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Yoga e ansia

YOGA E ANSIA DA CORONAVIRUS

Possibili suggerimenti e consigli per imparare a  rilassarsi da soli, grazie alle lezioni online  di yoga

Oggi parliamo di yoga e ansia, ma prima di cominciare proviamo a fare un passo indietro. Avremmo mai pensato solo meno di un anno fa, di trovarci improvvisamente calati nella realtà che stiamo vivendo attualmente ? Questo sicuramente ci fa toccare con mano il senso della nostra fragilità e della nostra  vulnerabilità, altera il nostro equilibrio e ci trasmette ansia .

Ora, nel  rimpiangere la nostra libertà e la nostra spensieratezza, potremmo anche  prendere consapevolezza di quanto, alla fine,  eravamo felici, felici ma sempre costantemente insoddisfatti. E se è vero che la vita è la nostra maestra migliore, questa potrebbe essere l’occasione per imparare a dare più valore a ciò che abbiamo, comprendere la ricchezza di quanto abbiamo  nelle nostre mani  e provare ad essere più felici e più grati.

Un focus sul mondo e l’epidemia

Al di là di queste considerazioni, sebbene importanti, in che modo il mondo sta  affrontando la situazione epidemiologica?

Attualmente il  nostro quotidiano, i nostri pensieri, le nostre azioni e perfino le nostre relazioni appaiono scandite da un comune denominatore: la preoccupazione. Alla preoccupazione per la salute si aggiunge quella per la situazione economica che sta diventando sempre piu’ difficile per molte persone. Molte sono le attività che rasentano la chiusura e per molti quel senso di benessere finora sperimentato lascia il posto  ad un forte  stato di quotidiana incertezza.

Sappiamo quanto una preoccupazione costante possa diventare una  fonte di ansia e quanto questa se mantenuta nel tempo possa concretizzarsi a sua volta  in uno stato di stress anche cronico,andando ad inquinare  la qualità della nostra quotidianità e della percezione del nostro equilibrio.

Non solo,  le prolungate misure restrittive adottate per il contenimento epidemiologico, limitano la nostra autonomia, sottraggono certezze  e ci rendono inevitabilmente più tristi, determinando una flessione anche del tono dell’umore .

Ansia da coronavirus e come combatterla con lo yoga

Oggi si parla sempre più di ansia da coronavirus. Attualmente, le statistiche medico scientifiche stanno purtroppo registrando, nella popolazione di tutta Europa, un considerevole aumento del ricorso a farmaci in grado di contenere  stati di ansia e di depressione. In definitiva, per molti il farmaco sembra rappresentare l’unico strumento utile per contenere o contrastare l’ansia e mitigare  il cosiddetto  stress  da coronavirus.

Per fortuna quanti di voi praticano yoga e hanno già avuto modo di sperimentare personalmente l’efficacia di questa disciplina per il loro benessere, hanno compreso  anche l’importanza di perseverare nella pratica quotidiana e grazie al supporto delle lezioni di yoga on line imparano l’arte del rilassarsi anche da soli.

Il binomio yoga e ansia appare essere una valida alternativa al farmaco  e rappresenta sicuramente la strategia migliore  per gestire le emozioni, nutrire la mente attraverso immagini, sensazioni, e  pensieri positivi e permettendo così di  allentare lo stato di  malessere e di sfiducia.

Yoga e ansia: qual è il collegamento?

Una pratica di yoga on line che preveda un corretto bilanciamento tra asana svolte con il giusto atteggiamento meditativo e tecniche di respirazione, di concentrazione e di rilassamento,  rappresenta il rimedio efficace  per restituire equilibrio e armonia al nostro sistema psico fisico, allontanando così il pericolo dell’ansia dello stress e della depressione da coronavirus.

La medicina più moderna, diversamente da quella ortodossa che si concentra unicamente  sulla soppressione  farmacologica del  disturbo, ne  indaga le cause e le  origini,  riconosce  la stretta correlazione tra un sistema nervoso alterato e lo stress emotivo e le sue implicazioni anche sulla qualità di risposta del sistema immunitario a possibili aggressioni esogene ed endogene.

Grazie a questo tipo di approccio, la pratica yoga diventa quindi un punto di forza per  la gestione dell’ansia e dello stress da coronavirus in modo naturale e soprattutto senza effetti collaterali. In particolare il pranayama – scienza del respiro – suggerisce, al proposito,  importanti tecniche di respirazione  yoga contro ansia e stress. Qualche esempio e consiglio utile  per imparare a rilassarsi da soli  e nel contempo prevenire eventuale ansia da coronavirus.

Yoga e ansia: le tecniche più utili

Tecniche respiratorie quali  vata neti o pulizia dei seni nasali – ujjay pranayama – kapalabhati  e brahmani pranayama, nadi shodhana, sono  quanto di meglio la respirazione yoga possa metterci a disposizione per purificare il nostro corpo e nel contempo rinforzare il nostro apparato respiratorio, con effetti riscontrabili nell’immediato a livello psicofisico.

Anche alcune asana specifiche come la posizione del guerriero –  virabhadrasana –  nelle sue forme e varianti può contribuire a restituirci quel senso di stabilità, di radicamento e di forza che ci lega alla terra e restituendo nel contempo stabilità e chiarezza anche alla nostra mente.  Altre asana che  prevedono la flessione della colonna all’indietro aprono il petto, rafforzano la muscolatura respiratoria e tonificano  la gola, e stimolano  la ghiandola del timo, rafforzando  così potentemente l’attività del nostro sistema immunitario. Quando il nostro respiro è calmo lo sarà anche la nostra mente, di conseguenza  il nostro sistema tornerà in equilibrio e potremmo lasciarsi attraversare indenni  dalle criticità, non ultima quella attuale dell’ansia e dello stress da coronavirus.

 

 

Pratica la meditazione online da casa

Pratica la meditazione online da casa  per migliorare la tua vita, per affrontare le sfide quotidiane

Stiamo attraversando un momento molto delicato, per l’individuo, per la società, per il pianeta e, di conseguenza, per il nostro equilibrio psicofisico. Il nostro sistema nervoso, attualmente, viene costantemente sollecitato da una rete di notizie ed informazioni allarmanti e spesso discordanti. Tutto ciò rende  complicato il mantenere uno stato di serenità e di chiarezza mentale.

L’origine delle patologie nello stress

Attualmente la medicina sta riconoscendo l’influenza degli elementi stressogeni anche emotivi quali porta di ingresso di molte patologie. Il problema è che i pensieri negativi, in una mente poco educata e dispersa, se mantenuti a lungo, generano a loro volta emozioni, sentimenti e comportamenti che andranno ad inquinare la stessa esistenza.  Per metterci al riparo da tutto questo abbiamo una risorsa importante a portata di mano direttamente a casa. La pratica della meditazione online.

La meditazione online: un’occasione da cogliere al volo

In questo momento, in cui i centri sono chiusi  coltivare la cultura  della meditazione da casa rappresenta una risorsa importante per tutti.  Ciò consente  a chi è già esperto di  mantenere l’impegno con la propria  pratica,  mentre per  coloro che si avvicinano per la prima volta rappresenta l’opportunità di iniziare con delle meditazioni guidate online e di riscontrare da subito i benefici.

Sviluppare una mente meditativa  aiuta a mantenersi saldi e centrati e a flettersi  senza  spezzarsi davanti alle  sfide quotidiane. Ed e’ proprio   in questo momento cosi’ particolare, per il quale siamo chiamati a coltivare una mente non-violenta e a prendere contatto con la nostra spiritualità, che dobbiamo mantenere vivo e saldo  il nostro intento.

Meditazione online e serenità d’animo

La pratica della meditazione e  allo stesso modo la meditazione online, ci consente  di conquistare o di  mantenere una necessaria  “serenità d’animo”, ovvero quella forza interiore che nell’ancorarci al presente in modo vigile  attento, contiene le nostre emozioni disturbanti  e permette alla nostra  mente di rilassarsi in un calmo dimorare.

L’identificazione con i nostri pensieri sottrae alla nostra mente la  sua capacità naturale, quella di  essere chiara e cognitiva e di discernere tutto ciò che arriva dall’esterno, ma anche dal nostro interno. Meditare è alla portata di tutti. Tutti possono meditare. Seguire un corso di meditazione guidata online  può rappresentare un buon inizio per avvicinarsi gradualmente all’osservazione prima e alla conoscenza poi  dei propri processi mentali.

L’arte della meditazione

La meditazione è comunque  un’arte,  occorre disciplina, perseveranza e impegno costante e quotidiano affinché si possa ottenere dei benefici concreti. La pigrizia rappresenta uno degli ostacoli più concreti per la continuità della pratica della  meditazione. Spesso troviamo mille scuse per non sederci sul nostro cuscino e provare a restare sul nostro respiro. In questa fase in cui gli incontri di gruppo nelle scuole sono sospesi,  perseverare nella pratica della meditazione online rappresenta una opportunità preziosa per mantenere e rinnovare quotidianamente  l’impegno preso con noi stessi e per la nostra vita.

I centri sono momentaneamente chiusi, ma la meditazione continua e quel che conta veramente adesso, in questo preciso istante,  è il vostro intento e la vostra passione. Inoltre perseverare nella meditazione da casa, vi permette di privilegiare un rapporto di maggiore intimità con la vostra pratica, nella familiarità della vostra casa, potreste  offrire la possibilità ai vostri congiunti di unirsi a voi.

Tanti tipi di meditazione, un solo obiettivo

Non importa a quale tipo di meditazione avete deciso di dedicarvi, se meditazione trascendentale online, la meditazione online sahaya yoga, la mindfulness o la meditazione buddista. La meditazione è una,  ed quella che vi guida nel restare presente ed integrato  ad ogni attimo della vostra vita  e a  vivere il più serenamente e pienamente possibile. Ogni mattina, molti di voi, hanno il privilegio di ricevere la meditazione guidata online dalla venerabile Tashi, e questo rappresenta un vero sostegno per la pratica individuale.

Appare però fondamentale,  in questo momento, aprirsi al nuovo  per  dare  spazio al realizzarsi di  nuove forme  per stare insieme, trovare nuove connessioni per mantenere il contatto e la gioia di condividere interessi comuni. Nel desiderio di restare sempre e comunque  insieme nella pratica,  il nostro Centro continuerà  a proporre a cadenza mensile degli incontri di meditazione online di gruppo condotti dalla venerabile Siliana, monaca buddista di Pomaia. Tutti possono partecipare;  per la partecipazione ai corsi di meditazione online non sono previsti costi. Saranno comunque benvenute eventuali donazioni. 

 

 

 

 

 

 

LEZIONI DI YOGA E SCIENZA: punti d’incontro

Quali sono i punti di incontro tra la scienze e le lezioni di yoga?

In questo momento epocale, stiamo vivendo un periodo che alla nostra percezione interna risuona come eterno ed immutabile. Si perdono parte delle certezze, quel senso di stabilità finora in qualche modo acquisito e la paura appare dietro ogni angolo. Ma se guardiamo più a fondo, questo non rappresenta altro che uno  dei tanti attimi imprevisti che scandiscono il nostro incedere in questa vita.

Tocchiamo con mano la nostra “fragilità” rispetto all’imprevedibilità della vita e siamo chiamati a cambiare il nostro punto di vista. La consapevolezza che ogni attimo della nostra esistenza non sia mai fisso, ma può modificarsi e trasformarsi costantemente, rappresenta la nostra più grande possibilità.

Plasticità neuronale e lezioni di yoga

Il nostro cervello è stato da sempre oggetto di studio da parte di scienziati, fisici e molti altri e lo è tutt’ora. Attualmente, grazie agli studi e alle scoperte in campo neuroscientifico sappiamo che è una struttura molto complessa, ma anche molto dinamica e quindi in continuo cambiamento.

Il cervello respira e la plasticità neuronale che ne deriva permette ai nostri neuroni di dialogare e comunicare fra di loro nel modo più ampio possibile. La plasticità neuronale va ad influenzare la chimica cerebrale che va a sua volta a rinforzare o ad attenuare la massa dei pensieri. Ne deriva la necessità di correggere i pensieri, le emozioni negative per non rischiare che vadano a trasmettersi a tutte le cellule neuronali, pena la mancanza di tranquillità.

Se pensiamo ad un neurone come ad un’entità piena di coscienza, questa sarebbe in grado di contattare e influenzare tutti gli altri neuroni.

Acquisire il senso di responsabilità attraverso il corso di Yoga

Tutta la pratica dello yoga alla fine ci rimanda al “senso di responsabilità”. L’immunità è una “abilità” del nostro organismo che, per essere efficiente, necessita di un giusto atteggiamento fisico ma anche e soprattutto mentale, e conosciamo già molto bene quanto delle lezioni di yoga fatte come si deve possano accompagnarci grandemente in questa direzione.  

Ricordando che i Kosha rappresentano la teoria su cui si applica la “Scienza dello Yoga”o Yoga Terapia. La comprensione ormai assodata di quanto ogni corpo (kosha) influenzi l’altro e di come si influenzino reciprocamente ci rimanda a considerare la persona nella sua necessaria totalità. Come in uno strumento, affinché esca un bel suono armonico, è necessario che tutte le corde siano ben armonizzate tra loro, così i diversi piani del nostro essere devono essere altrettanto ben equilibrati.

Anche la psiconeuroimmunobiologia, oggi,  si occupa proprio di questo, armonizzare le diverse parti affinché  l’individuo  trovi l’equilibrio e la salute.

Così non esiste in un corso di yoga uno stile, bensì una modalità  “ABYASA” : l’unica che ci consenta di rendere veramente efficace e trasformativa la nostra pratica attraverso un impegno costante e appassionato.

Da: Momenti di una tesi di Elisabetta Fedeli

FIBROMIALGIA-YOGA: UN PERCORSO DI CURA

FIBROMIALGIA-YOGA: LIBERARE LA COLONNA VERTEBRALE, RESTITUIRE SPAZIO ALLA MENTE PER RECUPERARE LO STATO DI CALMA, RITROVARE LA FIDUCIA, IL SORRISO E L’EFFICIENZA DEL SISTEMA IMMUNOLOGICO.

Quando si parla di fibromialgia o di sindrome fibromialgica si parla genericamente di una malattia cronica complessa le cui cause non sono ancora del tutto note .

È da tener presente che in letteratura non vi è, allo stato attuale, alcun esame specifico di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia , che si basa fondamentalmente sullo screening dei markers di flogosi.

È parere di molti Autori, vista la stretta e dimostrata correlazione tra dolore, stato infiammatorio e stato depressivo, ritenere  che detta sindrome trovi la sua origine non tanto nell’insorgenza di una malattia vera e propria bensì, in una condizione psicosomatica dove l’interazione non più armonica fra psiche e soma può dar luogo alla complessità specifica dei sintomi.

Fibromalgia: incontro tra sofferenza fisica ed emotiva

Lo sguardo che oggi viene rivolto a questa condizione così invalidante e, purtroppo in continua espansione soprattutto fra le donne, è quello di un approccio psicosomatico integrato che tenga conto non solo del dolore in quanto tale ma anche della compresenza di altri sintomi come l’affaticamento, le difficoltà mnemoniche , i disturbi del sonno e dell’umore, la sensibilità al rumore e alla luce, tutti sintomi peraltro, che traggono la loro origine in un sistema nervoso sicuramente alterato. Inoltre, proprio questa parte della ricerca che ha il pregio di aver rivolto attenzione alle possibili cause, concause ed interazioni inerenti lo scatenarsi della fibromialgia , e quindi alla persona nella sua interezza, ha permesso di rilevare l’importante correlazione fra sofferenza fisica e situazioni emotivamente stressanti non elaborate.

La scienza dello Yoga ci insegna a guardare al corpo non solo come ad un insieme di muscoli , tendini, tessuti molli e materia organica ma come ad un laboratorio di esperienza continua relativamente a tutti gli stimoli esogeni ed endogeni (interni ed esterni ) e a tutto ciò che a livello psico emozionale si trova inevitabilmente ad elaborare nel corso della vita. Qualora un trauma, e l’emozione da questo derivante , non viene riconosciuta e resa cosciente in modo da poter essere elaborata e integrata, questa assumerà la forma di un codice che inevitabilmente parlerà attraverso il corpo.

Credo che questa sia una comprensione necessaria e un punto di partenza importante per tutti e anche per le persone affette da detta sindrome .

Parlare di Yoga significa parlare anche di “senso di responsabilità”: significa rimettere al centro la persona sofferente per aiutarla a tornare protagonista attiva del proprio stato di salute;  significa accompagnare  la persona grazie ad un percorso graduale e mirato all’ascolto a cambiare sguardo nei confronti del proprio stato di salute attivante un processo di fiducia nelle proprie potenzialità di autocura. Conosciamo, ormai fin troppo bene,  quanto il sentimento di fiducia possa avere una ricaduta importantissima sia livello di autostima, sia a livello di potenziamento della risposta immunologica .

Fibromialgia-Yoga: qual è il collegamento?

Il collegamento fibromialgia-yoga è presto spiegato. Sappiamo tutti che all’interno della colonna vertebrale passano tutti i centri nervosi e che se la colonna è rigida, questo determinerà necessariamente dei blocchi a livello respiratorio e quindi a livello energetico ed emozionale e, non ultimo,  costituirà la base di un sistema immunitario poco efficiente, sistema che invece necessita di tutta la sua funzionalità per contrastare efficacemente lo stato di flogosi.

Inoltre , un aspetto verso il quale la medicina tradizionale tende a non porre l’accento è la stretta correlazione tra stato infiammatorio e uno stato di agitazione interno, determinato per lo più da una mente spesso agitata e convulsa, incapace di rilassarsi.

E proprio di questo, vogliamo occuparci. Vogliamo liberare questi “codici”, renderli nuovamente fruibili alla comprensione attraverso quel percorso di consapevolezza che la disciplina dello Yoga, nella sua eccellenza, è in grado di svolgere andando a ripristinare dolcemente un approccio di sensibilità diversa con il corpo, in grado di restituire quel senso di appartenenza e di intimità volto al ripristino di un migliore stato di salute.

FIBROMIALGIA-YOGA: COME NASCE L’IDEA ? Semplicemente da una esperienza di fatto

Noi del Centro Yoga Time di Livorno abbiamo avuto modo di incontrare e di interagire con persone affette da detta sindrome. Da qui, la felice scoperta di constatare come queste persone, incoraggiate e incentivate nella pratica dello yoga più adatta alle loro esigenze, abbiano avuto modo di migliorare la loro condizione infiammatoria e  la personale reattività al dolore. Elementi positivi riscontrati, nella pratica, sono stati il sostegno e l’energia del gruppo, il miglioramento del tono dell’umore, la ritrovata voglia di rimettersi in gioco con un conseguente e importante rafforzamento del senso di autostima.

Le persone affette di fibromialgia, sono spesso persone che normalmente hanno perso la capacità di sentire il proprio corpo che non sia quello tradotto attraverso il dolore. La pratica dello yoga offre loro la possibilità di fare esperienza diretta delle tensioni che inconsapevolmente si annidano dietro i punti dolorosi, riconoscerne le emozioni e le resistenze sottostanti e spesso cristallizzate nei nodi articolari, per imparare a scioglierle un po’ alla volta grazie all’abbandono e alla fiducia nel proprio respiro.

L’idea è quella di proporre una pratica che in modo gentile e progressivo tenga conto della sensibilità di ogni singola persona e dello status di cronicità della sindrome, sviluppando un lavoro volto al recupero progressivo dell’allungamento e della flessibilità della colonna vertebrale, alla consapevolezza del proprio ritmo respiratorio e soprattutto che metta l’accento volto al recupero di uno stato di maggiore calma e serenità mentale.

Il percorso proposto consiste nell’ integrare, qualora lo si desideri, le sedute di yoga con delle sedute individuali o di gruppo di massaggio Shiatsu e/o di trattamenti di riflessologia plantare: un percorso sicuramente utile e sinergico volto ad attivare le potenzialità interne di autoguarigione comunque presenti in ciascuno di noi.

Lo YOGA, questo sconosciuto

Ginnastica, ricerca di performance, studio, ascolto, sensibilità, condivisione, calma, meditazione, Cuore, Amore, Vita, questo e molto altro ancora.

Il mio è il punto di vista di chi, ormai molto tempo fa, ha scelto di intraprendere il percorso prima come allieva e poi come insegnante di Yoga. Fin dall’inizio, ciò che ha animato in me questo intento e la voglia di rinnovarlo costantemente non è stata la ricerca di un’erudizione fine a se stessa, bensì il desiderio di Condividere con altri un processo di vita che pur diversificandosi in mille sfaccettature, in esperienze e sensazioni diverse riconduce tutti alle stesse necessità, prime fra tutte quella di riconoscerci, di accettarci per quello che siamo, per imparare ad essere più felici.

È questo, indubbiamente un processo ambizioso, è molto di più del tentativo di confinare il senso di questa antica disciplina al solo aspetto ginnico. Lavorare con il nostro corpo è fondamentale: allenarlo con metodo e sapienza per ristabilire i corretti schemi posturali e l’allineamento è indispensabile per correggere la postura, ottimizzare il metabolismo, liberare il respiro e con esso ristabilire il giusto tono energetico e anche divertirsi, ma è altrettanto importante per ritrovare la nostra unicità e il contatto con la nostra anima. Ecco perché ho deciso di essere promotrice di una scuola di Yoga.

Il nostro corpo è un dono da rispettare

Occorre allargare lo sguardo e riscoprire un’attenzione a se stessi che tenga conto della necessità di riunire ciò che è stato separato dalla mente attraverso desideri ed aspettative: non siamo solo pelle, ossa , tendini e muscoli e neanche solo mente e pensieri. Il nostro corpo è un “dono” e come tale richiede tutte le nostre cure, ma soprattutto il nostro rispetto. È necessario anche comprendere quanto questo dono rappresenti il mezzo e mai il fine nella nostra ricerca di Ben-Essere, che nel suo significato più ampio coincide con il vivere bene con se stessi, con gli altri e nel sentirsi liberi di esprimersi al di là del giogo dei processi mentali.

Oggi viviamo un tempo in cui l’ossessione per la forma fisica, ma anche le immagini pubblicitarie con le quali quotidianamente e visivamente interagiamo ci portano ad adeguarci a determinati canoni e a considerare la fisicità come uno strumento di performance e di rappresentazione di se stessi per sentirci belli, bravi, e socialmente adeguati. In questo modo, il corpo può diventare il nostro limite più grande e anziché renderci liberi ci legherà sempre di più ai lacci dei nostri condizionamenti e alla ricerca, a volte, esasperata di voler diversi da ciò che siamo.

A questo proposito leggevo un articolo molto interessante apparso recentemente sul web che, senza nulla togliere ai benefici dell’attività fisica, mette in guardia da “l’ossessione” sempre più dilagante, riguardo l’ossessività della forma fisica. In quanto insegnante di Yoga mi rendo conto che si tratta di un atteggiamento che, purtroppo, sta facendosi spazio anche in questa millenaria disciplina: “L’ossessione per fitness e dieta sta creando una società di lobotomizzati. Rendiamocene conto”.

La pratica dello yoga, se condotta nel rispetto della TRADIZIONE ci consente di scrollarci di dosso il superfluo, l’eccesso e di tornare ad essere realmente liberi.

Cosa si deve insegnare in una scuola di Yoga

All’interno di una scuola di Yoga, quindi, si deve portare avanti un processo ambizioso, perché ci si rivolge alla totalità della vita che sappiamo essere, per natura, spesso complessa. È necessario far cogliere agli allievi l’opportunità che la pratica ci offre per imparare a restituire capacità di discernimento alla nostra mente e leggerezza alla nostra esistenza.

L’aspetto “terapeutico” già di per sé implicito in questa disciplina non rappresenta , come molti credono, una parola o qualcosa da aggiungere alla parola yoga bensì, un aspetto semplicemente da Valorizzare in quanto facente parte naturalmente e profondamente di ciò che alla fine vuole essere essenzialmente un processo di ascolto attraverso il corpo.

L’esperienza più diretta è quella che ci viene offerta dall’osservare il nostro respiro: il respiro parla di noi, della qualità del nostro tono energetico ma anche delle nostre emozioni e dei nostri atteggiamenti mentali esso scandisce il ritmo della nostra esistenza e descrive il nostro modo di porci nei confronti della nostra vita. Durante una lezione in una scuola di Yoga, nell’immobilità dell’asana può accadere che lo stato meditativo che si apre alla nostra esperienza, ci accompagni in uno stato simile allo “smemorare”. Smemorare non significa dimenticare, non è perdere i ricordi e le esperienze di cui siamo fatti, ma significa integrarli dopo averli ripuliti dalle loro ombre, dai dolori, dalle nostre interpretazioni e lasciarli in sottofondo.

Mi piace molto questa parola perché trovo possa ricondurre all’immagine del fondo del mare, dove tutto si muove e si amplia più soffusamente e profondamente, con una fluidità e una calma opponente al continuo movimento della superficie: uno stato dove la mente possa trovare spontaneamente il suo dimorare.

Infine, credo veramente che la pratica dello Yoga e della meditazione sia l’opportunità per restituire spazio al nostro Cuore, a volte così pesante per quella che è la nostra vita e la qualità dei nostri pensieri, per renderlo più leggero, recuperare noi stessi e il senso vero della nostra esistenza.