importanti. Se fatta correttamente, permette di avere una migliore ossigenazione e di conseguire al meglio i singoli gesti.

Qualcosa che vale sia per chi pratica il nuoto per passione e ancora di più per gli atleti professionisti, che possono avere così un alleato in più per raggiungere i propri traguardi.

Yoga e nuoto: 3 esercizi efficaci

Quando si parla di yoga e nuoto è essenziale considerare che ci sono degli asana che risultano particolarmente indicati: alcuni si possono fare anche in acqua. Ne andiamo a vedere 3 che sono particolarmente efficaci:

  • Una posizione che permette di allungarsi in maniera esponenziale. Per realizzarla in piscina o in ambienti marini, bisogna mettersi a circa 50-60 cm dal bordo, andando ad agire su mani e avambracci. Lo sguardo va verso l’alto, con la schiena che compie un arco.
  • Un asana che consente di ottenere un bilanciamento e uno spiccato allungamento muscolare. Lo stato da cui partire è quello eretto. La persona solleva una gamba e piega il ginocchio, con le dita dei piedi che puntano verso il basso. L’altra gamba si mantiene ben ancorata a terra. L’asana va tenuto per alcuni respiri, per poi cambiare gamba e ripetere più volte.
  • Cane a faccia in giù. Un asana tra i più efficaci, perfetto per allungare e fortificare sia gli arti che la schiena, persino la cervicale. L’importante è cercare di non stendere più di quanto non si possa effettivamente fare, altrimenti il rischio è di farsi male.

Conclusioni

Uno degli aspetti più interessanti che hanno in comune yoga e nuoto è indubbiamente una sorta di educazione al rispetto di sé: qualcosa che passa dalla conoscenza e dalla pratica dei movimenti in abbinamento alla respirazione. E che gli asana, così come gli esercizi di meditazione, permettono di ottimizzare.

Yoga Sutra e gli stati della mente

Gli Yoga Sutra rappresentano un testo filosofico indiano che fa parte della tradizione dello Yoga e sono stati scritti dal leggendario Maestro Patanjali.

Uno dei testi classici dello yoga sono gli Yoga Sutra di Patanjali, un volume la cui scrittura risale al II secolo a.C.

Quella di Patanjali è una figura avvolta nella leggenda, capace di lasciare il segno attraverso la sua opera, che travalica tempi ed epoche, rivelandosi di ispirazione a tutti i lati del Pianeta.

Patanjali, in realtà questo scienziato, psicologo che con la sua opera ha avuto il merito di far approdare la disciplina dello yoga fino ai nostri tempi, forse oggi non gli viene  spesso riconosciuta e custodita la preziosità del suo insegnamento.

Nonostante il fragore e la maggiore divulgazione di quello che oggi possiamo definire come “fenomeno yoga” nonostante la nota positiva di una maggiore divulgazione della disciplina,

assistiamo sempre più ad una sua distanza dalla Tradizione originaria e di conseguenza ad un suo impoverimento. E questo credo sia ormai sotto gli occhi di tutti.

Lo yoga è nato per l’uomo, è nato dall’esigenza di rispondere a quelle eterne domande che da sempre nella ricerca di una risposta attraverso la ricerca e l’indagine, hanno permesso l’evoluzione e la creatività della nostra specie negli ambiti più disparati dal pensiero all’arte alla Bellezza in ogni sua forma.

Leggendo gli YOGA SUTRA, un’opera finissima di una modernità assoluta, intessuta, dall’inizio alla fine, attraverso una trama di fili in modo straordinariamente organico, in cui possiamo  comprendere e interpretare la vita di ciascuno di noi e trovare le risposte più adeguate.

Solo studiando Yama e Nyama guardiamo ad essi non semplicemente come ad una serie di norme o di precetti, ma come lenti di ingrandimento per osservare noi stessi le nostre attitudini, le nostre convinzioni per poi trovare più avanti nell’Opera, i suggerimenti per poterle cambiare.

In questo articolo vediamo, in modo essenzialmente divulgativo, cosa sono gli Yoga Sutra e perché i loro insegnamenti sono ancora molto attuali.

Cos’è lo Yoga Sutra?

Gli Yoga Sutra rappresentano un testo filosofico indiano composto da 196 aforismi, di notevole utilità per conoscere se stessi e approfondire la comprensione della natura umana.

Il punto di partenza è la ricerca di una vita che conduce, a livello sia teorico che pratico, verso l’amore, per se stessi e per tutti gli esseri viventi. Un’esistenza che non è pigra né statica piuttosto rimane volta all’azione, intesa soprattutto come relazione.

Lo testimoniano le parole Yoga e Sutra, che ben esemplificano il significato più autentico della disciplina. Se “Yoga”, infatti, vuol dire “unione del singolo”, ovvero della persona con l’Universo o il Divino, “Sutra” significa “filo”.

Nello Yoga Sutra di Patanjali confluiscono 196 perle di saggezza tra loro intrinsecamente collegate. Come? Tramite una sorta di filo che unisce le une alle altre.

Gli stati della mente nello Yoga Sutra

Il testo filosofico indiano degli Yoga Sutra è composto da 4 parti o libri. Ognuna tratta un argomento specifico, che esplora in maniera tanto semplice quanto dettagliata, andando a indagare i diversi stadi della mente, che non è mai slegata dal corpo. Questo perché, come abbiamo accennato, lo yoga è inteso come azione.

Il primo libro è incentrato sul tema dell’illuminazione. Il secondo, invece, illustra in che modo procedere nella pratica quotidiana dello yoga. Il terzo propone delle indicazioni su come effettuare una progressione nello yoga.

Il quarto, infine, arriva allo stadio ultimo ma non conclusivo, essendo la disciplina in divenire: la liberazione, un nuovo punto di partenza, più che un mero traguardo.

Negli Yoga Sutra, il movimento del pensiero va di pari passo con quello fisico: gli asana sono una componente vitale della filosofia, ma non l’unica forma di attività vitale. Alla loro trattazione è dedicato soltanto un volume.

Questo perché la base esperienziale è rappresentata da una pratica che è fatta in primo luogo di relazioni umane, a fronte di una sperimentazione con se stessi che è continua e porta a conoscere la propria natura, razionale e insieme emotiva, da ogni angolazione.

Gli stadi degli Yoga Sutra accompagnano l’individuo fino a quando non arriva a vivere in autonomia un’esistenza incentrata sull’amore, produttiva e fruttifera.

Gli aforismi sono frasi tanto semplici e corte quanto efficaci: la loro brevità non dà modo che si verifichino dei fraintendimenti.

Conclusioni

“Ora comincia la pratica dello Yoga”: così cominciano gli Yoga Sutra, un volume incentrato su un atteggiamento che in latino si direbbe do hic et nunc, qui ed ora.

Qualcosa che lascia andare quanto accaduto ieri per concentrarsi sull’oggi, e far cessare così le fluttuazioni in cui può cadere la mente.

Per questa ragione gli Yoga Sutra sono un volume fondamentale per approcciarsi alla pratica, ma anche alla teoria, che sta alla base delle Yoga, in tutte le sue forme. Un testo da leggere e rileggere, da avere sul comodino e da cui si può apprendere tutta la vita.