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Ashtanga Yoga: passo dopo passo verso le 6 serie

Ashtanga Yoga: le posizioni, perché ci sono 6 serie, quali sono le caratteristiche e dove si pratica.

 

L’Ashtanga Yoga rappresenta uno degli stili tradizionali più diffusi e apprezzati su scala planetaria.

 

Si caratterizza per un’esecuzione degli asana intensa, dinamica e vigorosa. Al di là del suo aspetto “ginnico” il ritmo del respiro scandendo il passaggio da una posizione all’altra, rende il legame tra mente e corpo costante: motivo per il quale viene considerato una forma di “meditazione in movimento”.

Cos’è l’Ashtanga Yoga

Per capire meglio cos’è l’Ashtanga Yoga l’ideale è partire dal significato della parola “ashtanga”, introdotta per la prima volta dal Maestro Patanjali. Essa si riferisce agli otto passi che lo yogi deve compiere per raggiungere la liberazione e trovare davvero sé stesso. Vediamoli nel dettaglio:

 

  • Le azioni sociali che si fanno verso gli altri.
  • Le azioni che l’individuo compie verso sé stesso.
  • Posizioni posturali.
  • Ciò che riguarda la respirazione.
  • Digiuno dei sensi.
  • Concentrazione profonda.
  • Meditazione profonda.
  • L’assorbimento completo o Liberazione finale.

 

Il raggiungimento della condizione ultima dell’Ashtanga Yoga avviene tramite una sequenza di asana strutturata secondo 6 serie e particolari regole.

 

Al riguardo è bene ricordare che in Patanjali la pratica degli asana e la meditazione sono perfettamente omologabili e che tutto il suo insegnamento racchiuso negli Yoga Sutra è volto al raggiungimento del Samadhi quale totale liberazione da tutti i processi mentali al fine di ottenere la Liberazione. Pertanto, anche nell’Ashtanga Yoga le posizioni sono da interpretare e vivere non finalizzate a sé stesse, ma nel raggiungimento di quello scopo.

Origini dell’Ashtanga Yoga

L’Ashtanga Yoga si è sviluppato a partire dal XX secolo, grazie all’opera del Maestro Sri K. Pattabhi Jois, allievo di uno dei massimi guru dello yoga: T. Krishnamacharya.

 

Da lui ha imparato a memoria le nozioni del testo Yoga Korunta di Vamana Rishi, del quale non sono pervenute edizioni scritte.

 

La diffusione degli insegnamenti di Pattabhi Jois è stata portata avanti dal nipote Sharat Jois. Il punto di riferimento è quanto riportato nello Yoga Korunta, il quale rimanda in diversi passaggi allo Yoga Sutra di Patanjali.

 

L’intento è, quindi, quello di portare avanti un cammino di evoluzione e ricerca spirituale attraverso il rafforzamento del corpo fisico, per poi ottenere un controllo ottimale del respiro e della mente.

Ashtanga Yoga: le 6 serie

L’Ashtanga Yoga è strutturato in sei serie, ognuna delle quali presenta delle sequenze fisse. Esse hanno dei tratti in comune, ovvero:

 

  • Due tipi di saluto al sole, da eseguire da 3 a 5 volte.
  • Sequenza di posizioni fondamentali da fare in piedi: asana di equilibrio ed energetici.
  • Sequenza di chiusura. Si raggiunge un apice energetico per poi alleggerire la pratica.

 

Le serie sono pensate secondo un livello crescente di difficoltà. La prima serie è nota come Yoga Chikitsa ed è quella iniziale dell’Ashtanga Yoga. Il fine è purificare, disintossicare, rafforzare il corpo e renderlo flessibile. È quella maggiormente praticata.

 

Le sequenze successive sono concepite secondo un livello crescente di difficoltà e intensità. L’ultima serie porta al raggiungimento della liberazione finale. Il percorso richiede umiltà, costanza e ascolto di sé.

I benefici dell’Ashtanga Yoga

L’Ashtanga Yoga permette di scaricare lo stress e piace molto a quanti sono alla ricerca di una pratica dinamica. Agisce inoltre sui disturbi articolari e il mal di schiena, a meno di non presentare particolari problemi strutturali, migliorando lo stato di apparati quali cardiovascolare, respiratorio e digestivo.

 

È efficace per riequilibrare situazioni di ansia e depressione, poiché va ad aumentare la concentrazione e l’energia vitale.

 

Ci sono delle controindicazioni? Potrebbero esserci per quanti presentano dolori alla colonna vertebrale, alle articolazioni o hanno delle parti infiammate. Per chi è alla ricerca di uno stile più lento e rilassante risulta agli antipodi.

Conclusioni: dove fare Ashtanga Yoga

Dove è possibile fare Ashtanga Yoga? Si può fare ovunque, anche a casa. L’ideale è farsi seguire da insegnanti preparati e che hanno conseguito un percorso apposito, in maniera tale da assimilarne i corretti principi e tutte le indicazioni necessarie per rispettarsi, accettare le difficoltà iniziali e ottenere così i massimi benefici.

 

DA RICORDARE :

Quando ci mettiamo in piedi o seduti sul tappetino per praticare o meditare, qualsiasi sia la forma o il livello di yoga, il senso dovrebbe essere sempre quello di uscire dalla dimensione del nostro piccolo ego per offrire la nostra pratica a qualcosa di più grande.

Respirazione yoga: scoprire la nostra forza vitale

Nascendo tutti respiriamo, solamente con lo Yoga possiamo apprendere la corretta respirazione per aumentare la nostra vitalità.

 

La respirazione yoga è uno dei pilastri della disciplina, tanto negli esercizi dinamici quanto in quelli di meditazione.

 

Si tratta di un aspetto attorno al quale la persona si trova a lavorare costantemente e che si apprende nel tempo. Questo perché se è vero che tutti in automatico inspiriamo ed espiriamo fin da quando veniamo al mondo, non significa che lo facciamo correttamente.

 

Con lo yoga la respirazione diventa un amico fidato su cui contare sempre, nei momenti della pratica come in quelli della quotidianità.

 

Uno strumento indispensabile per gestire le situazioni d’ansia e quelle di maggiore difficoltà, in cui mantenere la mente lucida e il corpo rilassato diventa una vera e propria sfida. Che con le giuste tecniche si riesce a vincere, accettandosi e imparando a conoscersi.

Respirazione e yoga

Se c’è un aspetto che fa parte della storia dello yoga fin dalle origini è la respirazione. Già agli albori della disciplina i primi maestri ne avevano scoperto l’utilità, qualcosa che è molto più del semplice atto di prendere aria per poi portarla all’esterno.

 

Grazie alla respirazione avviene uno scambio tra corpo e ambiente esterno. In questo modo i polmoni espellono dal sangue l’anidride carbonica in eccesso, incorporando ossigeno per circa il 21% dell’aria.

 

Nello yoga la respirazione è vita dal momento che insieme all’ossigeno viene incorporata l’energia vitale.

 

Le tecniche per imparare a gestire, applicare e prendere consapevolezza del respiro sono diverse e si trovano nella parte nota come Pranayama.  Ad ogni modo, prima di approcciarsi agli esercizi più complessi del Pranayama, evitando il fai-da te e affidandosi alla guida di un insegnante qualificato, è raccomandabile iniziare da semplici tecniche di respirazione.   Alcune sono comuni a yoga e pilates, sebbene nel pilates il movimento segua essenzialmente una respirazione inversa rispetto allo yoga.

I benefici della respirazione yoga

I benefici dello yoga sono molteplici. Vediamo insieme alcuni tra i più interessanti:

 

  • Riduzione dello stress.
  • Maggiore ossigeno nel sangue, a fronte di un benessere per la condizione cellulare di tutto l’organismo.
  • Se il sangue si trova in una condizione ottimale, stanno meglio tutti gli organi, compreso il cervello: si ottiene quindi un aumento di lucidità e concentrazione.
  • Maggiore vitalità.
  • Mente più calma.
  • I muscoli del corpo, essendo più nutriti dal sangue, diventano più forti. Questo soprattutto quando la respirazione viene praticata all’interno degli asana.
  • I tessuti dei polmoni si mantengono più elastici e giovani.
  • Da ricordare quanto una corretta respirazione concorra ad evitare la acidità tissutale quale possibile porta di ingresso di molte patologie.

Le tipologie base di respirazione yoga

Nello yoga come nel pilates esistono tre tipi di respirazione. Ognuna può essere applicata all’interno di molteplici esercizi, per poi essere adoperata al di fuori della pratica a seconda delle esigenze della persona. Entriamo più nel dettaglio:

 

  • Respirazione addominale. Si utilizza soprattutto la parte inferiore dei polmoni, attivata durante l’inspirazione tramite il diaframma: l’addome diventa gonfio e si abbassa il torace. Nell’espirazione il diaframma scende e i polmoni si svuotano. Il risultato è una respirazione molto profonda che porta una rigenerazione intensa del sangue e degli organi interni.

 

  • Respirazione toracica. Si utilizza la parte mediana e alta dei polmoni, attivata durante l’inspirazione allungando i muscoli intercostali: il torace si allarga e i polmoni sono in espansione. Nell’espirazione i muscoli intercostali effettuano una contrazione e il torace si restringe. L’ossigenazione interna è minore. Si tratta di una respirazione molto utile per molteplici movimenti.

 

  • Respirazione clavicolare. Si utilizza solo la parte più alta dei polmoni, attivata durante l’inspirazione portando in su le clavicole e le spalle, che poi si abbassano espirando. Una respirazione veloce e simile a quella che facciamo automaticamente, indicata per gli esercizi dove la velocità di esecuzione è maggiore. L’ossigenazione è ai minimi livelli. Questo tipo di respirazione esercitando un’azione anche sui muscoli del collo aiuta a liberare e a decontrarre le vertebre della colonna cervicale, spesso così chiusa nelle nostre spalle, restituisce libertà alla gola e, leggerezza e verticalità alla testa.

 

Il lavoro sulla respirazione deve avvenire in modo molto graduale per essere ben compreso ed assimilato. Una volta acquisita la giusta familiarità con queste tre respirazioni yoga sarà possibile introdurre la respirazione yogica completa, fare esperienza del movimento del muscolo diaframmatico e della sua importanza in tutta la dinamica respiratoria.

 

Respirazione e assenza di sforzo

La scienza del respiro che definiamo come Pranayama, al di là dei suoi aspetti fisiologici, non è semplicemente una serie di tecniche, ma è uno strumento importantissimo grazie al quale poter abbandonare le tensioni e riattivare le energie bloccate. È anche lo strumento che ci consente di espandere la nostra consapevolezza, dove ricollegandoci con piena naturalezza al ritmo universale della vita ci riconosciamo in quell’afflato che è alla base della nostra spiritualità.

L’esperienza che si apre poco alla volta è che non occorra alcuno sforzo o genere di controllo per respirare ma che sia il corpo stesso ad aprirsi ad accogliere il respiro per poi lasciarlo andare.

Conclusione

La respirazione è il perno attorno al quale ruota lo yoga e le discipline, come il pilates, che si sono a essa ispirate. Qualcosa che, se appreso correttamente, permette di ottenere molteplici benefici per la salute e il benessere dell’organismo.

Ma principalmente rappresenta il perno intorno al quale ruota tutta la nostra vita, per qualità, durata, profondità, vitalità;  ancor di più rappresenta l’espressione più grande alla quale tendere come esseri umani:  la non dualità.

 

Riequilibrare l’organismo con la dieta yoga

Una dieta equilibrata rigorosamente vegetariana, frutta, verdure, spezie, erbe e semi, tutte le vitamine ed i minerali fondamentali per il nostro organismo.

Lo yoga da sempre è riconosciuto come un’attività salutista completa, in grado di coinvolgere il benessere psicofisico totale.

Ciò che però non tutti considerano è che, per riuscire ad ottenere un beneficio totale da questa pratica, anche l’alimentazione ha la sua importanza e non deve essere trascurata.

La dieta yoga si basa principalmente sull’idea di nutrire il corpo con alimenti freschi, integrali naturali e soprattutto di stagione, ma davvero questo approccio all’alimentazione ha una relazione stretta con quest’attività? E che tipo di cibi è più consigliato consumare?

C’è davvero un legame tra dieta e yoga?

Indipendentemente dallo stile di yoga, l’obiettivo finale di chi segue questa pratica è alla fine sempre quello di raggiungere un benessere psicofisico generale. L’alimentazione, perciò, non può essere esclusa da questo processo avendo un’influenza diretta sulla salute.

Secondo l’ayurveda, l’antica forma di medicina indiana, ciò che mangiamo influisce sulle nostre emozioni e pensieri e vi sono alimenti che hanno effetti benefici, purificando il corpo e calmando la mente.

Il cammino dello yoga ha come obbiettivo la libertà dell’essere e per raggiungerlo il modo in cui ci si alimenta non può essere trascurato.

Ogni organismo è una realtà a sé stante e in quanto tale a necessità di bilanciare l’assunzione dei nutrienti in base alle specifiche necessità. Ciononostante, una dieta ad esempio, troppo ricca di proteine animali produrrà una quantità di purine che andranno a sedimentarsi nel corpo e principalmente nelle articolazioni rendendole meno mobili ed elastiche.

Per questo viene calorosamente raccomandato di bilanciare la quantità di proteine eventualmente assunte con una quantità almeno doppia di verdure crude.

È importante inoltre non solo mangiare i cibi giusti, ma anche controllarne le quantità: l’eccesso di cibo provoca sensazioni di gonfiore e irritabilità, in contrasto con l’approccio yoga che favorisce la purezza.

Sentirsi pesanti, intossicati infatti avrà un riscontro poco positivo anche sullo stato mentale e sull’umore della persona, rendendola meno fluida, tollerante e pacifica.

Ciò che questa pratica insegna è quindi di ascoltare il proprio corpo e mangiare in base alle necessità individuali e correggere gli eventuali eccessi.

Certamente, una dieta ricca di cereali integrali in giusta proporzione con legumi e ortaggi crudi avrà da un lato il vantaggio di alleggerire di gran lunga tutto processo digestivo, di veicolare meglio i nutrienti essenziali in tutto il corpo e di eliminare l’eccesso, avrà il vantaggio importante di mantenere basico il PH del sangue diminuendo il rischio di processi infiammatori con il risultato finale di rendere il praticante più morbido, fluido, libero e conseguentemente più felice.

Qual è la dieta settimanale yogica migliore?

La dieta yoga ideale è principalmente caratterizzata da una scelta alimentare coerente con i valori etici e morali di questa disciplina.

Sebbene molti praticanti prediligano un’opzione vegetariana o vegana, è importante ricordare che l’aderenza a uno stile di vita completamente senza carne può richiedere tempo e adattamento.

Nello specifico, gli alimenti che favoriscono la purificazione del corpo e della mente includono frutta fresca, verdure a foglie verdi, cereali, latte, frutta secca e spezie come lo zenzero.

È consigliabile inoltre limitare il consumo di cibi piccanti, cipolle, aglio, tè, caffè e cibi fritti, che possono stimolare eccessivamente la digestione, o a lunga conservazione, ricchi di grassi saturi e zuccheri.

Non bisogna poi dimenticare l’importanza di includere legumi e cereali nella propria dieta yoga, per un corretto apporto di fibre e proteine, o il pesce per chi non ha aderito allo stile vegetariano, in quanto fonte di Omega 3.

Per quanto riguarda le pratiche alimentari, è consigliabile consumare pasti più piccoli, masticare lentamente, evitare distrazioni durante i pasti e mantenere una corretta idratazione con almeno due litri d’acqua al giorno.

Per concludere… un esempio di dieta yoga

Non esiste nella dieta yoga un menù prestabilito, in quanto è importante che ognuno ascolti il proprio corpo, le sue esigenze del momento. Risulta però fondamentale riuscire ad assumere tutte le sostanze benefiche fondamentali alla salute psicofisica.

Un esempio di menù giornaliero potrebbe includere un tè verde con miele al mattino, uno spuntino a base di centrifugato di frutta, verdura e mandorle a metà mattina, uno yogurt magro e una macedonia come merenda pomeridiana.

Per il pranzo, una zuppa di legumi con contorno di verdure fresche seguita da un hamburger di tofu con spinaci e piselli per cena. Prima di coricarsi, è possibile infine gustare un infuso rilassante.

Questo si tratta però solo di un esempio e non è adattabile a tutte le persone, con le esigenze specifiche di ciascuno. Ciò che conta, quindi, è trovare l’equilibrio adatto a noi e la dieta yoga migliore per i nostri bisogni.

 

Yoga posturale: armonia e benessere del corpo

Con la corretta posizione del nostro corpo ripristiniamo la condizione di equilibrio del nostro fisico combattendo il mal di schiena, dolori cervicali ed altro.

Lo yoga posturale offre importanti benefici per l’organismo, non solo a livello fisico e per quanto riguarda le articolazioni ma anche rispetto all’approccio che si intende adottare nei confronti della vita.

Una postura dove la schiena è dritta e le spalle non rimangono incurvate migliora la camminata, la posizione da seduti, portando a porsi in maniera più consapevole, aperta e fiera.

Gli esercizi di yoga posturale permettono di intervenire in maniera mirata sull’anatomia del corpo, andando a correggere in maniera graduale e nel rispetto della fisiologia dell’individuo posizioni scorrette che per diverse ragioni ha assunto nel tempo.

Yoga posturale e ginnastica posturale

Nel parlare di yoga posturale occorre sottolineare che yoga posturale e ginnastica posturale sono due cose diverse anche se la ginnastica prende a prestito molti movimenti che già conosciamo nello yoga.

La differenza consiste nel fatto che lo yoga e anche lo yoga posturale si rivolge alla persona nella sua totalità di corpo, mente, cuore senza escludere o privilegiare niente.

L’individuo è un essere meraviglioso ma anche complesso e lo yoga posturale ci insegna a riconoscere le contrazioni spesso mentali che albergano in una tensione muscolare o sottese ad un determinato stato emotivo.

Lo yoga posturale rispetta l’unicità di ogni persona poiché ognuno ha il suo corpo ma anche la sua storia e le proprie potenzialità.

Stimola la propriocezione, elemento a cui si riconduce ormai buona parte della nostra salute emotiva.

Restituisce alla capacità di ascolto, e attraverso la riscoperta del “miracolo della lentezza” e il movimento consapevole fornisce tutto quanto è necessario affinché ogni gesto e ogni asana sia realmente efficace e trasformativa per il benessere psico fisico.

Yoga posturale: i benefici

Cominciamo col soffermarci su quali sono i disagi che comporta una postura scorretta, i quali possono essere più o meno impattanti. Ecco un elenco delle problematiche più comuni:

  • Scoliosi.
  • Cifosi.
  • Lordosi.
  • Asimmetria dell’anca.
  • Dolore alla schiena e alla cervicale.
  • Artrosi, anche nella forma giovanile.

Le cause sono interconnesse a uno stile di vita sedentario e all’uso di device di tipo elettronico: pc, cellulari e tablet.

Inoltre, la maggior parte delle persone che hanno l’abitudine a stare con le spalle curve vivono una spiccata condizione di insicurezza, dietro a cui può celarsi una forma depressiva.

Lo yoga posturale permette di ripristinare l’equilibrio psico-fisico della persona, agendo a 360° e persino sulla condizione emotiva. I benefici sono quindi nel segno della prevenzione e dell’aiuto a contrastare disturbi sia passeggeri che cronici.

Yoga posturale: esercizi

Tutti gli esercizi dello yoga vanno ad agire sulla postura, non soltanto alcuni.

Lo yoga posturale è una branca che necessita di una formazione ancor più specifica, incentrata in special modo sul lavoro di correzione e allineamento della colonna vertebrale.

Attraverso la pratica degli asana la persona apprende in maniera naturale qual è la sua vera postura, acquisendo maggiore sicurezza in se stessa e consapevolezza, senza trascurare la componente spirituale.

Gli esercizi agiscono oltre che sulla fisiologia anche sulla respirazione, il rilassamento, la concentrazione. Ne proponiamo tre, da fare in qualsiasi momento della giornata:

  • Posizione del gatto (marjasana). Un asana che dona mobilità alla colonna vertebrale e coinvolge tutto il corpo. Per farlo basta mettersi a quattro punti sul tappetino e inarcare la schiena prima in alto e poi riportandola in basso. Partecipano al movimento addominali e testa. È fondamentale equilibrare il respiro.
  • Posizione del cobra (bhujangasana). Aiuta ad aprire il petto e a far prendere consapevolezza delle spalle. Porta beneficio soprattutto a chi sta troppo seduto oppure tiene spesso le spalle di curve. Si parte in posizione prona, alzandosi sugli avambracci posti ai lati. La spina dorsale si inarca con dolcezza.
  • Posizione della montagna (tadasana). Un asana che aiuta a mettere in posizione diritta la schiena: la sensazione è quella di una profonda estensione della colonna vertebrale. Si pratica in piedi, con le braccia lungo il corpo e aperte ai lati. Per una maggiore intensità del movimento provate a praticarlo mentre camminate.­

 

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Conclusioni

Lo yoga posturale assicura alla persona una migliore qualità della vita nella quotidianità, educandolo all’ascolto così da correggere eventuali abitudini scorrette.

Importante ricordare che lo yoga è un percorso verso la libertà dell’essere : deve poter rendere l’individuo consapevole ma anche autonomo e in grado di riconoscere e adottare il meglio per la propria esistenza.

Pertanto:

Accanto alla pratica con un insegnante qualificato è consigliabile quella in autonomia a casa: bastano anche dieci minuti al giorno, meglio ancora se alla sera e/o al risveglio. In questo modo i benefici risultano amplificati.

 

 

Posizioni yoga in piedi, tutti gli esercizi corretti

Le posizioni yoga in piedi correttamente eseguite fanno la differenza, impara la corretta postura e la corretta stabilità sia su una che su due gambe.

L’arte millenaria dello yoga ha conquistato il mondo per la sua capacità di equilibrare mente, corpo e spirito e per questo sempre più persone decidono di cimentarsi almeno una volta nella vita in questa pratica salutare.

Tra le varie posizioni, quelle in piedi sono particolarmente apprezzate in quanto offrono una solida base per la pratica e portano anche moltissimi benefici in più rispetto alle posizioni yoga da prono.

In questo articolo presenteremo 5 esempi di esercizi yoga in piedi e spiegheremo, nello specifico, quali sono i vantaggi di questa pratica.

I vantaggi di fare una posizione yoga in piedi

Lo yoga porta moltissimi benefici in qualunque modo lo si faccia, ma le posizioni in piedi sono quelle che maggiormente offrono vantaggi in modo più completo. Prima di tutto, queste posizioni favoriscono una migliore postura, rafforzando la colonna vertebrale e correggendo eventuali squilibri muscolari.

Nel nostro quotidiano, fermi nella posizione in piedi, aspettando l’autobus oppure facendo la fila davanti ad uno sportello, non è insolito caricare il peso del corpo su un piede soltanto oppure maggiormente sull’ avampiede o su arco plantare interno od esterno. Questo a lungo andare può creare una rotazione del bacino e anche un disallineamento della struttura muscolo scheletrica.

Il lavoro in piedi e sui nostri piedi viene spesso sottovalutato anche nello yoga, ma è facile comprendere come riportare equilibrio sui nostri piedi ci permetta di ristrutturare la nostra colonna vertebrale.

Inoltre, lavorando su una base stabile, si sviluppa la forza nelle gambe e nei muscoli del core, contribuendo a migliorare l’equilibrio complessivo del corpo. Le posizioni in piedi stimolano inoltre la circolazione sanguigna, favorendo il flusso di ossigeno e nutrienti verso gli organi interni.

Infine, fare posizioni yoga in piedi è un modo efficace per coltivare la presenza mentale e la consapevolezza del proprio corpo, portando a una maggiore calma interiore e una migliore gestione dello stress quotidiano.

5 esercizi di yoga in piedi

Le posizioni yoga in piedi sono davvero numerose, ma qui vi presentiamo le 5 che per noi risultano essere più significative:

  • Posizione della montagna. Si inizia con i piedi uniti o leggermente distanziati. La colonna vertebrale viene allungata, allineata con le spalle, con le braccia che devono essere rilassate lungo i fianchi.
  • Posizione dell’albero. Partendo dalla posizione della montagna, il peso viene spostato sul piede sinistro e il ginocchio destro è leggermente piegato, con la pianta appoggiata alla coscia sinistra. Le braccia vengono alzate sopra la testa, unendo le mani o tenendole separate.
  • Posizione del triangolo allungato. Le gambe vengono aperte lateralmente, allungando le braccia in orizzontale. Il piede destro viene ruotato verso l’esterno e il busto girato verso destra. Con la mano destra a questo punto si va a cercare la punta del piede, mentre quella sinistra è alzata verso il soffitto.
  • Posizione del guerriero II. Le gambe vengono aperte lateralmente, allineando i talloni. Il piede viene poi ruotato verso l’esterno e il ginocchio destro viene piegato con un angolo di 90 gradi.
    Infine, le braccia vengono allungate parallelamente al pavimento e lo sguardo è puntato al dito medio della mano destra.
  • Posizione della mezza luna. A partire dalla posizione del guerriero di cui abbiamo parlato poco sopra, il peso viene portato sul piede destro, mentre la gamba sinistra viene sollevata. La mano sinistra viene messa sul fianco e il braccio destro è esteso, infine, verso l’alto.

Praticare regolarmente questi esercizi yoga in piedi è estremamente utile per sperimentare una maggiore forza, flessibilità e consapevolezza del corpo. L’importante è ricordarsi sempre di ascoltare il nostro corpo e adattare le posizioni alle nostre esigenze e limiti personali.

I Piedi, le nostre radici

Le posizioni appena elencate ci rimandano ad immagini di stabilità, di forza, di equilibrio. Al pari dell’albero che affonda le sue radici nella terra per ricevere il nutrimento necessario alla crescita e alla sua bellezza, parimenti, radicando i nostri piedi alla terra attiviamo pada banda, il primo banda del nostro corpo, e da questo nutriamo tutta la nostra struttura e ci innalziamo verso il cielo.

Conclusioni

Le posizioni yoga in piedi offrono una base solida per la pratica e portano numerosi benefici al corpo e alla mente. Favoriscono, ad esempio, l’allineamento posturale, sviluppano la forza nelle gambe e nel core, migliorano l’equilibrio e stimolano la circolazione sanguigna.

Inoltre, queste posizioni promuovono la consapevolezza del corpo e la calma interiore, aiutando a gestire lo stress. Integrare regolarmente queste posizioni nella nostra pratica ci sarà di grande aiuto per migliorare il nostro benessere generale.