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Yama e Nyama nella nostra pratica quotidiana – Febbraio 2022

Domenica 27 Febbraio ore 10.00/12.00

Per informazioni e prenotazioni: info@yogatime.it – 328.9799061

Yama e Nyama nella nostra pratica quotidiana

Introduzione agli Yoga Sutra per creare un armonioso percorso pratico nel rispetto della tradizione.

Incontro  in presenza e on line

Per partecipare occorre essere in possesso di G.P. e la prenotazione OBBLIGATORIA.

con Valentina Pallini (Insegnante di Hatha Yoga)

Piccola riflessione spontanea

Piccola riflessione spontanea

Questo breve scritto nasce solo da una riflessione personale: spero che possiate trovare il tempo e la voglia di leggerlo per condividere non solo ciò che ormai rappresenta un pensiero e una preoccupazione comune, ma anche per illuminare le strategie e le risorse già in nostro possesso per poterle trasformare.

Ormai da due anni questa pandemia, con tutto ciò che ne consegue, ci ha messo a dura prova modificando profondamente le nostre abitudini e limitando tutto ciò che ritenevamo ormai come acquisito. Assistiamo ad atteggiamenti di grande chiusura, di discriminazione, di incertezza, e purtroppo talvolta a profusioni di rabbia e di cattiveria: tutte espressioni, in sostanza, di una grande sofferenza.

Una delle maggiori difficoltà del genere umano è determinata proprio dalla paura del cambiamento. Ma , a guardar bene, la certezza più importante che abbiamo e’ che tutto nella vita è impermanente, che tutto cambia e si modifica, e che il malessere maggiore può nascere proprio dall’osteggiare questo inevitabile processo.

Probabilmente anche quando saremo usciti, finalmente, da questo periodo, niente tornerà come era prima, anche noi, probabilmente, non saremo più gli stessi di prima, né migliori né peggiori. Voglio credere che, una volta riconosciuta e lasciata andare asmita, in questo caso l’illusione di poter tornare a ripercorrere tutto ciò che rappresenta ormai il nostro passato, se ne possa uscire diversi perché arricchiti di una maggiore presa di coscienza rispetto al valore e al significato della vita.

Forse ci siamo confusi a tal punto da aver perso un po’ il senso di questo nostro passaggio terreno.

In questo contesto appare sempre più evidente l’importanza del praticare: lo yoga ci consente di rinforzare le nostre fondamenta per mantenerci stabili di fronte agli eventi anche i più difficili, nello stesso tempo ci mette anche a disposizione tutti gli strumenti necessari per imparare a mantenerci coraggiosi, fluidi e propositivi e tornare così protagonisti attivi della nostra esistenza.

Lo yoga ci fa riscoprire la bellezza che siamo, ci toglie, se lo vogliamo, gli abiti della paura, della consuetudine, della rigidità, per svelarci a quel rapporto di stupefacente intimità con l’essenza che siamo, ci nutre della nostra verità, della consapevolezza della sorgente da cui veniamo e che origina tutto ciò che è.

Lo yoga è un’ arte e come l’artista che dipinge la sua tela trasferendo attraverso il pennello il suo sentimento la sua intuizione estetica ed estatica così lo yoghin arriva a plasmare il suo corpo con tutta la forza del suo mondo interiore.

Da pochi giorni un grande maestro spirituale a livello globale ha lasciato il suo corpo fisico: Tich Nath Hanh.

Al di la del cordoglio unanime per una perdita così importante, ma che di fatto non esiste, perché l’essenza di questo maestro continuerà a vivere tra di noi e nelle pagine dei tanti testi che ci ha lasciato, credo che il maggiore tributo che possiamo rendergli onorando il suo passaggio terreno sia cercare di raccogliere la sua “eredita’” e cercare di renderla vitale “ad ogni nostro passo “.

Thay un monaco e prima ancora un uomo coraggioso che e’ riuscito con determinazione ad andare oltre ogni sofferenza, anche quella della guerra. Ha celebrato instancabilmente la sacralità della vita in ogni sua forma, mantenendo chiaro come obbiettivo, la ricerca della pace. Una pace che suggerisce di cercare prima di tutto al nostro interno, nella gentilezza del nostro cuore, verso noi stessi, fra di noi e poi in tutto il mondo, guardando l’altro come parte di se.

Pertanto come sempre l’invito è quello di continuare a srotolare, tutte le volte che potete, il vostro tappetino, rivolgere l’attenzione a voi stessi con la maggiore tenerezza possibile e ricreare al vostro interno un tempio di calma e stabilità. Un invito a colmare la solitudine risanando sempre la distanza che, prima di tutto, vi separa da voi stessi; un invito a restare nel flusso meditativo affinando le percezioni sottili e con quelle, come un nettare, nutrire la vostra mente, renderla forte, calma e cordiale. In una parola trasformata e trasformante.

Il risveglio dell’energia vitale e l’equilibrio dei 5 elementi – Gennaio 2022

Domenica 16 Gennaio ore 10.00/12.00

Per informazioni e prenotazioni: info@yogatime.it – 328.9799061

Il risveglio dell’energia vitale e l’equilibrio dei 5 elementi

Un percorso pratico attraversando i centri energetici per risvegliare la vibrazione vitale e creare un processo di consapevolezza e Unione con l’universo.

Per partecipare occorre essere in possesso di G.P. e la prenotazione OBBLIGATORIA.

con Valentina Pallini (Insegnante di Hatha Yoga)

Buone Feste da Yoga Time

Il calendario delle lezioni per le festività resta regolare.

Sperando di avervi ancora con noi, Vi auguriamo di trovare in queste feste, come in ogni circostanza della vostra vita, la modalità migliore per nutrire la vostra serenità ed espandere la vostra gioia.

Un abbraccio di cuore.

Buone feste!!!

Il Team Yoga Time

Come scegliere un bravo insegnante di yoga

 

Come scegliere un bravo insegnante di yoga: le domande da fare – formazione – colloquio – sintonia e fiducia

Uno degli aspetti di base fondamentali in grado di qualificare un insegnante di yoga come un bravo insegnante è rappresentato dalla sua formazione. L’aver conseguito una certificazione adeguata presso una scuola di formazione riconosciuta e per un periodo solitamente non inferiore ai quattro anni e che comprenda lo studio della parte anatomica, come lo studio approfondito dei testi antichi.

In tutte le attività, la fase del tirocinio è molto importante. Lo è ancor di più nel caso dell’insegnamento dello yoga, dove il lavoro su sé stessi diventa un luogo necessario a sperimentare in prima persona ciò che si è appreso e che può fare la differenza nella qualità e nell’efficacia dell’insegnamento proposto.

Insegnare è un’arte

Un bravo insegnante di yoga deve prima di tutto avere un intento chiaro su come e in che modo strutturare una pratica di yoga affinché, nel rispetto delle singole diversità, sia di reale beneficio per tutti.

Deve essere un buon accordatore: insegnare è un’arte e nello yoga rappresenta l’arte della condivisione, del saper accompagnare ogni singola persona fino a far risuonare al suo interno le vibrazioni più intime e profonde del proprio essere.

Il corpo ha una espressività non sempre verbalizzata

Un buon insegnante di yoga deve essere lui stesso un buon meditatore. Deve educarsi al silenzio, necessario ad affinare quella sensibilità all’ascolto che lo porterà a comprendere e, talvolta a “riconoscersi”, nelle storie sottese alle contrazioni di un corpo fisico ed emozionale: contrazioni e tensioni quasi sempre non verbalizzate e cristallizzate a monte delle stesse parole.

Spesso le classi di corsi yoga non sono eterogenee e solo un insegnante che abbia sperimentato un grado di preparazione più approfondito, che non sia solo quello didattico, potrà riconoscere le necessità di ogni singola persona, avvalersi delle opportune e diverse varianti alle asana, e costruire così una lezione di yoga che possa rappresentare comunque il massimo grado di benessere per tutti.

Una qualità di ascolto e di attenzione costante e mirata durante le lezioni, permetterà l‘instaurarsi di uno stato di sintonia e di fiducia che promuoverà l’affidarsi spontaneo alla guida dell’insegnante, e renderà così più facile l’abbandono e il rilascio delle tensioni.

L’insegnante di yoga è solo un tramite per il ben-essere

Infatti ciò che contribuisce a rendere veramente efficace l’insegnamento nei corsi yoga è la sua capacità di creare un clima di collaborazione e di fiducia reciproca, dove la persona possa sentirsi accolta, compresa e guidata verso la migliore espressione di sé.

Vale sempre la pena di prendersi qualche minuto da dedicare all’allievo, soprattutto se si tratta di una lezione di yoga per principianti. Un colloquio preliminare di pochi minuti può risultare molto prezioso per l’insegnante per mettere in luce le necessità peculiari della persona e al neofita per comprendere più a fondo il reale significato dello yoga e le sue finalità.

Importanti sono le domande da fare, ma altrettanto importanti sono le risposte. Non viene richiesta alcuna performance, alcuna competizione, tutto avviene gradualmente, passo dopo passo. L’unica modalità richiesta durante l’esecuzione degli asana è la gentilezza, l’accoglienza e la cura di sé. Una modalità necessaria per cambiare l’approccio verso se stessi, verso gli altri, verso la propria realtà.

Un bravo insegnante di yoga accompagnerà l’allievo a vivere la pratica come un luogo di intimità personale, dove con gradualità arrivare a trascendere la mente con le sue aspettative e così il corpo fisico, lasciando nuovamente spazio alla meraviglia dell’accadere e della non dualità.