Categorized as: Yoga

Yoga con i neonati: coccole e benessere tra mamma e bebè

L’arrivo di un bebè è un momento straordinariamente emozionante, in cui le donne, dopo nove mesi di attesa, rivoluzionano la propria vita accogliendo con gioia un piccolo da coccolare e nutrire.

 

La maternità comporta, al contempo, diverse sfide. Il nuovo arrivo non solo riduce significativamente il tempo che le neo-mamme possono dedicare alla cura di sé e alla propria salute fisica e mentale, ma spesso le lascia incerte su come prendersi cura dei loro bebè, creando ulteriori incertezze nell’interazione con loro.

Già sport riconosciuto per i suoi comprovati benefici in generale, lo yoga viene incontro anche a queste esigenze particolari proponendo lo yoga per neonati, per aiutare le mamme ad avvicinarsi ai piccoli sin dai primi momenti di vita.

Cos’è lo yoga per neonati

Conosciuta anche come “baby yoga”, questa attività è pensata per mamme e bambini molto piccoli, dai 3 ai 9 mesi. Nel concreto, consiste in carezze, massaggi ed altri movimenti delicati da esercitare sui piccoli, mentre la mamma esegue alcune posture di yoga.

La mamma ha così la possibilità di familiarizzare con le esigenze del proprio bimbo e di accogliere le sue richieste, quali allattamento, coccole e pianto.

Si occupa l’ora con pratiche che comprendono: tenerlo in braccio, cullarlo, muoversi insieme ed emettere il suono dell’om attraverso il diaframma (ha un effetto tranquillizzante sui bebè).

A cosa serve lo yoga per i neonati

I risvolti positivi di esercitare questa attività con costanza sono di natura fisica, psichica, comportamentale e spirituale.

Il sentirsi toccati con cura, massaggiati con amore e assistiti durante i primi movimenti diventa un incommensurabile stimolo per i piccoli, offrendo loro un’esperienza sensitiva integrata e completa. Applicando una leggera pressione sulla pelle, il massaggio può contribuire a ridurre la produzione di ormoni dello stress, offrendo un aiuto prezioso contro le fastidiose coliche dei neonati.

Il neonato viene così avviato ad un’attività fisica dosata in base alla sua condizione, pari a quella che svolgerebbe nell’arco di un’intera giornata.

I benefici per la mamma

Oltre ad un profondo sviluppo relazionale tra mamma e piccolo, lo yoga per neonati promuove la cura di sé stesse e della propria linea.

Parte delle lezioni viene infatti adattata alla condizione delle mamme: le posture yoga si adeguano al cambiamento del corpo affrontato e mirano al recupero della tonicità e al miglioramento della mobilità articolare.

Includendo esercizi di respirazione consapevole ed introspezione tramite i quali le mamme si rilassano e rigenerano le loro energie, lo yoga con neonati favorisce anche l’equilibrio della salute mentale.

Conclusione

Poiché durante lo svolgimento degli esercizi mamma e piccolo non perdono mai il contatto, attraverso lo yoga per bebè la relazione genitoriale guadagna in ricettività ed intesa reciproca, gettando basi estremamente solide per il futuro sviluppo di un rapporto sano.

Se il tutto si svolge sotto la guida di un istruttore esperto, la connessione che si instaura va ben oltre i sessanta minuti della sessione, garantendo un impatto positivo anche per il futuro.

Posizione yoga del bambino: rilassati e trova la felicità interiore

La Balasana o posizione del bambino, è un asana semplice ma potente. Scopri come questa posizione yoga può donarti benessere e felicità.

 

Balasana, anche chiamata posizione del bambino, è uno degli asana più utilizzati durante la pratica yoga perché in pochi minuti genera uno stato di profondo rilassamento. Il termine è composto da “Bala” che significa bambino e “Asana”, posizione.

 

Il corpo assume una postura che ricorda quella fetale: le ginocchia e i fianchi sono piegati, gli stinchi toccano terra, il petto può trovarsi sulle cosce o a terra, la testa tocca il tappetino mentre le braccia possono essere lungo il corpo o in allungamento sopra la testa.

 

Vediamo quali sono i benefici e come entrare nella posizione!

Benefici della posizione del bambino yoga

La pratica di Balasana, la posizione del bambino yoga, è ampiamente eseguita sia da principianti che da praticanti esperti a causa dei numerosi benefici.

 

Questo esercizio permette al busto di rilassarsi completamente sopra le cosce, favorendo una delicata compressione della parte anteriore della gabbia toracica e degli addominali. Ciò aiuta a stimolare un’apertura salutare della parte posteriore del torace.

 

Tra i benefici fisici principali di Balasana ci sono:

 

  • Allungamento del corpo. La posizione permette un dolce allungamento dei fianchi, delle cosce e delle caviglie, favorendo il rilassamento muscolare.

 

  • Riduzione della fatica e dello stress. Entrare in Balasana aiuta a ridurre la stanchezza accumulata durante la pratica yoga e a sciogliere lo stress accumulato nella giornata.

 

  • Rilassamento muscolare. Balasana rilassa i muscoli frontali del corpo e allunga delicatamente quelli posteriori, fornendo un sollievo immediato alle tensioni muscolari.

 

  • Allevio dei disagi fisici. Questa posizione aiuta ad alleviare la tensione cervicale, riduce il mal di schiena e può persino alleviare il mal di testa e i crampi mestruali.

 

  • Controllo del respiro. Balasana offre l’opportunità di sviluppare una maggiore consapevolezza del respiro, favorendo una respirazione più profonda e ritmica.

 

Oltre a quello che abbiamo elencato vi sono anche dei benefici emotivi: facilita l’introspezione e offre un momento di pausa dagli stimoli visivi, contribuendo così a ristabilire un senso di calma e equilibrio interiore.

Come fare Balasana

Si tratta di un asana semplice, che come accennato prima, può essere praticata sia da esperti che da principianti. Ecco tutti i passaggi:

 

  • portandosi in ginocchio, con le gambe separate alla larghezza dei fianchi, unire gli alluci dei piedi;
  • inspirare;
  • espirando, sedersi sui talloni;
  • inspirando, sollevare le braccia sopra la testa;
  • espirando, piegarsi in avanti;
  • inspirare profondamente, cercare di allungare la colonna;
  • espirando, portare le braccia lungo il corpo, con i palmi delle mani rivolti verso l’alto;
  • rilassare il collo e le spalle;
  • inspirando, sentire l’addome che spinge contro le cosce e cercare di dirigere il respiro nella parte alta della schiena;
  • espirando, lasciare cadere le spalle e svuotare completamente l’addome.

 

Come uscire dalla posizione yoga del bambino

Essendo un esercizio nella parte finale della pratica anche richiede calma e ascolto del proprio corpo.

 

Quando si desidera uscire dalla posizione, si avvicinano le mani all’altezza delle ginocchia.

Inspirando, si spingono sui palmi delle mani e si solleva il busto, distendendo e allungando le braccia verso l’alto.

 

Espirando, si uniscono i palmi delle mani davanti al cuore e si ringrazia per la pratica.

 

Varianti

Uno dei principi più importanti dello yoga consiste nel ricordare a se stessi che ogni posizione deve essere comoda e confortevole e che il corpo non va mai “forzato”.

 

Nonostante Balasana sia una posizione apparentemente semplice, potrebbe non essere così per tutti. Esistono perciò delle varianti che possono aiutare:

 

  • utilizzare un cuscino: se, quando ci si siede sui talloni, la tensione sulle gambe è troppa, si può utilizzare un cuscino per alleviare la pressione, se invece non si riesce ad arrivare fino a terra con la fronte il cuscino può rendere la posizione più confortevole;
  • separare le ginocchia: in caso di eccessiva tensione nell’addome è possibile aprire leggermente le ginocchia;
  • appoggiare le mani al pavimento: se la tensione è sulla schiena l’utilizzo delle mani può rendere l’allungamento più dolce e alleviare la pressione;

 

Queste varianti consentono di adattare la posizione di Balasana alle proprie esigenze e capacità fisiche, garantendo un’esperienza più piacevole e benefica durante la pratica dello yoga.

 

Esiste, inoltre, la posizione yoga del bambino felice, Ananda Balasana, che però ha lo scopo di rilassare le anche e che prevede la schiena a terra, le gambe piegate e le mani che afferrano i piedi.

Conclusione

In questo articolo ci siamo soffermati sulla posizione del bambino, Balasana, fondamentale per rilassare corpo e mente.

 

Per praticare yoga è necessario essere seguiti da insegnanti esperti e qualificati, anche quando le posizioni sembrano più facili.

 

La pratica dello yoga non è infatti solo esercizio, ma ascolto pazienza e amore verso se stessi e il proprio corpo.

Posizione della candela: esecuzione dell’asana e suoi benefici

La posizione della candela, o Sarvangasana, è un asana di livello avanzato che può apparire impegnativo. Scopri la corretta esecuzione e i benefici.

 

La posizione della candela, conosciuta anche come Salamba Sarvangasana, è una pratica yoga che richiede un sostegno adeguato per tutte le parti del corpo.

Il nome completo, “Salamba Sarvangasana”, si traduce letteralmente come “la posizione in cui tutti gli arti sono supportati“.

Il termine “Salamba” deriva da “Sa”, che significa “con”, e “Alamba”, che vuol dire “sostegno” o “supporto”.

Quando si pratica Salamba Sarvangasana, si sfidano le abitudini e si guarda il mondo da una prospettiva diversa. Si tratta di un’asana che promuove l’equilibrio e l’autostima, per affrontare le sfide della vita con maggiore stabilità.

Ma quali sono i benefici? Come si esegue la posizione della candela? Proseguendo l’articolo cercheremo di rispondere a queste domande.

A cosa serve la posizione della candela

I benefici di questo esercizio coinvolgono sia il corpo che la mente. Tra i vantaggi fisici, possiamo osservare un miglioramento della circolazione sanguigna verso tutti gli organi, il che contribuisce a rafforzare l’intero organismo.

Inoltre, questa posizione yoga favorisce la distensione del collo, il tonificare dei muscoli addominali e la prevenzione delle vene varicose. Studi recenti suggeriscono che questa asana possa anche migliorare il processo digestivo e stimolare la funzione della tiroide.

La pratica costante di Salamba Sarvangasana può portare a una serie di altri vantaggi, tra cui miglioramenti nella postura e nella stabilità, stimolazione del sistema immunitario, prevenzione della calcificazione delle vertebre,alleviamento di disturbi urinari e sintomi della menopausa.

Oltre ai vantaggi fisici, la pratica regolare di Salamba Sarvangasana offre numerosi vantaggi psicologici. Calma la mente e riduce lo stress, aiutando a migliorare la qualità del sonno e a ridurre i disturbi come l’insonnia. Inoltre, può alleviare i sintomi associati a condizioni come il raffreddore, la sinusite e l’asma.

 

Posizione candela yoga: come eseguirla

Per l’esecuzione corretta la posizione della candela, è necessario seguire alcuni passaggi precisi. Vediamoli insieme:

  • distendersi sulla schiena con le gambe unite, le braccia lungo i fianchi e i palmi rivolti verso il basso;
  • posizionare la testa al centro e rivolgere il mento verso lo sterno, è consigliabile inspirare profondamente prima di entrare nella posizione per preparare il corpo;
  • durante l’espirazione, sollevare gradualmente le gambe fino a portarle oltre il busto, utilizzare le mani per sostenere il bacino, premendo le mani contro il suolo;
  • continuare a sollevare gambe e bacino, mantenendo i gomiti piegati per distribuire il peso del corpo in modo uniforme e evitare di sovraccaricare collo e spalle;
  • concentrarsi sul respiro, mantenendo un ritmo regolare e profondo;
  • per uscire dalla posizione, riportare lentamente le gambe verso il basso, mantenendo un angolo di circa 45 gradi sopra la testa, e premere i palmi delle mani contro il suolo.

Infine, riportare delicatamente la colonna vertebrale al suolo, una vertebra alla volta, e distendere completamente le gambe per completare la posizione in modo sicuro e controllato.

 

Varianti della posizione e conclusioni

Per i principianti o per arrivare alla posizione completa la prima variante è Ardha Sarvangasana, traducibile come “la mezza posizione della candela“.

La variante più nota per i più esperti, invece, è Niralamba Sarvangasana, dove “Niralamba” significa “senza sostegno”. Questa versione si esegue senza l’uso delle braccia per sostenere il corpo, differenziandosi così dalla forma principale dell’Asana.

Per ottenere i massimi benefici possibili, è consigliabile essere seguiti da insegnanti qualificati ed esperti. Per garantire una pratica yoga sicura e gratificante è essenziale prestare attenzione alle limitazioni fisiche e comunicare eventuali condizioni mediche o preoccupazioni.

Posizione yoga del Cammello: la guida introduttiva

La posizione del cammello è un’asana impegnativa e che richiede una buona flessibilità. Scopriamo come farla correttamente e quali sono i suoi benefici.

 

Lo yoga è una pratica che richiede accoglienza e dolcezza verso se stessi e il proprio corpo: è un equilibrio tra forza dell’azione e radicamento interiore.

 

Un insegnamento che non deve essere dimenticato, principalmente durante asana difficili come Ustrasana, conosciuta anche come la posizione yoga del Cammello.

 

Si tratta di un esercizio che apre il centro del petto, che richiede notevole flessibilità della schiena e grande apertura del torace con estensione all’indietro.

 

Un approccio graduale e la pratica di varianti possono renderla adatta a chiunque, anche ai principianti.

 

Prima di esaminare la postura Ustrasana nel dettaglio, è interessante conoscere alcuni aspetti simbolici ad essa associati. Secondo un mito, un Maestro, un Rishi, si spostava montando sulla gobba del suo cammello, da cui il nome della posizione.

 

I benefici di Ustrasana

Ustrasana offre numerosi benefici, tonificando e conferendo flessibilità e forza ai nervi sacrali nonché a tutti i muscoli spinali.

 

È particolarmente efficace nel trattare la rigidità della schiena. Inoltre, favorisce l’elasticità e la forza del diaframma e dei polmoni, migliorando così il funzionamento del sistema respiratorio.

 

Dal punto di vista energetico, Ustrasana stimola principalmente Anahata, il Chakra del Cuore, e Vishuddha. È un asana molto energizzante che rafforza l’autostima, riduce l’ansia e migliora l’umore. Inoltre, presenta notevoli vantaggi per il sistema nervoso e il sistema cardiocircolatorio.

Come eseguire la posizione del cammello

Si consiglia di praticare Ustrasana con un adeguato riscaldamento e un approccio graduale, accompagnato da una profonda consapevolezza del corpo e del respiro. Questa posizione permette al cuore di aprirsi completamente al mondo, accogliendo la sua nudità ed emotività.

 

Per eseguire la Postura del Cammello Yoga, partendo da Virasana, ci si solleva lentamente sulle ginocchia, raggiungendo il tallone destro con la mano destra e il tallone sinistro con la mano sinistra.

 

Mantenendo le cosce allineate alle ginocchia, si inarca la schiena e si spingono i fianchi in avanti. La testa si inclina all’indietro mentre l’intera colonna vertebrale si incurva verso l’alto, portando il torace il più in alto possibile.

 

Le spalle si abbassano e le mani si ancorano alle caviglie per sostenere il peso del busto e l’inarco della schiena. È importante distribuire uniformemente il peso del corpo su tutta la base di appoggio.

 

Varianti

Tra le varianti, la prima è adatta ai principianti o a coloro che hanno disturbi alla schiena e preferiscono mantenere la zona lombare meno arcuata: si tratta di appoggiare solo le punte dei piedi sul tappetino anziché far toccare tutto il collo del piede a terra.

 

La seconda variante è ottima in fase preliminare, può essere utilizzata da coloro che non hanno ancora una sufficiente flessibilità della colonna e forza nei muscoli addominali.

 

Si posiziona in ginocchio sul tappetino, si inarca la schiena e, anziché appoggiare le mani sulle caviglie, si mettono tra la zona lombare e i glutei, con i pollici rivolti verso l’interno, sul sacro.

 

La terza variante prevede l’uso di brick o mattoncini per posizionare le mani più in alto e caricare quindi meno sulla colonna vertebrale. Durante la gravidanza, è possibile facilitare l’asana appoggiando i gomiti su una sedia e, arcuando la schiena, spingere in avanti il bacino.

Posizione dell’albero yoga: benefici, significato e come farla

Posizione dell’albero: qual è il suo significato. Come eseguire la posizione correttamente per ottenere salute e benessere.

 

La posizione dell’albero è una delle più importanti dello yoga. Rientra tra gli esercizi di equilibrio e aiuta ad approcciarsi alla vita in modo più armonico, corretto e rispettoso.

Un esercizio che ha tanto da insegnare, di per sé piuttosto semplice nella sua esecuzione e alla portata di tutti: può essere infatti impostato secondo più livelli difficoltà.

L’importante è non forzarsi e imparare a stare nell’asana, così da implementarne i benefici e la condizione di crescita interiore che di per sé porta con sé.

Come si chiama la posizione yoga dell’albero

Il termine sanscrito per la posizione dell’albero nello yoga è “Vrksasana” ed è composto da “vrksa”, ovvero albero, e da “asana”, traducibile con l’espressione “posizione comoda”.

Si tratta di un esercizio dal forte valore simbolico, da intendere come una metafora: quella che vede al centro il piantare delle profonde radici nel terreno per poi elevarsi in direzione del cielo, come fanno i rami e le foglie delle specie vegetali.

L’esecuzione parte dalla stabilità dei piedi a contatto con la terra. Bisogna poi piegare un ginocchio in laterale e appoggiare il piede a contatto con la caviglia, il polpaccio o la coscia, a seconda di dove ci si sente più comodi e sicuri. Da evitare invece il contatto con l’altro ginocchio, così da non gravare su questa parte potenzialmente delicata.

Le braccia andrebbero messe a preghiera per poi venire portate in estensione verso l’alto, con i palmi delle mani uniti in una perfetta linea verticale.

La raffigurazione visiva di quest’asana richiama in maniera profonda gli alberi, che sono ben ancorati grazie alle radici, ma possono ondeggiare con la loro chioma. È pertanto normale sentirsi librare nell’aria. Il conseguimento dell’equilibrio parte del resto dall’accettazione dell’imperfezione.

A cosa serve la posizione dell’albero

La posizione dell’albero permette di acquisire una maggiore consapevolezza per quanto riguarda le condizioni di stabilità, calma, concentrazione, equilibrio, armonia ed equanimità.

È indicata sempre, soprattutto in presenza di condizioni come mal di testa, pressione bassa, pressione alta, problemi importanti a livello delle ginocchia: tutte situazioni rispetto alle quali risulta benefica.

Presenta inoltre diversi vantaggi, ecco quelli maggiormente degni di nota:

  • aiuta a tonificare i muscoli delle gambe, in particolare cosce e quadricipiti;
  • rende le caviglie più stabili, rivelandosi efficace per prevenire slogature e dando supporto a chi tende a soffrire di questo fenomeno;
  • si rivela di sollievo per le problematiche della schiena e consente di alleviare la sciatica;
  • è efficace per chi è affetto di patologie ai piedi, come i piedi piatti o cavi;
  • implementa una condizione di maggior equilibrio a livello corporeo;
  • si rivela valida per correggere una postura scorretta;
  • dona una sensazione di rilassamento e armonia, contribuendo a contrastare lo stress.

Conclusioni

La ricerca dell’equilibrio e dell’armonia è uno degli aspetti centrali dello yoga e la posizione dell’albero con i suoi gesti essenziali ne offre una rappresentazione semplice e a suo modo perfetta.

Un esercizio da fare sempre e in qualsiasi contesto, non per forza sopra al tappetino. L’ideale per prendersi un momento di stacco dalla frenetica vita di tutti i giorni e focalizzarsi su ciò che davvero conta.