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Posizioni yoga per 3 persone: esercizi per migliorare equilibrio e connessione

 

Praticare in tre almeno inizialmente può essere un’abile strategia per imparare a muoversi insieme, coordinando i movimenti, respirare all’unisono e creare un equilibrio da squadra. Non è solo una questione puramente tecnica ma un’esperienza che stimola un rapporto più completo con sicurezza, stima, confidenza e soprattutto crea un sostegno silenzioso ma reciproco.

Non a caso nei testi dello yoga classico e nel buddismo si parla dell’importanza di creare un sangha, una comunità, ma soprattutto una rete animica e silenziosa in grado di sostenere energeticamente ogni singolo partecipante al gruppo di pratica.

 

I benefici dello yoga di gruppo

Lo yoga di gruppo aiuta ad uscire dai propri schemi mentali e fisici, si configura come un’attività sportiva potente per la mente che richiede presenza, apertura e spirito di collaborazione.

Condividere lo spazio e le posizioni con altre persone rende l’attività molto più ricca e stimolante. Oltre al miglioramento fisico in termini di forza, flessibilità ed equilibrio, si acquisiscono skill emotive tra cui empatia, pazienza e fiducia.

Ma c’è di più: aumentano la motivazione e la costanza. Essendoci un appuntamento da rispettare con persone che condividono il percorso non si saltano appuntamenti se non per situazioni che meritano attenzione.

Chi desidera iniziare in due dovrebbe valutare la lettura di questo articolo in cui parliamo di posizioni yoga di coppia: sono un ottimo trampolino per poi passare alla pratica di gruppo.

 

Migliorare equilibrio e coordinazione con il lavoro di squadra

Le posizioni yoga 3 persone mettono alla prova il senso dell’equilibrio in modo unico. In questi esercizi, ogni movimento influisce sugli altri, e questo richiede precisione e consapevolezza.

A livello fisico, si sviluppa una maggiore stabilità, un miglior controllo del corpo e una coordinazione raffinata. La mente impara a gestire il movimento in relazione agli altri, migliorando la concentrazione e la capacità di adattamento.

Molte posizioni prevedono contrappesi e supporti incrociati, creando dinamiche che sfidano i muscoli posturali e rinforzano tutto il corpo.

 

Rafforzare la connessione e la fiducia tra i praticanti

Nello yoga in tre, ci si affida, letteralmente, agli altri. E lo stesso fanno loro nei nostri riguardi. Alcune posizioni richiedono di sostenere il peso del compagno, o di lasciarsi sollevare: la tipologia di interazione crea un senso profondo di fiducia reciproca.

Viene anche ritenuta una pratica ideale per chi vuole rafforzare legami, sia personali che professionali. Perfetta per amici, coppie, famiglie o gruppi di lavoro che vogliono costruire un rapporto più solido attraverso il movimento consapevole.

Per maggiori approfondimenti potete scoprire come ridurre lo stress con lo yoga per trovare un nuovo equilibrio interiore.

 

Le migliori posizioni yoga per 3 persone

Sono tante le posizioni yoga per 3 persone che possono essere messe in pratica ma tra le migliori troviamo il plank presso dove un soggetto resta in plank mentre gli altri due forniscono supporto e pressione controllata per lavorare su forza e stabilità, oppure la posizione del signore della danza in cui si lavora su equilibrio e allungamento con un praticante che esegue la posa mentre gli altri contribuiscono a mantenere la posizione.

Terza opzione è la posizione della balena con assistente dove due persone collaborano mentre una terza agisce regalando un’apertura profonda del petto e un allungamento della colonna in sicurezza.

 

Concludendo

Se è vero che la pratica yoga allena alla vita, la ricerca di un’energia di gruppo solidale, è sicuramento uno degli aspetti più importanti da privilegiare anche da parte dell’insegnante che guida la pratica.

Imparare a lasciare andare i propri schemi personali per convogliare la propria energia con quella degli altri può essere un grande insegnamento.

Infine, la pratica yoga con tre persone o comunque con piccoli gruppi offrirà il vantaggio all’insegnante di poter seguire al meglio i suoi allievi e di poter suggerire le eventuali e necessarie varianti.

Yoga nel primo trimestre di gravidanza: benefici, posizioni e consigli

Scopri come praticare yoga nel primo trimestre di gravidanza con posizioni sicure e consigli per il benessere di mamma e bambino

 

Quando si scopre di essere in dolce attesa molte donne vivono un momento di grande emozione: da una parte la felicità, l’entusiasmo e dall’altra dubbi accompagnati da numerosi cambiamenti. Tra le prime domande che molte si fanno c’è quella relativa alla possibilità di continuare a fare attività fisica.

La risposta? Sì, con eccezione solo per gravidanze a rischio in cui si devono evitare sforzi fisici.

Praticare lo yoga nel primo trimestre di gravidanza, scegliendo posizioni sicure e con consigli utili, è di grande supporto e noi desideriamo svelarvi qualche consiglio in merito.

 

Le posizioni yoga più adatte nel primo trimestre

Nei primi tre mesi, il corpo inizia un lavoro straordinario: creare una nuova vita. Sebbene i cambiamenti esteriori possano sembrare minimi, internamente tutto si trasforma. L’importante è scegliere posizioni di yoga in gravidanza adatte al primo trimestre, quindi dolci, sicure e in linea con questa fase. Chi vuole avvicinarsi alla disciplina praticare yoga in gravidanza potrà trovare un approfondimento utile qui.

 

Posizioni per rilassare il corpo e ridurre lo stress

L’affaticamento, la sensibilità e la sensazione di essere diverse accomuna molte donne durante le prime settimane; dopotutto il sistema ormonale sta lavorando a pieno ritmo.

La buona notizia? Esistono alcune posizioni yoga aiutano a gestire lo stress, a calmare la mente e a rilassare profondamente il corpo:

  • Savasana laterale. Sdraiamoci sul fianco sinistro con un cuscino tra le ginocchia. Questa variante della posizione del cadavere è perfetta per rilassare schiena e fianchi.
  • Balasana (posizione del bambino modificata). Apriamo leggermente le ginocchia per lasciare spazio al ventre e appoggiamo la fronte a terra o su un supporto. Ottima per il rilassamento profondo.
  • Viparita Karani (gambe al muro). Ci sdraiamo a terra con le gambe sollevate e appoggiate contro il muro. Questa posizione favorisce il ritorno venoso e regala un senso di calma.

 

Posizioni per migliorare la circolazione e alleviare la tensione

Man mano che il corpo cambia è utile stimolare la circolazione e sciogliere le tensioni muscolari, specialmente in schiena e bacino.

Alcune posizioni di yoga gravidanza primo trimestre sono ideali per questo:

  • Marjariasana e Bitilasana (gatto e mucca). In quadrupedia, alterniamo l’inarcamento e l’estensione della colonna. Questo movimento fluido aiuta a mantenere la schiena flessibile e allevia la tensione lombare;
  • Tadasana (posizione della montagna). Anche in piedi possiamo lavorare sul radicamento e sull’equilibrio, migliorando la postura e la circolazione;
  • Baddha Konasana (posizione del ciabattino). Sedute con le piante dei piedi unite, lasciamo cadere le ginocchia verso l’esterno. Questa posizione è utile per aprire il bacino e stimolare l’afflusso di sangue verso la zona pelvica.

Provare lo yoga prenatale aiuta a tenere a bada indolenzimenti fisici e disequilibri a livello psicologico supportando nella ricerca di un equilibrio in un momento speciale ma anche impegnativo per il corpo femminile.

Non bisogna dimenticare che lo yoga prenatale rivolge particolare attenzione al rafforzamento e all’elasticità della muscolatura  pelvica :  un lavoro indispensabile che produrrà i migliori risultati al momento del parto.  

 

Posizioni da evitare nei primi tre mesi

Nonostante lo yoga sia un’attività dolce, ci sono alcune posizioni che è meglio evitare nel primo trimestre di gravidanza, soprattutto per ridurre qualsiasi rischio e proteggere il feto nelle sue prime fasi di sviluppo:

  • Torsioni profonde che possono comprimere l’addome e vanno evitate. Preferiamo torsioni dolci e aperte;
  • Asana da supine prolungate poiché stare a lungo sdraiate sulla schiena può ostacolare la circolazione del sangue;
  • Posizioni in equilibrio su un solo piede perché con l’aumento del progesterone, l’equilibrio può essere compromesso. Se vogliamo eseguire queste posizioni, facciamolo vicino a un muro o con supporti;
  • Salti o transizioni dinamiche in quanto durante questa fase delicata, preferiamo movimenti lenti e controllati.

Praticare yoga durante la gravidanza e nel primo trimestre è un’ottima idea ma bisogna sicuramente avere qualche accorgimento, provare a seguire corsi specifici e magari chiedere il supporto di un’insegnante per suggerimenti ad hoc.

Abbiamo proposto alcune posizioni sicure e suggerimenti di quelle da evitare così da garantire una dolce attesa all’insegna del benessere. Un consulto con il proprio medico o ginecologo per poter proseguire l’attività sportiva è comunque una buona idea seppur questa disciplina risulti assolutamente sicura.

Yoga per dimagrire: esercizi e consigli utili

Scopri come lo yoga può aiutarti a perdere peso con esercizi e consigli pratici.

 

Lo yoga fa dimagrire? Secondo alcuni studi sì. Nonostante non sia un’attività cardio ad alta intensità, se pratica con costanza abbracciando la filosofia di vita può aiutarci nella remise en forme rimodellando la silhouette con cura.

 

Yoga e perdita di peso: mito o realtà?

Negli ultimi anni lo yoga ha guadagnato incredibile apprezzamento come alleato prezioso nel ritrovare benessere fisico e mentale; quando si parla di remise en forme e perdita di peso, però, le persone spingono l’attenzione verso attività aerobiche e cardio più intense.

Si tratta però di un falso mito: molti studi e testimonianze confermano che lo yoga, se praticato con costanza, contribuisce a perdere peso e rimettersi in forma. Quindi sì, lo yoga aiuta a perdere peso. Non tanto per la quantità di calorie bruciate durante la sessione, quanto per l’effetto che ha sul metabolismo, sulla consapevolezza e sul ritrovamento di un equilibrio.

La tipologia di specializzazione può fare la differenza: dinamiche, tra cui il Vinyasa, l’Ashtanga o il Power Yoga hanno un’intensità maggiore; dunque, riescono maggiormente a migliorare la circolazione, stimolare il sistema linfatico e tonificare i muscoli. Persino pratiche più soft e a ritmo lento hanno comunque un buon impatto.

Ma quindi l’ashtanga yoga fa dimagrire? In questo articolo ne parliamo in modo più approfondito.

 

Le migliori posizioni yoga per dimagrire

Sono diverse le posizioni yoga per dimagrire che aiutano nello stimolare il metabolismo e favoriscono la tonificazione muscolare. La prima è il saluto al sole, una sequenza dinamica total body che può essere ripetuta più volte. Le torsioni, come la posizione della sedia in torsione o il triangolo ruotato, risultano preziose nello stimolare la digestione e migliorare il transito intestinale, elementi importanti nella regolazione del peso.

Altre posizioni utili sono quella del guerriero, in tutte le sue varianti, poiché lavora in modo attivo su gambe e glutei o la posizione della barca che interviene sull’equilibrio e soprattutto sull’addome; non mancano le inversioni quali candela e ponte.

L’importante è, qualsiasi sia il proprio allenamento, mantenere la posizione per diversi respiri profondi così da massimizzare i benefici. La regolarità nella pratica è la chiave: anche 20-30 minuti al giorno possono fare una grande differenza nel lungo periodo.

 

Come abbinare lo yoga a uno stile di vita sano

Lo yoga, da solo, non può fare la magia. Chi vuole davvero rimodellare il proprio corpo e ottenere risultati concreti deve seguire uno stile di vita equilibrato. La pratica di questa disciplina già aiuta ma è fondamentale che l’alimentazione sia bilanciata, sana, con verdure e frutta di stagione, riducendo piatti grassi ed elaborati.

Bisogna sapere poi che la qualità del sonno sa fare la differenza: riposando a dovere l’appetito legato al nervosismo e allo stress si attenua e ogni nostra attenzione verso il nostro corpo funzionerà meglio. Chi soffre di insonnia o risvegli notturni con lo yoga riuscirà a lavorare anche su questo aspetto.

Se durante il giorno vengono inseriti momenti di pratica mindfulness e yoga i benefici aumentano, diminuendo così la produzione di cortisolo legata allo stress e ottenendo un migliore benessere generale.

Conclusione: integrare lo yoga per un corpo in forma

Insomma, dimagrire con lo yoga è possibile ma servono impegno, pazienza, costanza e un cambiamento totale nella propria quotidianità per rimettersi in forma e guadagnare beneficio dal punto di vista salutare ed estetico. La disciplina ci insegna a volere bene al nostro corpo non perché deve cambiare, ma proprio perché merita di essere ascoltato, rispettato e nutrito ogni giorno.

Yoga e salute: benefici e consigli per il benessere

Scopri come lo yoga può migliorare la tua salute fisica e mentale con esercizi e consigli pratici.

Il ritmo quotidiano è frenetico, stancante e prendersi cura di sé è diventata una priorità. La disciplina dello yoga è antica ed è praticata ad oggi da milioni di persone in ogni parte del mondo. Il suo approccio olistico aiuta a prevenire i disturbi, gestire lo stress e ottenere uno stile di vita equilibrato.

Vediamo insieme qual è il legame tra yoga e salute, approfondendo quelli che sono i benefici e gli esercizi utili per integrare la disciplina nella routine quotidiana.

 

Il legame tra yoga e salute

Lo yoga è una filosofia antica e una disciplina nata per combinare i movimenti del corpo con la respirazione e la meditazione.

Nata in India, si basa su posture (asana), tecniche di respirazione (pranayama) e momenti di meditazione che, uniti tra loro, producono effetti benefici sull’intero organismo.  Il legame tra yoga e salute si manifesta in diverse modalità, dal rafforzamento del sistema immunitario arrivando ad una qualità del sonno migliorata, per fare un esempio.

Alcuni esperti confermano che la pratica costante di tale disciplina contribuisca a mantenere il corpo giovane, elastico e reattivo, calmando e rendendo la mente maggiormente reattiva.

 

Benefici dello yoga sul corpo

Dal punto di vista fisico, una disciplina millenaria come lo yoga regala non pochi benefici. È adatta a ogni età e condizione, attraverso le asana è possibile stimolare la muscolatura, migliorare la postura e aumentare la flessibilità.

Tra i tanti esempi che si possono fare, spiccano i benefici della posizione del cane sulla salute, utile per coloro che conducono una vita sedentaria o trascorrono molte ore davanti al PC. Le altre posizioni sono oltremodo favorevoli per il corpo, con una capacità del tutto naturale di allineare la colonna vertebrale per alleviare i possibili dolori lombari e cervicali.

La pratica regolare contribuisce al rafforzamento del sistema cardiovascolare, migliorando la circolazione sanguigna e aiutando a mantenere sotto controllo la pressione arteriosa.

L’apparato digerente beneficia anch’esso delle posizioni dello yoga, alcune asana lavorano per stimolare gli organi interni, facilitando il transito intestinale e riducendo problemi come gonfiore o stitichezza.

 

Effetti positivi sulla mente e sulle emozioni

Tra i punti di forza dello yoga spicca l’effetto che ha sulla mente. Attraverso il controllo del respiro e la concentrazione, si raggiunge uno stato di calma interiore che difficilmente si sperimenta nella frenesia della vita quotidiana.

La disciplina agisce da potente antistress naturale, tanto che durante la pratica il livello di cortisolo (l’ormone dello stress) si riduce per dare spazio alla serotonina e al buon umore.

Chi pratica regolarmente sviluppa una maggiore consapevolezza di sé, imparando a gestire le emozioni in modo equilibrato. Un esempio? L’ansia e la stanchezza mentale possono diminuire giorno dopo giorno, aiutando a mantenere la mente focalizzata sul presente e sui pensieri positivi.

Gli esperti suggeriscono di adottare la naturopatia per rimanere in salute secondo natura, raggiungendo più obiettivi benefici per il proprio corpo. È indubbio che il legame tra yoga e salute sia oggi ampiamente riconosciuto e valorizzato.

 

Esercizi di yoga per migliorare la salute

Gli esercizi di yoga a disposizione sono molteplici e si adattano a ogni tipo di esigenza. Sono sufficienti 10 minuti al giorno, integrando alcune semplici posizioni per ritrovare la salute fisica e mentale. Tra le tante, citiamo le seguenti:

  • Tadasana (la posizione della montagna): atta a migliorare la postura e rinforzare gambe e schiena;
  • Bhujangasana (posizione del cobra): stimola la colonna vertebrale e favorisce la respirazione profonda;
  • Balasana (posizione del bambino): ideale per rilassare i muscoli, calmare la mente e ridurre lo stress;
  • Viparita Karani (gambe al muro): favorisce il ritorno venoso e rilassa il sistema nervoso, da adottare altresì in caso di insonnia.

Ogni movimento deve essere eseguito con ascolto e rispetto del proprio corpo: la disciplina non richiede perfezione, bensì costanza e consapevolezza.

 

Conclusione: integrare lo yoga nella vita quotidiana

Il rapporto tra yoga e salute è un cammino che arricchisce e aiuta a vivere meglio, aumentando l’energia, la lucidità e la connessione con se stessi. Uno stile di vita da integrare alla propria quotidianità, prendendosi cura di sé in modo completo, naturale e benefico.

Una disciplina atta a insegnare la pazienza, il respiro consapevole e l’importanza del presente in un contesto moderno sempre di fretta e caotico. È sufficiente ritagliarsi un momento di qualità ogni giorno, per il bene del corpo e della mente.

 

Fonti: https://www.my-personaltrainer.it/allenamento/yoga.html

https://yoganride.com/12-benefici-dello-yoga-sul-corpo-e-sulla-mente/

Saluti al sole yoga: una guida

Impara i saluti al sole yoga con questa guida chiara e dettagliata. Scopriamo insieme le posizioni della sequenza più amata e conosciuta dello yoga.

 

Il saluto al sole o Surya Namaskara è una delle sequenze più praticate e amate dello yoga, nello specifico dell’hatha yoga.

Consiste in una successione di movimenti da fare come meglio si riesce: partendo dunque dalla consapevolezza e dall’accettazione di sé, accogliendo anche i giorni in cui le posizioni non sembrano andare per il verso giusto, passateci l’espressione.

In quanto energizzante, il saluto al sole si presta a essere eseguito soprattutto al mattino, quando permette di partire con una marcia in più sia fisica che mentale.

Alla sera, andrebbe praticato con più attenzione, ma non va di per sé evitato: si rivela infatti utile per preparare altri esercizi e persino per scaricare le tensioni.

Esistono diverse versioni di saluti al sole nello yoga, da apprendere in maniera graduale sia per poter variare la pratica sia per acquisire una maggiore conoscenza di se stessi.

In questo approfondimento vi proponiamo una guida pratica con l’intento che possa essere di stimolo per scoprire qualcosa di più insieme a un insegnante appassionato e qualificato.

 

Le posizioni di base per iniziare

È possibile sperimentare in presenza le posizioni fondamentali del saluto al sole dell’hatha yoga frequentando il nostro corso di yoga basic per iniziare. Parliamo quindi degli asana della cosiddetta versione A, che sono 12:

  1. Tadasana, detta anche la posizione della montagna.
  2. Hasta Uttanasana, un’asana in cui si portano le mani sollevate all’indietro.
  3. Uttanasana, una posizione con un profondo allungamento in avanti.
  4. Ashwa Sanchalanasana, detta la posizione equestre. Si appoggiano le mani su un ginocchio proteso in avanti, mentre l’altra gamba viene allungata all’indietro.
  5. Chaturanga Dandasana, la posizione della tavola, in cui il corpo è posto in orizzontale, sorretto dalle braccia e dai piedi.
  6. Ashtanga Namaskara, ovvero la posizione degli otto punti (oppure degli otto arti), in cui si toccano otto porzioni di spazio, prendendo come bussola il tratto effettuato dal naso.
  7. Bhujangasana, ovvero la posizione del cobra, in cui si solleva il petto con le gambe allungate all’indietro.
  8. Adho Mukha Svanasana, o la posizione del cane a testa in giù, in cui si allungano le gambe e le braccia, portando la testa in basso.
  9. Ashwa Sanchalanasana, si ritorna dunque nella posizione equestre.
  10. Uttanasana, si piegano quindi nuovamente in avanti le gambe.
  11. Hasta Uttanasana, si sollevano una seconda volta le mani all’indietro.
  12. Tadasana, si ritorna dalla posizione della montagna.

La sequenza del saluto al sole si esegue su entrambi i lati del corpo. Generalmente si parte da quello destro, per poi fare il sinistro.

Tra un lato e l’altro, dopo aver assunto la posizione della montagna, si mettono le mani giunte al centro del cuore; qualora se ne sentisse la necessità è possibile fare un paio di respiri, per poi riprendere.

I diversi tipi di saluto al sole

Come abbiamo avuto modo di accennare, esistono diversi tipi di saluti al sole, nello yoga.

La sequenza che abbiamo riportato è quella base, ovvero Surya Namaskara A e viene eseguita, seppur a volte con alcune minime varianti, nei vari stili; è tipica, in particolare, dell’hatha yoga.

C’è poi il saluto al sole B o Surya Namaskara B, che presenta tre posizioni in più. Si aggiunge la posizione della sedia (Utkatasana) subito dopo quella della montagna – prima di piegarsi in Uttanasana – e quella del guerriero I (Virabhadrasana I) dopo il passaggio nel cane a testa in giù. Si ripassa infine a Utkatasana (dopo Uttanasana), prima di ritrovarsi nuovamente nella posizione della montagna.

Questa seconda versione del saluto al sole – ma ce ne sono diverse altre a seconda dello stile e del percorso effettuato dall’insegnante – porta a fare una riflessione. Il saluto al sole, nello yoga, è una sequenza dinamica e che può essere “personalizzata” inserendo alcune varianti specifiche.

L’obiettivo dovrebbe essere sempre quello di sentirsi bene in ciò che si fa, ottimizzando i benefici delle asana a livello fisico, mentale e spirituale.

 

Consigli per una pratica efficace

Se si desidera approfondire, è possibile trovare qualche informazione sul saluto al sole in più in questo articolo del nostro blog. Nell’ottica di stimolare a verso una pratica efficace, aggiungiamo alcuni consigli e considerazioni ulteriori:

  • A fare la differenza, nel saluto al sole così come nello yoga in generale, è la costanza. Il consiglio è quindi quello di svolgere almeno una ripetizione della sequenza al mattino, così da avere degli elementi in più da portare a lezione e ottimizzare i benefici della pratica.
  • Come detto all’inizio, non tutti i giorni sono uguali: può capitare che alcune posizioni riescano meno, anche se si è praticato con continuità. Bisogna accettarlo e non demoralizzarsi.
  • Nel saluto al sole è fondamentale coordinare la respirazione ai movimenti, alternando inspiro ed espiro. Qualcosa che è possibile migliorare con delle lezioni, in presenza e online, e che permette di eseguire meglio gli asana, massimizzandone i benefici.

 

Errori comuni da evitare

Una delle parti più difficili, per molte persone, è quella del ritorno dalla posizione equestre a Uttanasana, per poi risalire in piedi. Occorre avvicinare la gamba che si trova allungata al ginocchio con un movimento frontale (e non laterale).

Se non si raggiunge con un primo slancio il piede, nulla di cui preoccuparsi: basta aiutarsi con l’altra mano e accompagnarla nel punto desiderato.

Anche Uttanasana è una posizione che risulta piuttosto ostica, per molti. L’errore più comune è quello di focalizzarsi sull’allungamento delle gambe (che potrebbe però dare dei fastidi nella zona posteriore), più che sul fatto di appoggiare l’addome sulle cosce: cambiando prospettiva si incentiva la distensione muscolare. Se non si riescono ad allungare perfettamente le gambe – ma verrà col tempo – si possono piegare leggermente le ginocchia.

Un altro errore comune è quello di voler assecondare il ritmo di un’altra persona. Meglio andare piano, soprattutto agli inizi, e prendere confidenza con le asana; la fluidità verrà col tempo.

Un’ultima nota sulla posizione della montagna, che non è statica: è dinamica e molto profonda, pur nella sua semplicità. Consigliamo di sperimentarla ad occhi chiusi.

 

Conclusione e suggerimenti per continuare

Il saluto al sole presenta molteplici benefici per la salute: a livello respiratorio, circolatorio, digestivo, ecc. Influisce positivamente sul sistema nervoso e tonifica i muscoli: non a caso sono diversi gli atleti professionisti di varie discipline che lo praticano in allenamento e prima di una gara, durante il riscaldamento.

Si rivela una sequenza imprescindibile per chiunque desideri approcciarsi allo yoga, diventando un supporto quanto mai valido durante il cambio di stagione.

Una volta che avrete iniziato a prendervi confidenza, verrà naturale proseguire: i risultati sono immediatamente percepibili, a tutti i livelli, e aumentano coltivando la costanza.